Roma, 18 December, 2021 / 10:00 AM
Sabato prossimo la Chiesa celebra il Natale, la festa che richiama una particolare attenzione verso i più deboli, vulnerabili, poveri. Tra questi i detenuti che vivono un periodo della loro vita in restrizione a causa di alcuni “errori” commessi nella loro resistenza. Si tratta donne e uomini, spesso anche giovani. Molti i vescovi italiani che in questi giorni si recheranno nelle case circondariali per far sentire loro vicinanza.
In questa settimana il vescovo di Grosseto e Pitigliana-Orbetello, Giovanni Roncari, ha visitato la casa circondariale di Grosseto e ha celebrato messa con i detenuti e il personale. Una delle tappe più significative, la casa circondariale, che il vescovo avevo scelto di visitare lo scorso 9 agosto prima di insediarsi in diocesi. Visita alla casa circondariale anche da parte di Ivo Muser, vescovo di Bolzano-Bressanone, che ha celebrato la liturgia eucaristica con i detenuti, il personale i volontari della casa circondariale di Bolzano. “Che questo Natale sia anche per voi un nuovo inizio: Gesù è venuto a dirci che un’altra vita è possibile, che siamo tutti e nonostante tutto figli di Dio”, ha detto il presule: “la storia che guarda al futuro è ancora tutta da scrivere, anche con la vostra personale responsabilità. Nessuno di noi minimizza ciò che avete fatto. Ma nonostante tutto: nessuno di voi deve perdere la propria dignità, il proprio valore. Nessuno si merita di essere abbandonato, di sentirsi scartato”. Anche nel “buio più profondo, nei momenti in cui il dolore è più grande – ha detto il presule - riempiamo i nostri polmoni con il respiro della speranza”. Il Natale di Betlemme è stato un “nuovo inizio. Gesù nasce per noi e vuole scrivere con noi un nuovo capitolo della nostra vita. Anche chi ha commesso errori può trovare la luce e la forza necessarie per cercare la strada della rinascita e per riuscire poi a percorrerla, giorno dopo giorno”.
Visita ai detenuti anche dal vescovo di Cassano allo Ionio, Francesco Savino, che ha celebrato la liturgia eucaristica nella Casa Circondariale “Rosetta Sisca” di Castrovillari. “Se dovessi scegliere un luogo dove far nascere Gesù Bambino sceglierei la Casa Circondariale” ha detto il presule: sappiamo bene, “che a Natale tutto si complica, tutto è difficile perché i sentimenti sono troppi e troppo emotivi. Voi siete qui e so quanto sia difficile questo periodo, so che vi mancheranno i vostri figli, le vostre mogli, i vostri mariti, i vostri genitori, i vostri parenti e amici. Penso a un grande regista e umorista, Woody Allen, il quale durante un’intervista disse: ‘Vorrei addormentarmi il giorno 24 dicembre e vorrei svegliarmi il 7 gennaio perché queste vacanze mi fanno male, perché a Natale si amplificano le emozioni’”. A loro ha affidato tre parole chiavi: riscatto, liberazione e speranza ed ha invitato la comunità diocesana ad “avviare percorsi per educare le comunità ad essere capaci di accogliere le persone che, una volta scontata la pena, escono dal carcere. Dobbiamo educare a togliere i pregiudizi e ad eliminare la preposizione ‘ex’ perché una volta ottenuto il riscattato voi siete persone, uomini e donne, e non ex-detenuti”. E poi il regalo, una tuta: “quando indosserete la tuta che vi stiamo regalando, sentitevi riscaldati, abbracciati e custoditi da noi e ricordate che non siete soli che vi aspettiamo rigenerati e riscattati”.
A Lucca domani incontro ecumenico in attesa del Natale con l’arcivescovo Paolo Giulietti e la pastora valdese Sara Heinrich. “Io sono la luce del mondo” è il tema dell’incontro al quale parteciperanno anche le comunità etniche della città e varie altre associazioni e movimenti che animeranno l’incontro. Il momento della preghiera in particolare sarà dedicato alla pace e ai partecipanti è stato chiesto di portare un regalo pensato per i bambini più bisognosi o per gli adulti o anziani soli.
Nella diocesi di Terni-Narni-Amelia Natale solidale. “La carità e la solidarietà sono parte integrante del Natale, nel perpetuare ciò che Gesù Cristo ha fatto e che ci contraddistingue come cristiani”, ha detto il vescovo Giuseppe Piemontese, amministratore apostolico della diocesi dopo la nomina del nuovo vescovo, Francesco Soddu che farà il suo ingresso il prossimo 5 gennaio. Per Piemontese “siamo tutti nella stessa barca e, in questo momento di difficoltà, dobbiamo sostenerci gli uni con gli altri e affrontare la crisi insieme. L’augurio è che veramente ognuno di noi cambi il cuore e la propria esistenza e impari a sporcarsi le mani nell’aiutare coloro che hanno bisogno”. Piemontese in questi giorni ha visitato i lavoratori e familiari della Acciai Speciali Terni; lunedì presso la sede della facoltà di Economia di Terni dell’Università degli studi di Perugia la cerimonia di consegna della raccolta effettuata dagli studenti, insegnanti e personale amministrativo, di alimenti e di giocattoli per gli Empori solidali della Caritas e l’Emporio Bimbi della San Vincenzo de’ Paoli, per l’ambulatorio del giocattolo e alla libreria di strada del centro socio-culturale Polymer per l’associazione “I Pagliacci”. E ancora martedì la celebrazione prenatalizia per i dipendenti della Cosp Tecno Service di Terni. E poi giovedì anche mons. Piemontese visiterà i detenuti della casa circondariale di Terni ai quali consegnerà 400 panettoni offerti dalla Caritas diocesana e dall’associazione di volontariato San Martino. E il giorno di Natale pranzo con i poveri in episcopio.
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