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Dalle diocesi, beatificazioni a Casamari e celebrazioni per l' Anno di san Giuseppe

In festa l’abbazia di Casamari. Sabato prossimo, 17 aprile, saranno beatificati i martiri di Casamari. Si tratta di padre Simeone Cardon, del maestro dei novizi, p. Domenico Zawrel, il corista fra Albertino Maisonade, l’oblato fra Maturino Pitri, i conversi fra Zosimo Brambat e fra Modesto Burgen che furono uccisi nell’Abbazia verolana nella notte del 13 maggio del 1799, durante il tentativo di evitare la profanazione dell’Eucarestia da parte di alcuni soldati di origine francese che avevano chiesto ospitalità ai monaci. 

Il rito di beatificazione sarà presieduto dal card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione delle cause dei santi e si svolgerà nell’abbazia, all’interno della quale si conservano le spoglie dei sei religiosi. 

Intanto nelle varie diocesi proseguono le attività pastorale e i momenti di riflessione e di formazione. L’ufficio per la Pastorale Familiare della Cei riprende il Corso di Alta Formazione in Consulenza Familiare con Specializzazione Pastorale,   “congelato” la scorsa estate. Al percorso triennale sono già iscritti 130 studenti tra famiglie, sacerdoti e religiosi/e provenienti da tante diocesi italiane. Per facilitare la fruibilità del Corso, i laboratori sono distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Nella diocesi di Bologna apertura, domenica, dell’Anno della famiglia, con l’arcivescovo, il card. Matteo Zuppi nella parrocchia di San Giovanni Battista di Minerbio su “Famiglia mettiti in gioco nell’ascolto, nell’annuncio, nella carità, nell’accoglienza, nella festa” proposta dall’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia e dalla Commissione vicariale della famiglia. Vi sarà un momento di preghiera, riflessione e testimonianze dove interverranno da remoto alcune persone e missionari impegnati in diverse parti del mondo: Albania, Tanzania e Brasile. “Le famiglie - afferma don Gabriele Davalli, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale della famiglia - in questo periodo caratterizzato dalla pandemia sono davvero sotto pressione. È necessario aiutarle a mettersi in gioco in dimensioni costitutive della vita cristiana: nell’ascolto, nell’annuncio, nella carità, nell’accoglienza e nella festa. Sarà una bella occasione per aprire il nostro cuore, la nostra mente e per… metterci in gioco! Sarà un’apertura verso il mondo e verso la missione”.

Una serie di momenti di preghiera dedicati a San Giuseppe per invocare la fine della pandemia sono promossi, da oggi, nella diocesi di Carpi che invita i fedeli a partecipare in presenza o attraverso le modalità online. La diocesi “invita a coltivare la fiducia nella preghiera per affrontare la prova con serenità e perché termini al più presto la pandemia”. Dopo quello di oggi gli altri appuntamenti sono previsti il 17 e il 24 aprile e il 1° maggio, festa di san Giuseppe lavoratore. Ad ospitare gli incontri la chiesa parrocchiale di San Giuseppe Artigiano a Carpi, eretta a santuario interdiocesano. Tema dell’incontro di oggi, dalle 18 alle 20, sarà “Giuseppe: Padre coraggioso e creativo”. Protagonisti saranno i giovani nel tempo della pandemia.

Nell'anno dedicato a S. Giuseppe, indetto da Papa Francesco, la Cattedrale di Lamezia Terme ha accolto la statua del Santo custodita nella vicina Chiesa di S. Caterina, portata nella Chiesa madre della diocesi dal priore della Confraternita.
Nella concelebrazione eucaristica, il vicario generale, don Pino Angotti, ha definito S. Giuseppe “uomo del silenzio, uomo della custodia e uomo dell'obbedienza. Uomo del silenzio, perché nel Vangelo non troviamo parole direttamente pronunciate da lui: Giuseppe abita quel silenzio per fare spazio al progetto di Dio nella propria vita, per fare spazio al bambino Gesù e alla sua Sposa Maria. Dal silenzio e dalla semplicità della famiglia di Nazareth, comprendiamo – ha aggiunto - che Dio ama le cose più nascoste. Giuseppe è uomo della custodia, perché ha custodito la Parola di Dio e si è preso cura di Maria e di Gesù. Giuseppe è uomo dell'obbedienza perché capace di fidarsi di Dio fino alla fine. Giuseppe è uomo giusto, perché timorato di Dio: egli ha messo Dio davanti a tutto. Giuseppe non ha fatto finta di essere padre del Bambino Gesù, ma lo è stato per davvero anzitutto perché si è riconosciuto e si è comportato da discepolo”. 

Oggi, sabato “in albis, nella diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, giornata dedicata alla devozione mariana, segnata dal ritorno in città, dopo il periodo invernale, dal santuario diocesano in cattedrale, dell’icona della Madre di Dio venerata con il titolo di “Madonna di Ripalta”.  A causa della diffusione del coronavirus, anche quest’anno – come l’anno scorso – non potrà tenersi il tradizionale pellegrinaggio che, al termine della giornata, sfocia nella processione vespertina che dal Piano delle Fosse accompagna l’immagine di Ripalta nella Basilica Cattedrale di San Pietro Apostolo. A questo proposito il vescovo,  Luigi Renna, scrive che per Cerignola la settimana di Pasqua rimane caratterizzata dal culto della B.V.M. di Ripalta, secondo un calendario che la Deputazione diffonderà. I presbiteri sono invitati tutti alla celebrazione delle ore 11,30 in Cattedrale il giorno 10 aprile. Tale Santa Messa sostituisce la concelebrazione che abbiamo sempre vissuto nel sabato di Pasqua al Santuario. In tutta la giornata, fino a sera, le parrocchie della città si alterneranno in preghiera, perché non si perda il carattere orante di una giornata così importante nella spiritualità della nostra gente”.

Giornata diocesana dei giovani a Caltagirone, domani. L’incontro, che avrà come motto “Contagiamoci di gioia - insieme c'è più festa”, è stato anticipato, nei giorni precedenti, da un triduo di preparazione organizzato dall’Ufficio di Pastorale Giovanile Vocazionale, interamente vissuto tramite la piattaforma Zoom. I partecipanti saranno accolti nella piazza virtuale alle ore 16,00 dal vescovo, Calogero Peri, dall’equipe di Pastorale Giovanile Vocazionale, dai referenti delle varie associazioni coinvolte e da Alessio Perniola e Gloria Manca, Formatori ANSPI, che condurranno l’incontro-festa. «In questo momento in cui la pandemia ci tiene lontani fisicamente – afferma il Direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile Vocazionale, p. Giovanni Dimartino - come diocesi non ci arrendiamo, ma continuiamo a lottare affinché i giovani non perdano la speranza in Dio. Per questo, noi dell’Ufficio insieme con tutte le realtà giovanili della diocesi, Azione Cattolica diocesana, Cammino Neocatecumenale, Scout, Rinnovamento nello Spirito Santo, Seminario diocesano, gruppo Catechisti, abbiamo organizzato questo incontro che rafforzerà in noi la convinzione a ‘vivere la vita con la gioia nel cuore per essere testimoni contagiosi della Gioia vera, quella che viene dall’incontro con Cristo Risorto’”. 

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