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Linguaggi pontifici, chi fa il cerimoniale del Papa?

Il corridoio antistante la Sala Clementina nel Palazzo Apostolico Vaticano

Quando il Papa riceve un capo di Stato, di governo, o più raramente un ministro degli Esteri, spetta alla Prefettura della Casa Pontificia predisporre l’incontro in accordo con i competenti uffici della Segreteria di Stata. Ciò accade anche quando invece il Papa riceve le credenziali degli ambasciatori presso la Santa Sede, individualmente (quando residenti) o in gruppo (quando non residenti). Quali sono le competenza della Prefettura e dell’ufficio del Protocollo della Segreteria di Stato? E cosa fanno i due organismi?

L’abbiamo chiesto a Monsignor Stefano Sanchirico, per anni alla Prefettura della Casa Pontificia, spiega ad ACI Stampa che “ la Chiesa Cattolica è l’insieme di tutti i battezzati che, ovunque nel mondo, professano la stessa fede e legge di Cristo, partecipano agli stessi sacramenti e obbediscono ai legittimi Pastori, principalmente al Romanus Pontifex che è il successore di San Pietro nella Cattedra di Roma, il Vicario di Gesù Cristo sulla terra e il capo visibile della Chiesa tradizionalmente indicata come ‘Una, Santa, Cattolica ed Apostolica’.”

Spiega ancora monsignor Sanchirico che il Papa è “Sommo pontefice della Chiesa universale”, ed è pure rivestito di una minuscola sovranità territoriale in quanto “Sovrano dello Stato di Città del Vaticano”, e nell’esercizio del suo ufficio di pastore della Chiesa universale si avvale di “un articolato sistema di organizzazioni e dicasteri che formano la cosiddetta Curia Romana”, e questa a sua volta, con il Papa che la presiede, “costituisce la cosiddetta Santa Sede, il supremo organo di governo della Chiesa”.

Perché il Papa abbia totale indipendenza nella sua missione spirituale, gli è dato anche sovranità sullo Stato di Città del Vaticano – sovranità esercitata a attraverso una Pontificia Commissione Cardinalizia e la struttura del Governatorato dello Stato di Città del Vaticano.

Santa Sede e Stato di Città del Vaticano sono dunque entità distinte, ma allo stesso tempo unite. Come diceva Pio XI, lo Stato di Città del Vaticano è “quel tanto di corpo che serve a dare sostegno all’anima”.

Lo Stato, come lo conosciamo oggi, si è formato con i Patti Lateranensi del 1929. C’era stato, però, lo Stato pontificio, prima della presa di Roma, con una tradizione cerimoniale, legata anche allo Stato e al governo civile dell’Urbe, ma soprattutto alla potestà del Papa, che metteva le radici in tempi antichissimi.

“Ogni singolo aspetto del cerimoniale pontificio – sottolinea monsignor Sanchirico – “è da sempre teso a porre in risalto la persona del Sommo Pontefice affinché, anche da un punto di vista formale, possa sempre comprendersi la natura e l’essenza spirituale e religiosa della sua missione e dei i suoi alti insegnamenti”.

Il Papa, pertanto, è soprattutto un capo spirituale. Per quello, il cerimoniale in Vaticano esprime la peculiarità del Papa: che è capo visibile della Chiesa, vescovo di Roma, con una sovranità territoriale simbolica, quindi è un capo di stato, nel consesso della comunità internazionale.

Monsignor Sanchirico spiega che “al cerimoniale del Papa sovrintende la Prefettura della Casa Pontificia (Præfectura Pontificalis Domus) cui spetta il compito di ordinare il servizio di anticamera e organizzare le udienze solenni che il Sommo Pontefice concede a Capi di Stato, Capi di Governo, Ministri e ad altre eminenti Personalità, come pure agli Ambasciatori che si recano in Vaticano per la presentazione delle Lettere Credenziali preparando, in generale, quanto si riferisce a tutte le udienze - private, speciali e generali - ed alle visite delle persone ammesse alla presenza del Sommo Pontefice; in questo senso, dunque, le funzioni svolte dalla Prefettura potrebbero essere assimilate in qualche modo a quelle esercitate, nell’ordinamento italiano, dal Servizio del Cerimoniale della Presidenza della Repubblica”.

Inoltre, “la Prefettura stabilisce l’ordine di precedenza della Cappella e della Famiglia pontificia, del Collegio dei Cardinali e degli inviati diplomatici accreditati presso la Santa Sede svolgendo”.

Diverso è il compito dell’ufficio del Protocollo della Segreteria di Stato, che si occupa dei rapporti con il corpo diplomatico ma è anche incaricato delle procedure dell’accreditamento degli ambasciatori presso la Santa Sede, e si occupa delle questioni preliminari riguardanti l’organizzazione di una visita ufficiale o di una udienza ufficiale, come l’accoglienza degli ospiti all’arrivo agli aeroporti di Roma, la composizione delle delegazioni ecc.. Inoltre, per quanto attiene al suo ambito di servizio, ha competenza anche per quanto concerne il conferimento delle onorificenze pontificie. L’ufficio del protocollo è alle dipendenze del Sostituto agli affari generali della segreteria di stato

L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice è invece quello che prepara – dice monsignor Sanchirico “tutto quanto è necessario per le celebrazioni liturgiche e le altre sacre celebrazioni che sono compiute dal Sommo Pontefice e dirigerle secondo le vigenti prescrizioni del diritto liturgico dato che le celebrazioni presiedute dal Papa sono chiamate a essere, anche per l’incidenza dei mass-media, un punto di riferimento esemplare”.

Ma come è nato il cerimoniale Vaticano?

 

(2.- continua)

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