venerdì, novembre 22, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Letture, quel meraviglioso mondo delle figurine i cattolicissimi Panini

La neve cade a intermittenza, intorno al vecchio casale. La campagna appare come una visione, alberi dai rami spogli, i campi avvolti in una specie di nebbia merlettata, i rumori arrivano soffici, attutiti. Giuseppe si affaccia sulla corte, intabarrato in un vecchio giaccone.

Pensa a questa vigilia di Natale, una delle tante della sua vita, con lo stesso stupore e meraviglia di sempre, e nonostante tutto quello che la sua lunga e fortunata esistenza gli ha riservato, gli sembra di sentire nel cuore la stessa lieta attesa di quando era bambino, per quei piccoli doni che forse sarebbero arrivati, ma soprattutto per quella gioia della nascita del Bambino. Provava ancora l’emozione di deporre la piccola statuina nel presepio di casa. E da quella nascita si propagava la identica certezza che tutto aveva avuto un senso…

Abbiamo provato a immaginare una breve scena ambientata alle porte di Modena con protagonista uno della grande famiglia dei Panini, sulla scia della suggestione che ci ha suscitato la lettura di un libro che racconta proprio dei Panini, sì, quelli delle mitiche figurine dei calciatori. 

 Muretto, celò, manca, lancio lungo: queste “litanie” appartengono alla memoria collettiva dal secondo dopoguerra, di intere generazioni di bambini e adolescenti che hanno giocato e continuano a giocare con queste figurine note – e non solo in Italia – con il  cognome di otto fratelli modenesi che hanno inventato il magico mondo delle figurine, un mondo a cui neppure gli ipertecnologizzati e spoetizzati ragazzi sanno rinunciare.

 

La storia affascinante ed educativa di questa famiglia povera, unita nei valori e nella fede, che è diventata un vero e proprio impero economico senza rinunciare a quei valori e ad un preciso modo di vivere è ora raccontata come un romanzo, da Luigi Garlando, scrittore molto amato dai giovani tra i giovanissimi e penna di punta della Gazzetta dello Sport, nel libro “L’album dei sogni”.

Un famiglia particolare, forte, unita, una storia di impresa d’altri tempi che si impone come un modello per i nostri tempi.  

Tutto inizia con Antonio Panini, giovane fante scampato agli orrori della trincea nella Prima Guerra Mondiale, che di ritorno da quell’esperienza traumatica si innamora della bella Olga, detta “la Casereina”, perché figlia del casaro; e di come nel durissimo momento tra le guerre i due abbiano costruito una famiglia tanto numerosa quanto movimentata, fino  alla sua morte, a 44 anni, nel 1941.

Olga, rimasta vedova, decide, insieme ai suoi otto figli, di acquistare un’edicola di corso Duomo, nel centro di Modena. Emerge soprattutto la figura di Olga, formidabile donna che non si lascia mai piegare dalle circostanze e si “butta” nella vita. Mille difficoltà, tra miseria e paura, ma anche tanto entusiasmo, fede, fiducia. E sempre l’idea della famiglia, da tenere unita, salda nell’amore reciproco. Tutto quel che rende unica questa grande saga familiare e dell’imprenditoria italiana, sullo sfondo di quel momento unico, quando il paese rinasce dalle macerie della dittatura, della guerra civile, della guerra. Gli otto ragazzi Panini, dal più vecchio, Giuseppe, al piccolo Franco Cosimo, quattro fratelli e quattro sorelle, crescono, imparano, affrontano tante crisi, le malattie, creano nuove famiglie, e soprattutto lavorano, e l’edicola di corso Duomo si ingrandisce, le nuove idee si susseguono, fino a quella che rivoluzionerà la loro vita e si imporrà coniugando la nuova passione che sta travolgendo tutti: le figurine con le foto dei calciatori. 

“Sono una famiglia di ricchi che vivono come poveri”, scrive Garlando. In questa storia di famiglia non ci sono intrighi, passioni clandestine, faide intestine, crudeltà varie. Non si risulterà un po' insipide queste vicende per i nsotri palati ormai abituati a ben altri sapori? Per niente, la storia dei Panini avvince proprio come un romanzo, pieno di avventure e di forza. Possiedono “il  pudore nella ricchezza perché loro poi sono diventati ricchi davvero, hanno costruito un vero impero che ha conquistato il mondo. Però, tanto per fare un esempio, non hanno  mai avuto una Ferrari, l’auto simbolo della ricchezza, soprattutto a Modena, proprio per la vergogna di ostentarla,  quindi hanno mantenuto i valori con cui sono stati educati che sono quelli della terra, dei patriarchi”, racconta ancora l’autore, che poi in alcune interviste sottolinea anche un’altra, importante “qualità” di padri, madri, figli, nipoti: “I Panini sono stati una famiglia molto religiosa, anche per l’estrazione contadina. La fede è stata un collante in più per tenere insieme la famiglia”. Una bella storia da leggere e da raccontare ad altri.

L' album dei sogni  di Luigi Garlando, Mondadori, 2021. Euro 18,52 pp528

 

 

 

 

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