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Linguaggi pontifici, Cappella Papale e Famiglia pontificia

Un gruppo di sediari porta la sedia gestatoria

Chi fa parte della Cappella Papale? E cosa è la Famiglia Pontificia? La composizione della cappella papale è fondamentale per comprendere il modo in cui il Papa percepisce se stesso e come si vuole rappresentare al mondo. Ma è importante anche la Famiglia Pontificia, la seconda articolazione di cui si serve il Papa nella sua vita quotidiana.

Cominciamo con la cappella Papale. Spiega monsignor Stefano Sanchirico, per anni prelato della Prefettura della Casa Pontificia, che della cappella papale fanno parte “innanzitutto i cardinali, che sono i primi consiglieri del Papa, nonché suoi elettori”, e hanno precedenza sugli altri anche in una cerimonia civile in Italia ed altri paesi perché “i cardinali, principi di Santa Romana Chiesa, sono tutti presunti eredi. Con il Conclave, ogni cardinale può diventare Papa. Per questo è equiparato ad un principe di sangue”.

Oltre i Cardinali, fanno parte della Cappella Papale anche “tutte le rappresentanze di quello che è il governo centrale della Chiesa, Superiori delle Congregazione romane e dei Dicasteri ecc, e un tempo dello Stato Pontificio, ora della Città del Vaticano, e i Collegi di prelatura”.

I collegi di prelatura sono oggi tre: il Collegio dei Protonotari di numero partecipanti, il Collegio degli uditori della Rota Romana e il Collegio dei Chierici di Camera, anche se quest’ultimo non è stato recensito nell’annuario pontificio del 2021. Si tratta – spiega ancora monsignor Sanchirico – di collegi di prelati che hanno una giurisdizione effettiva”.

I membri dei collegi di prelatura portano la mantelletta sopra il rocchetto che viene così coperto, perché il segno della giurisdizione viene coperto davanti al Papa. Tale abito è anche quello dei Segretari di Dicastero e responsabili, prelati superiori, di Uffici e organismi della sede Apostolica non insigniti della dignità episcopale, un tempo erano chiamati prelati extra collegia.

Altri membri della Cappella Papale sono altri ecclesiastici, i Superiori dei grandi ordini monastici e religiosi, il predicatore della casa pontificia, i membri dei capitoli delle basiliche maggiori romane, come pure i parroci di Roma. In passato avevano posto anche personaggi laici che avevano ruoli cerimoniali nelle celebrazioni religiose, come il Principe Assistente al Soglio, il Senatore di Roma, i membri del patriziato romano.

Alla Cappella Papale si affianca la Famiglia Pontificia, il gruppo di ecclesiastici e laici che curano il servizio diretto al Papa. La distinzione era molto netta in passato. Nelle cerimonie, la Cappella Papale precedeva il Papa, mentre la Famiglia Pontificia lo seguiva in segno di servizio, mentre alla prelatura romana e ai capitoli delle basiliche papali romane erano affidati compiti di servizio liturgico ben definiti.

La storia della Famiglia Pontificia è molto antica. Prima della riforma di Paolo VI, la Famiglia Pontificia era innanzitutto composta dai cardinali palatini, ovvero – spiega monsignor Sanchirico – “il cardinale cancelliere, il Cardinale datario e il Cardinale Segretario di Stato”, e il cardinale nepote, se c’era. Palatino, ovviamente, significa di palazzo.

A questi si aggiungevano i prelati palatini, il primo dei quali era il Maggiordomo dei Sacri Palazzi, seguito dal maestro di Camera, l’uditore santissimo (una sorta di consigliere giuridico) e il Maestro dei Sacri Palazzi, che era il consigliere teologico e che oggi è “Teologo della casa pontificia”.

