"In questo frangente della storia, abbiamo bisogno non solo di nuovi programmi economici o di nuove ricette contro il virus, ma soprattutto di una nuova prospettiva umanistica, basata sulla Rivelazione biblica, arricchita dall’eredità della tradizione classica, come pure dalle riflessioni sulla persona umana presenti nelle diverse culture". E' questo il cuore del Videomessaggio che il Papa invia ai partecipanti all’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Cultura sul tema “Verso un umanesimo necessario”.
“La sintesi tra fede e cultura non è solo un’esigenza della cultura ma anche della fede. Una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta, non interamente pensata, non fedelmente vissuta”.
E’ nella primavera del 2014 che il Pontificio Consiglio sceglie di dedicare l’Assemblea plenaria al tema “ Le culture femminili” e chiede ad alcune donne di accompagnarne i lavori preparatori. L’assemblea si svolge nel 2015 e ottiene un notevole successo. Fu così che il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura decise di attribuire un carattere di permanenza alla presenza femminile. Nasce così nel 2015 la Consulta femminile del Pontificio Consiglio della Cultura. Tutt’ora sono membri della Consulta 37 donne attive nel mondo delle professioni, del giornalismo, del terzo settore e della Chiesa; sono ambasciatori, imprenditrici, suore, sportive, attrici, medici, accademiche, dirigenti dello Stato. E oggi si sono presentate tutte e 37 in Sala Stampa Vaticana, per presentare i loro lavori e i loro progetti.
“Il cristiano dovrebbe essere come un’oasi di pace in un mondo striato dal sangue dell’odio e della guerra”. E’ uno dei temi principali che ritroviamo nel libro del presidente del Pontificio Consiglio della cultura Gianfranco Ravasi: “Le beatitudini. Il più grande discorso all’umanità di ogni tempo”.