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Un servizio di EWTN News

Raffaello e il Vaticano, le mostre, i convegni e la storia di un rapporto speciale

“Il Vaticano e l’incontro con Papa Medici significarono per Raffaello anche la nomina ad Architetto della Fabbrica di San Pietro, mentre l’incontro con l’Antico permise di formulare quello stile canonico e “classico” che divenne poi il suo codice.

Raffaello ricevette da Leone X anche l’incarico di Conservatore alle Antichità, con la missione di impedire, o almeno arginare, lo spoglio perpetrato sui monumenti e sulle opere antiche dell’Urbe: a tale scopo gli venne inoltre commissionata la realizzazione di una pianta topografica di Roma antica. La sua celebre Lettera al pontefice, scritta a quattro mani con il fraterno amico Baldassarre Castiglione, sancì le prime e importanti regole sulla tutela e la conservazione delle antichità e, in via più generale, sull’attenzione da dedicare alla nostra eredità storica e culturale”.

Così Barbara Jatta Direttore dei Musei Vaticani spiega il senso della presenza in Vaticano del grande Raffaello di cui nel ’20 si sono celebrati i 500 anni della morte, anniversario rimandato a causa della pandemia. 

Tra le molte opere ci sono due dipinti commissionati a Fra Bartolomeo della Porta, e portati poi a compimento da Raffaello, raffiguranti i Patroni di Roma San Pietro e San Paolo e conservati da decenni nell’Appartamento delle Udienze Pontificie in II Loggia. In pochi le possono vedere e per questo i Musei hanno deciso di metterli in mostra nella Sala XVII della Pinacoteca Vaticana,.

I Santi Pietro e Paolo di Raffaello e Fra Bartolomeo. Un omaggio ai Patroni di Roma è appunto il titolo della esposizione. 

La commissione dei due dipinti inizialmente è per la Chiesa di San Silvestro al Quirinale. Il fiorentino Fra Bartolomeo della Porta inizia i cartoni ma poi si blocca e dopo la sua morte i quadri vengono completati da Raffaello secondo quanto racconta Vasari. 

Un restauro iniziato nel 2019, realizzato in collaborazione con gli Uffizi dove sono i cartoni lascia pensare che dipinti siano stati preparati entrambi da Fra Bartolomeo, che ha completato solo San Paolo. San Pietro invece sarebbe stato dipinto da Raffaello.

Cartoni e opere complete accostati di nuovo dopo secoli e, come ricorda Eike Schmidt Direttore delle Gallerie degli Uffizi  dal punto di vista estetico, i due protagonisti degli Atti degli Apostoli e della festività che ogni 29 giugno nell’Urbe ricorda insieme il loro martirio colpiscono per la monumentalità con cui, indipendentemente dalle loro dimensioni materiali, sono raffigurati davanti alle nicchie, come se fossero statue vive”.

Il restauro dei due dipinti è stato compiuto grazie al sostegno della Famiglia d’Urso, Capitolo di New York dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums; il restauro dei cartoni è stato reso possibile dalla disponibilità degli Amici degli Uffizi e dei Friends of the Uffizi Gallery; la realizzazione dell’esposizione si deve al contributo dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums. 

Un grazie speciale a “tutti i benefattori che ci hanno aiutato a realizzare gli eventi che si sono svolti nell’Anno di Raffaello, e tutti coloro che nel corso della nostra storia, come la famiglia D’Urso, sono stati determinanti nell’aiutarci a promuovere la nostra importante missione: restaurare e conservare le opere di questo grande Maestro del Rinascimento e moltissime altre che sono parte dei Musei Vatican” anche da parte di Padre Kevin Lixey L.C. Direttore dei Patrons of the Arts in the Vatican Museums. 

La mostra è accompagnata dal catalogo (Edizioni Musei Vaticani) a cura di Barbara Jatta e Guido Cornini, con la collaborazione di Fabrizio Biferali. 

L’esposizione sarà aperta al pubblico da sabato 25 settembre 2021, ad ingresso gratuito in quanto inserita nel percorso di visita dei Musei Vaticani. 

Ma per i Musei del Papa le celebrazioni per Raffaello hanno il loro massimo nel convegno che si è aperto oggi e che fino al 29 vedrà alternarsi studiosi internazionali su temi che collegano il lavoro di Raffaello al Vaticano. Modalità on line a causa del covid il che rende più facile la partecipazione a chi è interessato da qualunque parte del mondo. Ne parleremo ancora. 

E le celebrazioni di Raffaello e del suo rapporto con la Santa Sede hanno ancora uno spazio speciale a Loreto dove fino al 17 ottobre è allestita la mostra “ La Madonna di Loreto di Raffaello” allestita dalla Delegazione Pontificia. La Madonna del Velo ha una storia complicata che la mostra cerca di ripercorrere e la storia anche del rapporto tra Giulio II e l’arte. 

Tra i curatori delle due mostre troviamo sempre Fabrizio Biferali che ha collaborato anche a Loreto al catalogo. Leggendolo si comprende perché il quadro originale non è esposto alla mostra. 

La tavola sarebbe quella conservata a Chantilly, ma la storia di copie e originali è così complessa che davvero serve una visita a Loreto per comprendere meglio questo capitolo del grande romanzo che lega Raffaello al Vaticano. 

 

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