venerdì, novembre 22, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Il Papa: "San Giuseppe, uomo in seconda linea, sostegno e guida nei momenti di difficoltà"

Il Papa oggi "inizia" l'Udienza Generale nella Basilica di San Pietro. "Sono lieto di accogliervi in questa Basilica , saluto la Famiglia Vicenziana che in tutta Italia che ha promosso il pellegrinaggio della Madonna della Medaglia miracolosa". Sono tanti i volontari della Famiglia Vicenziana che oggi hanno reso omaggio al Papa e hanno festeggiato la Madonna pellegrina tra le diocesi italiane.

"In questi mesi di pandemia - ha detto il Papa durante il saluto - la vostra missione ha portato speranza facendo sperimentare a molti la misericordia di Dio. Penso alle persone sole, agli ammalati, a quanti vivono nelle carceri, nei centri di accoglienza e nelle periferie esistenziali. Grazie perchè avete testimoniato lo stile della Chiesa in uscita. Continuate su questa strada e apritevi all'azione dello Spirito Santo".

Poi il Papa saluta i pellegrini dell' Associzione Giovanni Paolo II di Bisceglie alla quale suggerisce di "imitare l'esempio di questo Santo Pontefice". "Saluto infine l'Associazione italiana vittime della violenza, vi ringrazio per l'opera di assistenza e supporto a coloro che hanno subito maltrattamenti e vivono situazioni di angoscia. E' molto brutto l'atteggiamento violento. Il vostro esempio susciti in tutti un rinnovato impegno affinchè le vittime della violenza vengano protette. Grazie a tutti voi per questa visita in Basilica!".

Poi il Pontefice raggiunge l'Aula Paolo VI per incontrare altri fedeli e per la sua consueta catechesi. Nel discorso in lingua italiana il Papa, continuando il nuovo ciclo di meditazioni su San Giuseppe, incentra la sua riflessione sul tema: San Giuseppe nella storia della salvezza.

"Tramite Giuseppe, Gesù realizza il compimento della storia dell’alleanza e della salvezza intercorsa tra Dio e l’uomo. Per l'evangelista Matteo questa storia ha inizio con Abramo, per Luca con l’origine stessa dell’umanità", dice il Papa.

"L’evangelista Matteo ci aiuta a comprendere che la figura di Giuseppe, seppur apparentemente marginale, discreta, in seconda linea, rappresenta invece un tassello centrale nella storia della salvezza. Giuseppe vive il suo protagonismo senza mai volersi impadronire della scena - spiega Papa Francesco - Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Così, tutti possono trovare in San Giuseppe, l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno e una guida nei momenti di difficoltà. Egli ci ricorda che tutti coloro che stanno apparentemente nascosti o in “seconda linea” hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza. Il mondo ha bisogno di questi uomini e di queste donne".

Nel Vangelo di Luca, Giuseppe appare "come il custode di Gesù e di Maria". E oggi è "custode della Chiesa", precisa il Papa. "Giuseppe, con la sua vita, sembra volerci dire che siamo chiamati sempre a sentirci custodi dei nostri fratelli, custodi di chi ci è messo accanto, di chi il Signore ci affida attraverso le circostanze della vita. Una società come la nostra, che è stata definita liquida, trova nella storia di Giuseppe un’indicazione ben precisa sull’importanza dei legami umani. Infatti, il Vangelo ci racconta la genealogia di Gesù, oltre che per una ragione teologica, per ricordare a ognuno di noi che la nostra vita è fatta di legami che ci precedono e ci accompagnano. Il Figlio di Dio, per venire al mondo, ha scelto la via dei legami", sottolinea Papa Francesco.

Il Papa conclude la sua riflessione con una preghiera che aiuti tutti noi a trovare in San Giuseppe un alleato, un amico e un sostegno.

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