Fatima, 23 March, 2022 / 2:00 PM
L’ultima volta che ci fu una consacrazione al Cuore Immacolato di Maria fu esattamente due anni fa, quando 24 Paesi si consacrarono al Cuore Immacolato di Maria per chiedere la fine della pandemia (tra cui la Romania, per la prima volta). La consacrazione della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria che Papa Francesco terrà il prossimo 25 marzo ha, però, un senso simbolico importante. Non solo perché si chiede la fine di una guerra scoppiata nel cuore dell’Europa. Ma perché si ripercorre la richiesta che fece la Madonna a Fatima, e si unisce a questa richiesta l’Ucraina. Una scelta che segna ancora di più il legame storico tra i due Paesi.
Sì, perché il battesimo del popolo russo fu il Battesimo della Rus’ di Kiev. E che all’inizio della storia cristiana di Mosca i principi fossero tutti ucraini lo ripercorre nientemento che Pio XII, nella lettera apostolica Sacro Vergente Anno. Pubblicata il 7 luglio 1952, Papa Pacelli ricordava che già nel 1942 aveva consacrato tutto il mondo al Cuore Immacolato di Maria, e che in quell’anniversario lo faceva esplicitamente per i popoli di Russia. Ma, soprattutto, ripercorreva anche la storia dei rapporti tra il cristianesimo e la Russia.
Ricordava, Pio XII, lo scambio di legati del 977 tra Benedetto VII e Jaropolk, fratello di Vladimiro, che fu il principe de Battesimo della Rus’. E poi le legazioni inviate allo stesso Vladimiro dal 991 e 999; l’invio di Iaropolk, figlio del principe Isiaslav, a Gregorio VII nel 1075; l’unione di Firenze sottoscritta dal metropolita Isidoro di Kiev; le comunicazioni più difficili ma mai interrotte.
E poi, Pio XII richiamava le iniziative di Benedetto XV e Pio XI durante il primo conflitto mondiale e la rivoluzione di Russia per aiutare i poveri, e quindi la decisione di Pio XI nel 1930 che nel giorno di San Giuseppe si pregasse nella Basilica Vaticana “per le difficili condizioni della religione in Russia”.
C’è una storia comune, che è prima di tutto la storia di una comune cristianità. Eppure, l’Ucraina poi si è protesa verso occidente, la Chiesa Greco Cattolica Ucraina, che vede in Costantinopoli la sua Chiesa madre, si è unita a Roma, mentre Mosca è rimasta nell’ortodossia. Poi, la Russia è stata presa dalla rivoluzione sovietica, cui anche la Chiesa ortodossa ha dovuto soccombere, e dalla Russia è partita quell’ondata ateistica e rivoluzionaria che ha colpito e occupato tutti i Paesi dell’Est Europa.
E viene da qui la richiesta della Madonna di Fatima di consacrare la Russia al suo Cuore. La richiesta era nel secondo dei tre segreti di Fatima.
“Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta – disse la Madonna - sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace”.
Il 13 giugno del 1929, suor Lucia ebbe una splendida visione della Santissima Trinità e del Cuore Immacolato di Maria, durante la quale la Madonna le comunica che “era giunto il momento in cui voleva che partecipasse alla Santa Chiesa il suo desiderio della consacrazione della Russia e la sua promessa di convertirla”.
La visione spiegò il mistero della Trinità, e poi la Madonna – è il racconto di Suor Lucia – sottolineò che “è giunto il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo in questo modo di salvarla. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per peccati commessi contro di me, perciò vengo a chiedere riparazione: sacrificati con questa intenzione e prega”.
Suor Lucia, attraverso i suoi confessori e il vescovo di Leria, riesce a far giungere la richiesta della Madonna a Pio XI, che promise di prenderla in considerazione.
Suor Lucia ricorda che poi il Signore si lamentò con Suor Lucia perché la consacrazione della Russia non era stata fatta. “Non hanno voluto ascoltare la mia richiesta. Come il re di Francia, se ne pentiranno, e la faranno. Ma sarà tardi. La Russia avrà già provocato i suoi errori nel mondo, provocando guerre, persecuzioni alla Chiesa. Il Santo Padre dovrà soffrire molto”.
L’allusione era al Re Sole, a cui nel 1668 la veggente Marie Marguerite Alacoque, che aveva avuto la visione del Sacro Cuore di Gesù, aveva chiesto di porre quel simbolo – il Sacro Cuore appunto – sugli stendardi regali. Luigi XIV non lo fece, e la sua dinastia finì sotto la ghigliottina con Luigi XVI.
