Città del Vaticano , 10 August, 2021 / 2:00 PM
Oltre a visite di Stato e udienze solenni o private; oltre alla presentazione delle credenziali degli ambasciatori e alle loro visite di congedo; ci sono una serie di udienze che il Papa concede in maniera regolare, e che pure sono regolate da un preciso cerimoniale. Come detto, tutto è gestito dalla Prefettura della Casa Pontificia.
Questo perché – spiega monsignor Sanchirico, già prelato di anticamera della Prefettura della Casa Pontificia – “le consuetudini della Santa Sede utilizzano certamente quello che è comune e reciproco nel linguaggio protocollare normalmente accettato, ma lo declinano con alcune specificità che le sono proprie e sono volte a sottolineare e mantenere la peculiarità religiosa e spirituale dell’istituzione della figura che ne è il culmine: il Papa”.
Quali sono, dunque, gli altri tipi di udienze? Prima di tutto, ci sono le cosiddette “udienze di tabella”. Sono annunciate, ma non hanno una parte ufficiale. Spiega monsignor Sanchirico: “Le udienze di tabella hanno le caratteristiche di un incontro di lavoro, che avviene con una certa periodicità, più cadenzata e frequente per alcuni dicasteri, più diradata per altri. Il calendario di queste udienze viene generalmente approvato all’inizio del nuovo anno dal Pontefice”.
Quindi, ci sono le udienze ad limina apostolorum, ovvero le visite che periodicamente i vescovi del mondo cattolico da tutto il mondo fanno a Roma. Attualmente, le ad limina avvengono ogni cinque anni. Fino al Pontificato di Benedetto XVI, l’udienza concessa ai vescovi prevedeva “un incontro personale del vescovo con il Papa e un successivo momento comunitario con il gruppo regionale o nazionale dei vescovi in visita”, dice monsignor Sanchirico, mentre Papa Francesco predilige l’incontro comunitario per conferenze episcopali e quando queste sono numerose per gruppi.
Il Papa concede anche varie udienze speciali a gruppi particolari di fedeli. Inoltre, il Papa in genere riceve i membri delle assemblee plenarie dei dicasteri della Curia Romana. Si tratta di incontri meno riservati, che prevedono un discorso, diffuso ufficialmente dal Bollettino della Sala Stampa della Santa Sede.
Quindi, monsignor Sanchirico nota che “la consuetudine ha cristallizzato due solenni incontri all’anno a ridosso delle festività natalizie: la presentazione degli auguri della Curia Roma, prima del Natale, e l’incontro con il Corpo Diplomatico presso la Santa Sede, nei primi giorni del nuovo anno”.
Infine, ci sono “particolari udienze a singole persone e quelle più informali di baciamano che avvengono nel passaggio da una sala all’altra dell’appartamento pontificio o al termine dell’udienza generale”.
L’udienza generale, invece – continua monsignor Sanchirico – “è nata come l’incontro comunitario con il Papa di singoli e di gruppi eterogenei di fedeli”, ma oggi è “strutturata con cadenza settimanale, con un protocollo definito che comprende la catechesi del Papa, il saluto dei malati presenti e la benedizione delle coppie di sposi novelli e il baciamano”.
Prima della costruzione dell’Aula Paolo VI, le udienze generali avvenivano in alcune sale del Palazzo: la Sala Clementina in seconda loggia, e nella Sala Ducale o nella Sala Regia in Prima Loggia, nonché nell’Aula della Benedizione. Quando l’afflusso era più ampio, si prediligeva il Cortile San Damaso, dove si è tornati nel periodo post-lockdown.
(7 – continua)
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