Manresa, 06 April, 2021 / 6:00 PM
In attesa che Papa Francesco compia il viaggio promesso a Manresa i gesuiti che custodiscono il santuario de la Cueva, la grotta dove si era ritirato Sant’ Ignazio hanno presentato il lavori di abbellimento della chiesa che diverrà un gioiello dell’arte musiva di Marko Rupnik.
Padre Lluís Magrinyà, superiore della Cova, ha presentato i lavori compiuti che fanno parte della preparazione dell’Anno Ignaziano, e della celebrazione dei 500 anni dalla permanenza del Santo nel capoluogo del Bages.
Primo passo quindi la ristrutturazione della chiesa della Cova dove S. Ignazio si convertì prima di fondare la Compagnia di Gesù, alcuni anni più tardi.
Come riporta Catalunyareligio tutto è iniziato nel 2015 quando Padre Magrinyà propose a Rupnik di ristrutturare la chiesa.
Per comprendere come è stata concepita l’opera, Rupnik ha spiegato la sua ispirazione che nasce dal silenzio: “Entro in chiesa in silenzio, con la mente aperta, senza pregiudizi. Ascolto e poi parlo e così il primo pensiero è sempre buono”, poi “ho ascoltato padre Magrinyà e ho maturato l’opera come una gravidanza. Ascoltandolo e conoscendo gli esercizi in quanto gesuita, dovevo fare il cammino di Ignazio. Per Ignazio, la soluzione è la chiesa”.
Saranno otto le cappelle laterali decorate da Rupnik in questa chiesa di epoca barocca. L’illuminazione sarà il punto culminante che consentirà la contemplazione di tutta l’opera nella sua immensità di luci e colori grazie a una ventina di lampade di cristallo disegnate appositamente. E’ stato completato il restauro del pavimento del presbiterio e di tutto l’impianto elettrico.
Il lavoro di padre Rupnik è stato ideato nel laboratorio di Roma, dove sono stati disegnati e costruiti i 93 volti e i pezzi con più dettagli dell’opera, come il viso di S. Ignazio che l’artista ha mostrato nelle sue mani. Ogni volto ha richiesto una settimana di lavoro. Il resto degli spazi, paesaggi e pezzi come i vestiti, si stanno realizzando nella stessa chiesa che alla fine avrà 550 metri quadrati di mosaici.
I temi della decorazione nascono dagli esercizi di S. Ignazio e da immagini bibliche. Nelle cappelle sono rappresentate le quattro settimane su cui si basa il libro degli esercizi: Principi e fondamenti, Chiamata e vita pubblica di Gesù, Passione e morte, Resurrezione e contemplazione per raggiungere l’amore.
Il cancello d’ingresso completerà l’opera spiegando la “missione di costruire il regno di Dio”, un messaggio coerente con l’uscita dal tempio che sperimenterà chi vi sia entrato.
La prima apertura della chiesa della Cova ristrutturata è prevista per la popolazione di Manresa nel fine settimana del 10 e 11 aprile. Poi chiunque la visiti o partecipi alla Messa quotidiana potrà godere dell’opera di Rupnik in tutto il suo splendore. Tuttavia l’inaugurazione ufficiale avverrà il 31 luglio, giorno della festa di S. Ignazio, e sarà presieduta dal padre generale della Compagnia, il venezuelano Arturo Sosa, che darà il via agli eventi in programma fino al 2022.
Rupnik lo dice chiaramente: “La Cova di Manresa è un luogo in cui la Chiesa cinque secoli fa ha ricevuto un Dono, gli esercizi di S. Ignazio”. La sua opera vuole “catturare” ciò che fece S. Ignazio, passare da un cattolicesimo dichiarato a una fede vissuta. E aggiunge: “Dio non è una cosa astratta ma un Padre. Qui, Ignazio si rende conto che è salvato, si libera di se stesso e diventa capace di servire e vedere gli altri. Questo è il cambiamento che avvenne qui”.
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