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Notre Dame, la festa della dedicazione come simbolo di rinascita

L'arcivescovo Aupetit celebra Messa a Notre Dame, 16 giugno 2021

Come Notre Dame è stata incendiata e viene restaurata, così è anche la Chiesa di Cristo. “Alcuni credono che sia in rovina e che sia sull’orlo del crollo. Eppure Cristo ha affermato che le porte degli inferi non avrebbero prevalso contro di lei”, ha detto l’arcivescovo di Parigi Michel Aupetit. E ha aggiunto: “Ci crediamo profondamente. Come la nostra cattedrale, la Chiesa di Cristo rimarrà in piedi”.

Elmetto in testa, l’arcivescovo di Parigi è entrato lo scorso 16 giugno in una Notre Dame deserta in cui proseguono alacremente i lavori per la ricostruzioni dopo l’incendio che il 15 aprile 2019 la ha quasi distrutta. Il 16 giugno è la festa della dedicazione della Cattedrale, e si celebra nell’anniversario del nuovo altare da parte del Cardinale Jean-Marie Lustiger nel 1989. Ma la cattedrale ha una storia antichissima, nel VI secolo sulla Ile de la Cité la chiesa era composta da tre edifici, e la più importante era intitolata a Saint-Etienne, e solo nell’XI secolo fu dedicata alla Vergine Maria, quando la chiesa fu ricostruita tra l’XI e il XIII secolo. Nel frattempo, Notre Dame era diventata la dimora del popolo di Parigi e dei re di Francia. Dopo la Rivoluzione, divenne palestra, tempio della Ragione, rischiò persino di essere distrutta, e fu solo nel 1844 che si procedette al restauro. Oggi simbolo della nazione, il suo incendio ha gettato nello sconforto anche i parigini più secolarizzati.

Non è un caso che fu proprio nella festa della dedicazione che l’arcivescovo Aupetit entrò nella cattedrale a celebrare la prima Messa dopo l’incendio.

“Siamo così felici – ha detto Aupetit nella celebrazione di quest’anno - ora che la nostra cattedrale è consolidata, che ha rischiato la rovina. Ora stiamo entrando nella fase di restauro. Sarà più bella che mai e questo porta gioia nei nostri cuori e ci riempie di speranza”.

E questo perché “i tecnici che restaurano la nostra cattedrale sono pieni di entusiasmo.

Sanno molto bene che stanno servendo una causa che è al di là di loro e mettono tutto il loro talento, tutto il loro know-how per ricostruire ciò che è stato distrutto. Da queste grandi magnifiche querce che vengono loro affidate, emergeranno travi segate, piallate regolando i tenoni, le mortase e le chiavi di volta”.

Ha ricordato l’arcivescovo: “L’architetto principale è il Padre, il modello è Cristo, il regista è lo Spirito Santo. Ciò che ci unirà, ci adatterà, ci unirà per costruire una Chiesa più bella che mai”.

La Messa è stata celebrata due giorni dopo un nuovo “appello alla generosità” dell’arcidiocesi di Parigi, lanciato il 14 giugno. Se il restauro è opera statale, ha raccolto ingenti donazioni da tutto il mondo, la ristrutturazione degli interni è completamente a carico della cattedrale. Ed è un programma che mira prima di tutto a restituirla al culto - sua funzione primaria - e, più in generale, a offrire un nuovo percorso di visita ai sei milioni di fedeli, pellegrini e turisti. che vi entrano ogni anno. La posta in gioco è alta: accogliere in buone condizioni visitatori da tutto il mondo, scoprire la storia di questo capolavoro e permettere a tutti di entrare nel mistero cristiano”.

Per farlo, servono tra i 5 e i 6 milioni di euro, da raccogliere fino al 15 giugno 2024, con un piano di raccolta fondi che sarà cadenzato al ritmo di due progetti presentati ogni anno a donatori francesi e stranieri.

I primi due progetti che verranno presentati a brevissimo sono: la scatola reliquiario della Corona di Spine, danneggiata durante il salvataggio della sacra reliquia e che deve essere completamente ricostruita; e il nuovo tabernacolo, che sta per essere creato.

Poi verranno i progetti di arredo per il coro e il montaggio (un prototipo di panca è già allo studio), luci, suono, una sala da musica. Sarà inoltre realizzato un ampliamento dell'organo del coro. L'inaugurazione del progetto dell'altare sarà resa nota nel 2024.

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