"I Magi si mettono in viaggio alla ricerca del Re che è nato. Essi sono immagine dei popoli in cammino alla ricerca di Dio. Il pellegrinaggio umano di ognuno di noi dalla lontananza alla vicinanza. Essi hanno "gli occhi puntati verso il cielo, i piedi in cammino sulla terra, il cuore prostrato in adorazione". E' questo il cuore dell'omelia di Papa Francesco nella Solennità dell’Epifania del Signore. Il Pontefice presiede la Santa Messa nella Basilica di San Pietro.
Celebriamo, oggi, la solennità dell’Epifania. La parola Epifania significa manifestazione. ll Bambino nato a Betlemme, che noi, insieme ai pastori, abbiamo contemplato e adorato il giorno di Natale, non è solo il Messia promesso al popolo d’Israele, ma è dono di Dio all’umanità. La Sua venuta è per tutti, perché Egli è “luce per illuminare le genti. I Magi, che giungono da lontano per offrire oro, incenso e mirra costituiscono la primizia e l’inizio dell’adorazione universale di Gesù Cristo, unico e insostituibile Salvatore del mondo.
Conclusa la celebrazione nella Basilica Vaticana della Santa Messa nella Solennità dell’Epifania del Signore, Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli in Piazza San Pietro. "Oggi, solennità dell’Epifania, contempliamo l’episodio dei magi. Essi affrontano un viaggio lungo e faticoso per andare ad adorare «il re dei Giudei. Sono guidati dal segno prodigioso di una stella, e quando finalmente arrivano alla meta, anziché trovare qualcosa di grandioso, vedono un bimbo con la mamma. Avrebbero potuto protestare: Tanta strada e tanti sacrifici per stare davanti a un bambino povero?. Eppure non si scandalizzano, non rimangono delusi. Non si lamentano, ma si prostrano", dice il Papa.
"Da dove è partito il pellegrinaggio dei magi incontro a Gesù? Che cosa ha mosso questi uomini d’Oriente a mettersi in viaggio?". Inizia con queste domande l'omelia di Papa Francesco pronunciata durante la Celebrazione Eucaristica, nella Basilica di San Pietro, per la Solennità dell’Epifania del Signore.
Come ricordato da Papa Francesco nell'Angelus odierno, oggi si celebra la Giornata Mondiale dell'Infanzia Missionaria. "Le Pontificie Opere Missionarie promuovono il 6 gennaio la Giornata Mondiale dell'Infanzia missionaria, nella quale si ricorda come i bambini e i ragazzi di tutto il mondo si sentano parte di un’unica famiglia, il popolo di Dio, che cammina insieme con l'impegno di annunciare Cristo e farlo conoscere a chi non ne ha mai sentito parlare".
Nel giorno dell'Epifania, dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, dopo aver celebrato la Messa, Papa Francesco guida la recita della preghiera dell'Angelus. "L’Epifania non è un altro mistero, è sempre lo stesso evento della Natività, visto però nella sua dimensione di luce: luce che illumina ogni uomo, luce da accogliere nella fede e luce da portare agli altri nella carità, nella testimonianza, nell’annuncio del Vangelo", dice subito Papa Francesco.
Nell'omelia il Papa riflette sul verbo "adorare", lo stesso che usa l'Evangelista Matteo per indicare cosa fecero i Magi alla vista del Signore, appena nato. "Oggi, pertanto, ci mettiamo alla scuola dei Magi, per trarne alcuni insegnamenti utili, come loro, vogliamo prostrarci e adorare il Signore", dice Francesco.
Celebriamo, oggi, la solennità dell’Epifania. La parola Epifania significa manifestazione. ll Bambino nato a Betlemme, che noi, insieme ai pastori, abbiamo contemplato e adorato il giorno di Natale, non è solo il Messia promesso al popolo d’Israele, ma è dono di Dio all’umanità. La Sua venuta è per tutti, perché Egli è “luce per illuminare le genti. I Magi, che giungono da lontano per offrire oro, incenso e mirra costituiscono la primizia e l’inizio dell’adorazione universale di Gesù Cristo, unico e insostituibile Salvatore del mondo.
Dopo aver celebrato la Messa per la Solennità dell'Epifania del Signore nella Basilica Vaticana, Papa Francesco si affaccia alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus. Il Papa torna a parlare dei protagonisti della giornata di oggi, i Magi.
È il Giorno dell’Epifania del Signore, il giorno dell'annuncio del calendario liturgico, proclamazione della Pasqua, che quest'anno cade il 12 aprile. Papa Francesco celebra la Messa nella Basilica Vaticana e nella sua omelia racconta innanzitutto del "senso dell'adorazione" dei Magi.
“La luce che il profeta Isaia aveva preannunciato, nel Vangelo è presente e incontrata. Gesù, nato a Betlemme, città di Davide, è venuto a portare salvezza ai vicini e ai lontani”. È questo il cuore dell’Angelus odierno di Papa Francesco, in Piazza San Pietro, nel giorno della festa dell’Epifania del Signore. Papa Francesco in seguito rivolge anche un appello a tutti i leader della comunità europea.
È il Giorno dell’Epifania del Signore, il giorno dell'annuncio del calendario liturgico, proclamazione della Pasqua, che quest'anno cade il 21 aprile. Papa Francesco celebra la Messa nella Basilica Vaticana e nella sua omelia racconta della “sorpresa” della manifestazione di Dio. Perché oggi, in primis ai Magi, si svela “la bellissima realtà di Dio venuto per tutti: ogni nazione, lingua e popolazione è da Lui accolta e amata”.
Il brano di Vangelo ci presenta tre gruppi di persone: gli scribi che conoscono il luogo della nascita del Messia, ma che non mostrano alcun interesse verso di Lui. Essi rappresentano tutti coloro che sono indifferenti al mistero di questo bambino.
E’ il Giorno dell’Epifania del Signore, il giorno dell'annuncio del calendario liturgico, c’è la proclamazione della Pasqua, che quest'anno cade il 1 aprile. Papa Francesco celebra la Messa nella Basilica Vaticana e nella sua omelia riassume in tre gesti l’opera dei Magi, i quali orientano il nostro percorso incontro al Signore: vedono la stella, camminano e offrono doni.