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L'indifferenza ignaziana nel testo degli Esercizi Spirituali

Introduzione:

Il libro degli Esercizi spirituali di Sant'Ignazio di Loyola rappresenta un modo per mettere ordine nella propria vita e trovare Dio. Decisioni importanti o meno trovano spazio nelle parole del santo, per poter decidere nel migliore dei modi possibili.

L'opera nasce dalla attenta riflessione dell'animo di Ignazio, che a seguito dell'assedio di Pamplona nel quale rimane ferito, vive un momento di difficoltà interiore.

Convalescente nel proprio palazzo medita a lungo sui misteri della vita di Cristo, leggendo alcuni testi che la raccontano e diverse vite di santi.

In questo silenzio, ascoltando le proprie mozioni interiori scopre il desiderio di continuare sulla propria strada di cavaliere, ma anche la gioia duratura di seguire Dio, imitando le vita di San Francesco di Assisi e di San Domenico di Guzman.

L'attenzione alle consolazioni e desolazioni, chiamate anche mozioni interiori, è uno dei perni sui quali ruota la scelta che il discernimento - altra parola ignaziana - determina.

Prima di iniziare il cammino che conduce all'ascolto della voce di Dio nella propria vita, il santo propone il Principio e fondamento degli Esercizi spirituali.

Questo è un preambolo nel quale si introduce colui che fa gli esercizi alla pratica dell'indifferenza ignaziana. Questa non è apatia, ma al contrario è un mettersi nella condizione di saper riflettere su alcune importanti decisioni e su queste discernere ovvero valutare attentamente la voce del Padre.

Per fare ciò è necessario non dare nulla per scontato e partire dallo sguardo sul quotidiano.

Dal testo degli Esercizi spirituali:

“L’uomo è creato per lodare, riverire e servire Dio nostro Signore, e, mediante questo, salvare la propria anima; e le altre cose sulla faccia della terra sono create per l’uomo, e perché lo aiutino a conseguire il fine per cui è creato. Ne segue che l’uomo tanto deve usare di esse, quanto lo aiutano per il suo fine, e tanto deve liberarsene, quanto glielo impediscono. È perciò necessario renderci liberi rispetto a tutte le cose create, in tutto quello che è lasciato al nostro libero arbitrio e non gli è proibito; in modo che, da parte nostra, non vogliamo più salute che malattia, ricchezza che povertà, onore che disonore, vita lunga che breve, e così via in tutto il resto; solamente desiderando e scegliendo quello che più ci conduce al fine per cui siamo creati.”

Partendo da questo punto ciò che spicca è la finalità dell'esistenza data dalla lode e dal servizio ai fratelli e nello specifico alla Chiesa. Queste parole possono rendersi vere ed efficaci per chiunque voglia comprendere il proprio cammino, ascoltando le scelte che si agitano nel proprio animo.

Beni, persone, situazioni o altro sono importanti ma, nel pensiero del santo, non sono assoluti ma relativi in quanto il punto centrale della vita dell'uomo dev'essere Dio ed il suo regno e non altro. Scopo degli Esercizi è appunto essere in cammino verso questa libertà che permette di affrontare con intelligenza e forza un domani che conduce ad una vita piena e felice.

Per riflettere:

Al termine di questo breve preambolo inseriamo alcune domande sulle quali è possibile  confrontarsi con le parole del santo:

  1. Vivo l'indifferenza negli eventi che mi capitano?
  2. Cosa è veramente importante nella mia vita?
  3. Risoluzione: dedico oggi cinque minuti alla riflessione del brano ignaziano.

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