In varie lettere, suor Lucia sottolinea lo scontento di Dio perché non era stata fatta la promessa. Finché, il 2 dicembre 1940, suor Lucia scrive direttamente al Papa, chiedendo che questi benedicesse la devozione dei primi sabati. E così, il 31 ottobre 1942, nel radiomessaggio al Portogallo in occasione del Giubileo delle apparizioni di Fatima, Pio XII consacrò la Chiesa e e il genere umano al Cuore Immacolato di Maria.
E nel 1952, Pio XII consacrò i popoli della Russia al Cuore Immacolato di Maria. Durante il Concilio Vaticano II, 510 arcivescovi e vescovi da 78 Paesi sottoscrissero una richiesta al Papa di consacrare il mondo intero, e in modo speciale ed esplicito la Russia e le altre nazioni dominate dal comunismo, al Cuore Immacolato, e che nello stesso giorno lo facessero tutti i vescovi dell’Orbe Cattolico. Paolo VI, chiudendo il Concilio Vaticano II il 21 novembre 1964, affidò il genere umano al Cuore Immacolato di Maria, e proclamò la Madonna Mater Ecclesiae.
Giovanni Paolo II consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria due volte: una a Fatima, il 13 maggio 1982, e l’altra a Roma il 25 marzo 1984. In entrambi i casi, chiese ai vescovi di tutto il mondo si unissero a questi atti. Fino al 1989, Suor Lucia disse che nessuna consacrazione avesse rispettato i canoni richiesti dalla Madonna. Ma poi, sottolineò che la seconda consacrazione lo era. Suor Lucia era forse spinta anche dagli eventi del 1989, che videro il collasso dell’Impero Sovietico e il ritorno della libertà in varie nazioni.
Colpisce che questa richiesta a Papa Francesco sia partita proprio dall’Ucraina. Ma è da lì che è partita anche la tradizione della consacrazione della nazione a Maria, come aveva ricordato in un comunicato l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, che guida la Chiesa Greco Cattolica Ucraina.
Il popolo della Rus’-Ucraina fu consacrato alla protezione della Beata Vergine Maria dal pio principe Yaroslav il Saggio. Il cardinale Myroslav Ivan Liubachivsky ha rinnovato questa consacrazione nel 1995 a Zarvanytsia. Questo è uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati dai greco cattolici. Le sue origini risalgono al Medioevo così come la tradizione di una profonda devozione alla Madre di Dio nella regione. La sua popolarità è aumentata subito dopo la caduta del comunismo e l’interesse che ha suscitato negli ultimi anni è segno della "grande importanza spirituale" che il luogo riveste per tutti i fedeli della Chiesa greco cattolica ucraina.
Un altro atto di consacrazione dell’Ucraina sotto la protezione della Beata Vergine Maria ha avuto luogo domenica 6 aprile 2014 in tutte le chiese della Chiesa greco-cattolica ucraina in Ucraina e negli insediamenti. Il 23 ottobre 2016 Sua Beatitudine Shevchuk a Fatima ha compiuto l’atto di consacrazione dell’Ucraina al Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria.
Sarà da vedere se gli accadimenti odierni raccontino che è terminato il periodo di pace promesso dopo la consacrazione. Perché la pace, in fondo, non è un qualcosa di dato, è piuttosto qualcosa che va costruito.
Ma va ricordato che anche le forze occulte poi sono costrette a guardare a Dio. E si ritorna alla profezia di Maria Alacoque. Nel 1871, dopo la sconfitta nella guerra franco-prussiana, l’Assemblea nazionale, repubblicana e (in gran parte) massonica, pensò che dopotutto non ci si perdeva niente a costruire sopra Parigi una chiesa consacrata al Sacro Cuore. Lo fecero a Mont Martre, il monte dei martiri, perché lì furono torturati e uccisi Saint Denis e i suoi compagni Eleuthére e Rustique, primi apostoli di Parigi. E in quel luogo Santa Genevieve, intorno al 475, fece edificare una chiesa.
Non solo. Se si pensa alla bandiera dell’Europa, questa è ispirata dalla medaglia miracolosa di Maria, e le dodici stelle che vi compaiono sono le 12 stelle di Maria.
Sono tanti segni che l’Ordine Mondiale senza Dio in fondo non può fare a meno di Dio.
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