Città del Vaticano , 10 December, 2021 / 1:00 PM
Un rinnovato pensiero sociale, un nuovo impulso alla solidarietà, uno sguardo attento alla transizione ecologica, ma anche a quella tecnologica e soprattutto quella demografica e famigliare, caratterizzeranno il Terzo Appuntamento delle Giornate Sociali Cattoliche Europee, in programma a Bratislava dal 17 al 20 marzo 2022.
Organizzate dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee e dalla Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, le Giornate Sociali Europee rappresentano un incontro tra tutte le anime che nel continente guardano alla giustizia e alla pace, cercando di portare una voce cristiana in una Europa che oggi sta vivendo grandi sfide, dalla risposta alla pandemia fino al percorso sulle nuove generazioni europee.
È una Europa che deve affrontare i venti della secolarizzazione, come si è visto nelle linee guida (poi ritirate) sul discorso di non esclusione che chiedeva anche di non menzionare il Natale. Papa Francesco ha definito la questione “anacronistica”, il Cardinale Hollerich sottolinea di credere che “l’Unione Europea non voleva creare alcun danno, ma non aveva idea di quale sentimento avrebbe avuto nei cattolici. In Europa abbiamo oggi, una entità multiculturale, ma anche multireligiosa, ma la risposta non è porre le religioni nel privato, ma di dare accesso alle religioni. E non nominare il Natale significa una discriminazione del Natale, che non possiamo accettare”.
Nel suo intervento, il Cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della COMECE e vicepresidente del CCEE, sottolinea le grandi sfide delle Giornate Sociali Europee di quest’anno, che vengono dopo quelle di Danzica del 2009 e quelle di Madrid del 2014. Il tema è “Europa oltre la pandemia verso un nuovo inizio”, e per il cardinale si tratterà di una occasione per “riflettere l’importanza della solidarietà e la giustizia sociale in una Europa in transizione”.
Sarà un evento con oltre 300 delegati inviati dalle Conferenze Episcopali Europee. Giovani, accademici, politici europei e nazionali e rappresentanti della Chiesa. Si rifletterà, spiega il Cardinale Hollerich, su tre transizioni principali: la transizione demografica e della vita famigliare, la transizione tecnologica, e la transizione ecologica.
La famiglia sarà il tema della prima sessione, perché – sottolinea il Cardinale Hollerich – “la famiglia è il futuro dell’Europa, e deve essere supportata da adeguate politiche sociali per affrontare il reale inverno demografico”. La transizione digitale è “uno dei pilastri del recovery plan dell’Unione Europea”, che destina ad esso il 20 per cento dei fondi, e sarà un tema di discussione, anche per quanto riguarda la questione, cruciale, dell’intelligenza artificiale, ricordando che ogni novità tecnologica “deve essere mesa al servizio dell’umanità”.
Infine, la questione ecologica, al centro anche dell’impegno di Papa Francesco, da affrontare anche questat come parte del pacchetto europeo di recupero. Ma la cosa principale, spiega il Cardinale Hollerich, sarà quella di “riscoprire le profonde radici cristiani europee” mentre si discute di queste questioni. “Come cristiani – conclude il Cardinale Hollerich – dobbiamo porre sia l’uomo che la dignità della persona umana al cuore della riflessione europea”.
Il Cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, mette in luce l’idea della ecologia umana integrale, un “concetto che rappresenta uno sviluppo di pensiero dei Papi”.
L’arcivescovo Gintaras Grusas, presidente del CCEE, ha ricordato la plenaria dei vescovi europei di settembre in cui è stato rinnovato “il nostro impegno a costruire una Europa fondata sul dialogo, la fraternità, l’amicizia sociale” e notta che sin dall’inizio il CCEE “è stato un segno della vicinanza sincera e attenta della Chiesa all’amato continente europeo mentre affronta sfide in un mondo sempre in cambiamento”.
Sottolinea l’arcivescovo di Vilnius che “il contributo della Chiesa alla ricostuzione dell’Europa da una prospettiva cristiana viene anche attraverso queste giornate sociali”.
L’arcivescovo Zvolensky, di Bratislava, dipana invece il programma delle Giornate Sociali, un evento il cui logo “richiama la figura di San Martino di Tours e il racconto medievale sulla sua conversione al cristianesimo”.
L’apertura sarà proprio nella cattedrale di San Martino il 17 marzo, mentre il 18 i delegati affronteranno “un’analisi introduttiva delle sfide sociali dell’Europa, mentre nel pomeriggio si discuterà di cambiamento demografico e della vita famigliare.
Il 19 marzo si parlerà invece di trasformazione tecnologica e digitale, e nel pomeriggio dello stesso giorno al centro delle discussioni sarà la transizione ecologica. Ad ogni dibattito seguiranno tavole rotonde e gruppi di lavoro, composti dalle 10 alle 30 persone con un segretario.
Il tutto sarà poi concluso il 20 marzo, con una discussione dei temi dei gruppi. Il programma completo può essere visibile al sito www.catholicsocialdays.eu, dove è possibile anche registrarsi.
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