Monsignor Sanchirico spiega che il maggiordomo era il dignitario che si occupava del governo della casa pontificia e dei palazzi, mentre il maestro di camera gestiva le udienza. “La camera gestita direttamente dal maestro di camera oggi prende il nome di ‘anticamera segreta o privata’ – argomenta monsignor Sanchirico – , composta da un gruppo di cosiddetti camerieri segreti partecipanti, che erano tanto ecclesiastici quanto laici”.

Tra gli ecclesiastici c’erano “l’elemosiniere, il sostituto alla Segreteria di Stato, i segretari palatini, il segretario della cifra, il sacrista e poi c’erano i quattro che effettivamente svolgevano il servizio di anticamera”, ed erano il coppiere, il guardarobiere, il segretario di ambasciata e un quarto senza titolo che solitamente poteva svolgere le funzioni di quello che oggi è il segretario particolare. Le funzioni di questi ultimi camerieri ecclesiastici partecipanti sono state affidante dalla riforma di Paolo VI a due Prelati denominati d’Anticamera. Erano considerati anche camerieri segreti i membri del Collegio dei maestri di Cerimonie.

“In pratica – nota monsignor Sanchirico – la Camera era una segreteria collegiale del Papa. L’idea del segretario particolare è un’idea moderna, perché l’idea tradizionale è che il Papa avesse una sorta di segreteria collegiale. Rimane da ricordare l’aiutante di camera, che era un laico “in subordine a questo gruppo di camerieri e svolgeva mansioni di servizio” .

Accanto agli ecclesiastici c’era la classe di camerieri segreti di spada e cappa. Quelli partecipanti erano tradizionalmente presi da famiglie Romane: il maestro del Sacro Ospizio era di solito il principe Ruspoli, il foriere maggiore di Sua Santità era incarico appannaggio dei Sacchetti, i cavallerizzi maggiori di solo erano i marchesi Crescenzi Serlupi. A queste, si aggiungono le categorie dei non partecipanti e di onore, che potevano essere chiamati in servizio alla bisogna. Il corrispettivo onorifico ad effettive cariche della famiglia pontificia o della cappella è all’origine dei titoli onorifici estesi anche al clero e a laici che non svolgono effettivo servizio e che sono fuori Roma.

“I monsignori – spiega monsignor Sanchirico – anche nelle varie diocesi hanno quel titolo perché c’è la corrispondenza di un ufficio effettivo svolto a Roma”. Paolo VI non abolì i titoli di monsignore, ma solo “quei titoli che non avevano più un corrispettivo effettivo dopo la riforma della cappella e della famiglia pontificie, facendo confluire chi era portatore di quei titoli nelle categorie previste dalla riforma”.

Della famiglia pontificia fanno parte anche i Gentiluomini di Sua Santità e gli Addetti di Anticamera. Questi ultimi derivano da bussolanti e mazzieri.

Alla Famiglia Pontificia di cui fa parte anche la Cappella Musicale Sistina, si aggiungevano anche una serie di domestici un tempo denominati scopatori segreti e ora appunto domestici pontifici, e poi i parafrenieri e i sediari, ovvero quelli che si occupavano delle carrozze e quelli che portavano la sedia gestatoria e svolgevano e tuttora svolgono servizio di anticamera. Il decano dei sediari è membro della famiglia pontificia. 

Questa anticamera ora è formata dai sediari pontifici in cui è confluita la classe dei parafrenieri pontifici. Quando Paolo VI riformò la Casa Pontificia, con la Pontificalis Domus del 1968 cambiò anche alcune denominazioni, che non corrispondevano più alle funzioni: i bussolanti sono definiti addetti di anticamera, i camerieri di cappa e spada sono confluiti nella nuova denominazione di Gentiluomini di Sua Santità assieme ai superiori dei Corpi Armati disciolti, mentre il principe assistente al Soglio, che assistete il Papa nelle visite di Stato è passato dalla cappella pontificia alla famiglia laica pontificia. Ma questa è un’altra storia.

(4 – continua)

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