Roma, 09 March, 2021 / 5:00 PM
Chi visita oggi la chiesa di Santa Pudenziana deve scendere due rampe di scale perché ormai si trova molto sotto il livello stradale.
Il mosaico dell’abside è un vero gioiello dell’inizio del V secolo ed è un vero libro di teologia. In un periodo difficile per Roma il Papa Innocenzo I voleva sostenere la fede dei cristiani di Roma, in quei momenti difficilissimi, celebrando la signoria di Gesù Cristo, mostrando la Chiesa come la nuova "Città di Dio" in mezzo agli uomini che sostituiva l'ormai finita Roma, la "città degli uomini" e presentando ai Cristiani la tesi Cristologica di Cristo "vero Dio e vero uomo", appena definita nei due Concili di Nicea (325) e di Costantinopoli (381).
Ma oggi quello che rende la chiesa speciale è la presenza della comunità filippina di Roma. Dal 1991, anno in cui Giovanni Paolo II eresse la Capellania Cattolica Filippina presso la Basilica di Santa Pudenziana, il "Sentro Pilipino" di via Urbana è il pricipale ritrovo dei numerosissimi filippini presenti nella capitale.
La Cappellania filippina è anche il punto di riferimento per le numerose altre comunità filippine (dei veri e propri centri pastorali) sparse in tutti gli angoli della città.
Nel febbraio del 2002 Giovanni Paolo II volle andare a visitare la parrocchia, ma lo stato di salute glielo impedì. Ma l’incontro di fece, nella’ Aula Nervi in Vaticano nella prima domenica di Avvento dello stesso anno.
Il Cardinale Schuster indicava questa sede come residenza pontificia perché casa dei Pudenti dove si ricollegano le memorie di San Pio I e di suo fratello Erma.
L’appuntamento domani è alle 17.00 nella chiesetta dedicata ai Santi Nereo e Achilleo
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