Città del Vaticano , 23 November, 2021 / 4:00 PM
"In questo frangente della storia, abbiamo bisogno non solo di nuovi programmi economici o di nuove ricette contro il virus, ma soprattutto di una nuova prospettiva umanistica, basata sulla Rivelazione biblica, arricchita dall’eredità della tradizione classica, come pure dalle riflessioni sulla persona umana presenti nelle diverse culture". E' questo il cuore del Videomessaggio che il Papa invia ai partecipanti all’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Cultura sul tema “Verso un umanesimo necessario”.
E' questo il tema dell’Assemblea Plenaria che si tiene in modalità virtuale: l’umanesimo necessario. "Il termine umanesimo - dice il Papa nel videomessaggio - mi ha fatto pensare al memorabile discorso pronunciato da San Paolo VI al termine del Concilio Vaticano II, il 7 dicembre del 1965. Egli evocava l’umanesimo laico profano di allora, che sfidava la visione cristiana, e diceva: La religione del Dio che si è fatto Uomo si è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. E anziché condannarlo ed esecrarlo, il Papa ricorreva al modello del buon samaritano che aveva guidato i pensieri del Concilio, ossia quell’immensa simpatia nei confronti dell’essere umano e delle sue conquiste, delle sue gioie e speranze, dei suoi dubbi, delle sue tristezze e angosce. E così, Paolo VI invitava quell’umanità chiusa alla trascendenza a riconoscere il nostro nuovo umanesimo, perché – diceva – anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo".
"Quell’umanesimo laico profano – un’espressione che alludeva anche all’ideologia totalitaria allora imperante in molti regimi – è oggi un ricordo del passato. Nella nostra epoca segnata dalla fine delle ideologie, esso sembra ormai dimenticato, sembra sepolto davanti ai nuovi cambiamenti portati dalla rivoluzione informatica e dagli incredibili sviluppi nell’ambito delle scienze, che ci costringono a ripensare ancora che cosa sia l’essere umano. La domanda sull’umanesimo nasce da questa domanda: cos’è l’uomo, l’essere umano?", continua ancora il Papa nel videomessaggio.
"Oggi, è in atto una rivoluzione – sì, una rivoluzione - che sta toccando i nodi essenziali dell’esistenza umana e richiede uno sforzo creativo di pensiero e di azione. Ambedue. Stanno mutando strutturalmente le modalità di intendere il generare, il nascere e il morire", sottolinea il Papa.
"La Sacra Scrittura ci offre le coordinate essenziali per delineare un’antropologia dell’essere umano nella sua relazione con Dio, nella complessità dei rapporti tra uomo e donna, e nel nesso con il tempo e lo spazio in cui vive. L’umanesimo di matrice biblica, in dialogo fecondo con i valori del pensiero classico greco e latino, ha dato vita a una visione alta riguardo all’essere umano, alla sua origine e al suo destino ultimo, al suo modo di vivere su questa terra. Questa fusione tra la sapienza antica e quella biblica rimane un paradigma ancora fecondo", dice ancora il Pontefice nel lungo videomessaggio.
"Oggi più che mai il mondo ha bisogno di ritrovare il senso e il valore dell’umano in relazione alle sfide che si devono affrontare. Oggi ci vuol ripetere quei versi di un pagano: “Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt”, conclude infine Papa Francesco.
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