Città del Vaticano , 30 July, 2021 / 3:00 PM
Il nuovo membro della Pontificia Accademia delle Scienze viene da Taiwan, ed è un epidemiologo che è stato anche vicepresidente della Repubblica di Cina, nonché ministro della Salute nel periodo dell’epidemia di SARS nel 2003. La scelta di Chien-Jen Chen come membro ordinario dell’Accademia che ha sede in Casina Pio IV può, dunque, essere considerata una mano tesa del Papa verso Taiwan, la “Repubblica di Cina”, che la Cina continentale considera ancora una provincia ribelle.
Un passo interessante, se si pensa che proprio il dialogo con la Cina ha avuto luogo anche attraverso incontri presso la Pontificia Accademia delle Scienze, Nel 2018, infatti, delegati della Pontificia Accademia delle Scienze sono stati in Cina ad agosto e settembre per partecipare a due conferenze sugli sforzi internazionali per combattere il traffico di esseri umani, e le delegazioni cinesi hanno ricambiato la visita in eventi simili che si sono tenuti in Vaticano nel 2017 e il 2018. Sempre nel 2018, c’è stata una conferenza per contrastare il traffico di organi presso la Pontificia Accademia delle Scienze, che è stata occasione di scambio, Ma c’è stato anche un viaggio dell’arcivescovo Marcelo Sanchez Sorondo, cancelliere dell’Accademia in Cina, e ulteriori occasioni di scambio su temi come ecologia, intelligenza artificiale, umanesimo. C’è anche una diplomazia della cultura, portata avanti da esibizioni dei Musei Vaticani in Cina, ma anche da una partecipazione del Pontificio Consiglio della Cultura all’Expo sull’Orticultura.
In questo contesto, la presenza di un accademico proveniente da Taiwan potrebbe avere risvolti interessanti. Chien-Jen Chen, classe 1951, cattolico, docente di epidemiologia presso l’Accademia Sinica di Taipei (Taiwan), ha un dottorato in Genetica Umana ed Epidemilogia presso la John Hopkins University di Baltimore. Nella sua attività politica, è stato Ministro della Sanità (2003-2005); Ministro del Consiglio Nazionale della Scienza (2006-2008); Vicepresidente (2016-2020). Chen è accademico dell’Accademia Sinica a Taipei, ed ha condotto ricerche nel campo dell’epidemiologia, della medicina preventiva, della sanità pubblica e della genetica umana. Nel 2016, è stato da vicepresidente con una delegazione in Vaticano.
Suo è stato il coordinamento del primo responso all’epidemia di SARS. E sue le esperienze che hanno portato Taiwan a creare un modello di contenimento del COVID 19, che – secondo Chen, si sarebbe anche potuto contenere meglio a partire dal 2019. Chen sostiene la necessità di velocizzare le vaccinazioni in Taiwan, notando comunque come il modello di Taiwan ha portato il numero di contagi a passare da 500 a 20 giornalieri nella settimana passata.
La presenza di Chen nell’Accademia dà nuovo respiro a Taiwan, che si sente sempre più isolata. La Santa Sede non ha relazioni diplomatiche con la Cina, interrotte dal governo comunista di Mao nel 1951, ma ha mantenuto relazioni diplomatiche con Taiwan, dove sussiste una nunziatura di Cina. Taiwan non è riconosciuta dalla comunità internazionale (la Santa Sede è uno dei 15 Stati al mondo che intrattiene relazioni con Taipei) e quindi a capo della delegazione della nunziatura c’è un incaricato di affari.
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