Città del Vaticano , 21 October, 2015 / 12:51 AM
Terza ed ultima relazione dei circoli minori al Sinodo sulla famiglia. I padri hanno concluso il loro lavoro di fatto, ora ci saranno le votazioni sulle proposte e poi tutto passa nella mani del Papa. E’ generale in effetti la richiesta di un documento pontificio che rimetta insieme le varie posizioni.
Nei tre circoli francofoni le differenze di posizione vengono viste come tanti fiumi che insime irrigano il mondo per portare la Parola di Dio. Ma resta il fatto che le differenze culturali e pastorali non permettono una vera unicità di visione.
C’è ci si sofferma a lungo sul metodo di lavoro ponendo una serie di questioni che arrivano anche a chiedere che cosa penseranno i media e i politici delle riflessioni del Sinodo.
Interessante e operativa la relazione del Gallicus B che tra l’altro a proposito del Motu proprio del Papa per la riforma del processo canonico per la dichiarazione di nullità matrimoniale pone una rilevante questione: “ a proposito della questione della mancanza di fede degli sposi, sembra sollevarsi un problema teologico che potrebbe essere affrontanto nel contesto di un documento magisteriale che potebbe dare coerenza a un insieme di testi, di ordine teologico e canonico, che sembrano pittosto giustapposti che articolati.”
In tutti e tre i circoli di lingua francese è messa in chiara evidenza la necessità di una maggiore attenzione alla formazione non solo per il matrimonio, ma in generale degli adulti. Formazione prossima al matrimoni, remota, accompagnamento delle giovani coppie, famiglie che aiutano le famiglie, sono temi che tornano in vadi modi nelle relazioni.
Il tema poi spinoso della partecipazione ai sacramenti di coloro che vivono in una situazione irregolare è affrontato in modo diverso ma con quella che sembra una conclusione unanime: la dottrina non si cambia ma le persone vanno accompagnate in un cammino di vera conversione e, per chi è in condizione di farlo, verso il matrimonio sacramentale.
Ci sono riflessioni poi sul linguaggio, per cui ad esempio da “semina Verbi” si dovrebbe passare a “dove Dio è presente”. Emerge che aggiornare la lingua sembra più un problema di limitazioni culturali di un mondo sempre più condizionato dallo strapotere dei media che da una reale necessità ecclesiale.
Unanime la gioia di aver percorso un cammino comune, ma i padri avrebbero anche voluto più tempo per discutere alcuni argomenti come la questioni della pastorale per le persone con tendenze omosessuali.
Discernimento e lavoro fraterno ora passano sulla scrivania del Papa perché “ l’insegnamento della Chiesa cattolica sulla materia affrontata ha bisogno di essere presentata al discernimento del successore di Pietro” , come si legge nella relazione del Gallicus A.
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