Città del Vaticano , 16 October, 2015 / 12:31 AM
Tutto ruota intorno alla iniqua distribuzione dei beni della terra che causa di un mancato sviluppo agricolo. Il Papa ha inviato un messaggio al Direttore generale della FAO in occasione della giornata dell’ alimentazione che quest’anno ha per tema: “Protezione sociale e agricoltura per spezzare il ciclo della povertà rurale”.
“Viviamo un’epoca in cui l’affannosa ricerca del profitto, la concentrazione su interessi particolari e gli effetti di politiche ingiuste rallentano le azioni all’interno dei Paesi o impediscono una cooperazione efficace in seno alla comunità internazionale.” Scrive il Papa nel suo messaggio e prosegue: “Siamo testimoni, spesso muti e paralizzati, di situazioni che non è possibile legare esclusivamente a fenomeni economici, poiché sempre di più la disuguaglianza è l’effetto di quella cultura che scarta ed esclude tanti nostri fratelli e sorelle dalla vita sociale, non considera le loro capacità e arriva a ritenere superfluo il loro apporto alla vita della famiglia umana.”
Due terzi della popolazione mondiale, rileva il Papa manca di una protezione sociale minima. “Ho avuto numerose occasioni - scrive il Papa- di ascoltare queste persone esprimere le loro difficoltà, ed è naturale che io mi faccia portavoce delle gravi preoccupazioni che mi hanno confidato.” E il Papa pone una questione : “è ancora possibile concepire una società in cui le risorse sono nella mani di pochi e i meno privilegiati sono costretti a raccogliere solo le briciole?” Per questo il Papa aggiunge: “Considerare i diritti dell’affamato e accoglierne le aspirazioni significa anzitutto una solidarietà che si traduce in gesti concreti, che richiede condivisione e non solo una migliore gestione dei rischi sociali ed economici o un soccorso puntuale in occasione delle catastrofi e delle crisi ambientali.” Papa Francesco mette in evidenza la funzione della famiglia e spiega che “la Chiesa non ha la missione di trattare direttamente tali problemi dal punto di vista tecnico” ma “il creato e i frutti della terra sono doni di Dio elargiti a tutti gli esseri umani, che ne sono al tempo stesso custodi e beneficiari. Per questo sono destinati ad essere equamente condivisi da tutti.”
Infine un riferimento all’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, recentemente approvata dalle Nazioni Unite: “Auspico- scrive il Papa -che non resti solo un insieme di regole e di possibili accordi. Confido che ispiri un modello diverso di protezione sociale, a livello sia internazionale sia nazionale. Si eviterà così di utilizzarla a vantaggio di interessi contrari alla dignità umana, o che non rispettano pienamente la vita, o per giustificare atteggiamenti omissivi che lasciano i problemi irrisolti, aggravando in tal modo le situazioni di disuguaglianza.”
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