Città del Vaticano , 06 January, 2022 / 12:11 AM
Conclusa la celebrazione nella Basilica Vaticana della Santa Messa nella Solennità dell’Epifania del Signore, Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli in Piazza San Pietro. "Oggi, solennità dell’Epifania, contempliamo l’episodio dei magi. Essi affrontano un viaggio lungo e faticoso per andare ad adorare il re dei Giudei. Sono guidati dal segno prodigioso di una stella, e quando finalmente arrivano alla meta, anziché trovare qualcosa di grandioso, vedono un bimbo con la mamma. Avrebbero potuto protestare: Tanta strada e tanti sacrifici per stare davanti a un bambino povero?. Eppure non si scandalizzano, non rimangono delusi. Non si lamentano, ma si prostrano", dice il Papa.
"Pensiamo a questi sapienti venuti da lontano, ricchi, colti e conosciuti, che si prostrano, cioè si chinano a terra per adorare un bambino! Sorprende un gesto tanto umile compiuto da uomini così illustri. Prostrarsi davanti a un’autorità che si presentava con i segni della potenza e della gloria era cosa abituale al tempo. E anche oggi non sarebbe strano. Ma davanti al Bambino di Betlemme non è semplice. Non è facile adorare questo Dio, la cui divinità rimane nascosta e non appare trionfante. Vuol dire accogliere la grandezza di Dio, che si manifesta nella piccolezza. I magi si abbassano di fronte all’inaudita logica di Dio, accolgono il Signore non come lo immaginavano, ma così com’è, piccolo e povero. La loro prostrazione è il segno di chi mette da parte le proprie idee e fa spazio a Dio", spiega bene il Papa prima della preghiera mariana.
Per Francesco gli scrigni che aprono i Magi sono "immagine del loro cuore aperto: la loro vera ricchezza non consiste nella fama e nel successo, ma nell’umiltà, nel loro ritenersi bisognosi di salvezza".
"Se abbandoniamo la nostra pretesa di autosufficienza, se ci facciamo piccoli dentro, allora riscopriremo lo stupore di adorare Gesù. Perché l’adorazione passa attraverso l’umiltà del cuore: chi ha la smania dei sorpassi, non si accorge della presenza del Signore. Gesù passa accanto e viene ignorato, come accadde a tanti in quel tempo, ma non ai magi", è questo il consiglio di Papa Francesco.
"Prego e adoro solo quando ho bisogno di qualcosa, oppure lo faccio con costanza perché credo di avere sempre bisogno di Gesù?Guarda la stella e cammina, non fermatevi mai di camminare", Francesco conclude con questo interrogativo la preghiera dell'Angelus.
Subito dopo la recita della preghiera mariana il Papa passa ai consueti saluti. Il primo pensiero va alle Chiese orientali, sia cattoliche che ortodosse che celebrano domani il Natale del Signore, ad essi il Papa augura ogni pace e bene. Poi il Pontefice ricorda la Giornata dell'infanzia missionaria, voglio dire a loro grazie bambini e bambine, "la missione comincia con la testimonianza cristiana". Poi il Papa ricorda il Corteo dei Re Magi che si svolge in Polonia.
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