Città del Vaticano , 17 November, 2021 / 9:25 AM
Papa Francesco oggi inizia un nuovo ciclo di catechesi dedicato alla figura di San Giuseppe. Dall'Aula Paolo VI il Papa ricorda che stiamo vivendo un anno speciale dedicato a San Giuseppe, e nella Lettera Apostolica Patris corde ha raccolto alcune riflessioni sulla sua figura.
Nell'Udienza Generale odierna il Papa commenta: "Mai come oggi, in questo tempo segnato da una crisi globale con diverse componenti, egli può esserci di sostegno, di conforto e di guida. Per questo ho deciso di dedicargli un ciclo di catechesi, che spero possano aiutarci ulteriormente a lasciarci illuminare dal suo esempio e dalla sua testimonianza".
Francesco ricorda che nella Bibbia esistono più di dieci personaggi che portano il nome Giuseppe.
"Giuseppe in ebraico significa Dio accresca, Dio faccia crescere - spiega il Papa - È un augurio, una benedizione fondata sulla fiducia nella provvidenza di Dio e riferita specialmente alla fecondità e alla crescita dei figli. In effetti, proprio questo nome ci rivela un aspetto essenziale della personalità di Giuseppe di Nazaret. Egli è un uomo pieno di fede in Dio, nella sua provvidenza. Ogni sua azione narrata dal Vangelo è dettata dalla certezza che Dio fa crescere, aumenta, aggiunge, cioè che Di provvede a mandare avanti il suo disegno di salvezza".
Il Poi poi tiene a precisare che "anche i principali riferimenti geografici che si riferiscono a Giuseppe: Betlemme e Nazaret, assumono un ruolo importante nella comprensione della sua figura". "Betlemme è citata più volte nella Bibbia, fin dal Libro della Genesi. A Betlemme è anche legata la storia di Rut e Noemi, narrata nel piccolo ma stupendo Libro di Rut. Rut partorì un figlio discendenza di Davide viene Giuseppe, il padre legale di Gesù", osserva Papa Francesco.
"La scelta di Betlemme e Nazaret ci dice che la periferia e la marginalità sono predilette da Dio. Non prendere sul serio questa realtà equivale a non prendere sul serio il Vangelo e l’opera di Dio, che continua a manifestarsi nelle periferie geografiche ed esistenziali. Anche nelle periferie dell'anima. In particolare, Gesù va a cercare i peccatori, entra nelle loro case, parla con loro, li chiama a conversione. Ma va a cercare anche quelli che il male non lo hanno fatto ma lo hanno subito: i malati, gli affamati, i poveri, gli ultimi", commenta il Papa.
"Giuseppe, che è un falegname di Nazaret e che si fida del progetto di Dio sulla sua giovane promessa sposa e su di lui, ricorda alla Chiesa di fissare lo sguardo su ciò che il mondo ignora volutamente. Egli ricorda a ciascuno di noi di dare importanza a ciò che gli altri scartano. In questo senso è davvero un maestro dell’essenziale: ci ricorda che ciò che davvero vale non attira la nostra attenzione, ma esige un paziente discernimento per essere scoperto e valorizzato. Chiediamo a lui di intercedere affinché tutta la Chiesa recuperi questo sguardo, questa capacità di discernere e valutare l’essenziale. Ripartiamo da Betlemme, ripartiamo da Nazaret. Possiate trovare in San Giuseppe il testimone e il protettore a cui guardare.", conclude poi Papa Francesco con una preghiera dedicata a San Giuseppe la sua catechesi.
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