Città del Vaticano , 27 June, 2021 / 12:15 AM
“La malattia più grande della vita, è il cancro, la tubercolosi, la pandemia? No è la mancanza di amore, è non riuscire ad amare. E la guarigione che più conta è quella degli affetti. Ma come trovarla?”. Papa Francesco lo ha detto questa mattina nella meditazione prima della preghiera dell’ Angelus commentando il passo evangelico proposto dalla liturgia.
“Pensiamo- ha detto il Papa- che a renderci felici siano il successo e i soldi, ma l’amore non si compra. Ci rifugiamo nel virtuale, ma l’amore è concreto. Non ci accettiamo così come siamo e ci nascondiamo dietro i trucchi dell’esteriorità, ma l’amore non è apparenza. Cerchiamo soluzioni da maghi e santoni, per poi trovarci senza soldi e senza pace, come quella donna. Lei, finalmente, sceglie Gesù e si butta tra la folla per toccare il suo mantello. Quella donna, cioè, cerca il contatto diretto, fisico con Gesù. Soprattutto in questo tempo, abbiamo capito quanto siano importanti il contatto, le relazioni. Lo stesso vale con Gesù: a volte ci accontentiamo di osservare qualche precetto e di ripetere preghiere, ma il Signore attende che lo incontriamo, che gli apriamo il cuore, che, come la donna, tocchiamo il suo mantello per guarire. Perché, entrando in intimità con Gesù, veniamo guariti nei nostri affetti”.
Lo sguardo di Gesù “non si arresta di fronte alle ferite e agli errori del passato, ma va oltre i peccati e i pregiudizi. Non si ferma alle apparenze, arriva al cuore”. E conclude: “Sorella, fratello, lascia che Gesù guardi e guarisca il tuo cuore. E se hai già provato il suo sguardo tenero su di te, imitalo, fai come Lui. Guardati attorno: vedrai che tante persone che ti vivono accanto si sentono ferite e sole, hanno bisogno di sentirsi amate”.
Dopo la preghiera il Papa ha ricordato: “in prossimità della festa dei Santi Pietro e Paolo vi chiedo di pregare per il Papa".
Un pensiero speciale poi per la Giornata per la pace in Oriente: “invito tutti a implorare la misericordia di Dio e la pace su quella regione. Il Signore sostenga gli sforzi di quanti si adoperano per il dialogo e la convivenza fraterna nel Medio Oriente, dove la fede cristiana è nata ed è viva, nonostante le sofferenze. A quelle care popolazioni Dio conceda sempre fortezza, perseveranza e coraggio”. Un pensierio anche per le popolazioni della Repubblica Ceca colpite da un uragano.
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