Città del Vaticano , 29 September, 2021 / 4:00 PM
Questo “evento, che si situa alla vigilia della COP26, in programma il prossimo novembre a Glasgow, potrà offrire, grazie a una maggiore considerazione del principio fondamentale del multilateralismo, un valido contributo anche per la prossima Riunione delle Nazioni Unite. La Santa Sede è convinta che ogni iniziativa del Consiglio d’Europa non si debba limitare solo allo spazio geografico di questo Continente, ma, a partire dalla nostra cara Europa, possa raggiungere il mondo intero. In questo senso, si vede con interesse la decisione che il Consiglio d’Europa vorrà prendere per la creazione di un nuovo strumento giuridico atto a legare la cura dell’ambiente al rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo”. Lo ha affermato il Papa nel messaggio inviato ai partecipanti all’Evento di Alto Livello dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa Environment and human rights: Right to safe, healthy and sustainable environment.
“Non c’è più tempo – ha rimarcato Francesco - per aspettare, bisogna agire. Ogni strumento che rispetti i diritti umani e i principi della democrazia e dello stato di diritto, valori fondamentali del Consiglio d’Europa, può risultare utile per affrontare questa sfida globale. Nessuno può negare il diritto fondamentale di ogni essere umano a vivere con dignità e a svilupparsi integralmente”.
“Quando l’essere umano – ha ammonito il Pontefice - si pensa come il signore dell’universo, e non come il suo amministratore responsabile, quando non riconosce più la sua giusta posizione in relazione al mondo, giustifica qualsiasi tipo di spreco, sia ambientale che umano, e tratta le altre persone e la natura come meri oggetti”.
Invece – ha proseguito il Papa – “si deve consumare per vivere, non vivere per consumare. E soprattutto mai si deve consumare sfrenatamente, come accade oggi. Ognuno deve usare della terra ciò che serve al proprio sostentamento. Tutto è collegato, e come famiglia delle nazioni dobbiamo avere una comune preoccupazione: guardare che l’ambiente sia più pulito, più puro e si conservi. E prenderci cura della natura, affinché essa si prenda cura di noi. C’è bisogno, pertanto, di un reale cambiamento di rotta, di una nuova coscienza del rapporto dell’essere umano con sé stesso, con gli altri, con la società, con il creato e con Dio”.
“Si dovrebbe parlare – ha concluso - anche dei doveri di ogni essere umano per vivere in un ambiente sano, salutare e sostenibile. Invece, quando parliamo solo di diritti pensiamo unicamente a ciò che è a noi dovuto. Dobbiamo pensare anche alla responsabilità che abbiamo verso le generazioni future, e al mondo che vogliamo lasciare ai nostri bambini e ai nostri giovani”.
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