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Un servizio di EWTN News

Dalle diocesi, tutto pronto per celebrare San Giuseppe

Ci avviciniamo alla Festa di San Giuseppe. Quest’anno la festività acquista una valenza particolare. Papa Francesco, infatti, nel 150mo anniversario della dichiarazione di San Giuseppe a Patrono della Chiesa Cattolica fatta Pio IX, l’8 dicembre 1870, ha scritto una Lettera Apostolica dal titolo “Patris Corde” con la quale ha indetto un Anno Speciale fino all’8 dicembre 2021 «nel quale ogni fedele sul suo esempio possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio».

Il Papa ha anche concesso l’indulgenza plenaria estesa anche ad anziani, malati, agonizzanti e a tutti coloro che sono costretti a casa. «Un grande gesto di misericordia e cura», lo definisce in un’intervista al Sir don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei: «noi stiamo già facendo tutto il possibile mobilitando sacerdoti e ministri straordinari della comunione – per questi ultimi abbiamo fatto specifici corsi di formazione sulle misure di precauzione da assumere – ma devo riconoscere che con la decisone di portare un gesto di misericordia ‘a domicilio’ il Santo Padre ancora una volta ci ha superato. Sono certo che per i malati sarà anche uno straordinario gesto di cura che dando sollievo alle ferite dell’anima li farà stare meglio».

Tante le iniziative nelle diocesi italiane. In questo articolo ne citiamo alcune a partire da quella, a livello regionale, promossa dalla Pastorale familiare della Conferenza episcopale della Liguria che, in vista della festa di S. Giuseppe sta proponendo alcuni spunti di riflessione sulla famiglia condividendo, ogni mercoledì, sui propri canali, un messaggio tratto dalla lettera “Patris Corde” del Pontefice.

A Ragusa, con una lettera indirizzata a tutta la comunità diocesana, l’amministratore apostolico, monsignor Sebastiano Roberto Asta, ha indetto uno speciale Anno dedicato a San Giuseppe, aderendo all’invito del Papa e proponendo alla Comunità diocesana di attivarsi per rendere «spiritualmente fruttuoso questo periodo». Nella lettera sei impegni da proporre come obiettivi pastorali: «riflettere sulla paternità di Dio, approfondendo la preghiera del Padre Nostro; conoscere la Lettera Apostolica Patris Corde di Papa Francesco e il Magistero dei Papi su San Giuseppe; considerare i vari aspetti della santità di Giuseppe: paternità, tenerezza, giustizia, obbedienza, accoglienza, coraggio creativo, cura e responsabilità, amore casto, valore e dignità del lavoro; promuovere opere di misericordia spirituali e corporali in onore di San Giuseppe; valorizzare la devozione a San Giuseppe, patrono della Chiesa universale; far conoscere la figura di San Giuseppe, attraverso le molteplici forme d’arte che a lui si sono ispirate». Nella diocesi di Fermo l’Ufficio comunicazioni sociali cura e propone alcune iniziative pastorali e editoriali in sinergia con i media della diocesi, il periodico “La Voce delle Marche” e la vicaria di Fermo, dal titolo “Nel nome del padre: speciale Anno di San Giuseppe” che prevede una rubrica sul sito diocesano a cadenza quindicinale sui Monasteri presenti in diocesi dal titolo “I luoghi del silenzio”; nel periodico La Voce delle Marche verrà ospitato uno spazio di approfondimento dell’universo artistico e cinematografico intitolato “Arte e Cinema: la creatività della fede”.

Durante l’anno sono trasmesse in diretta streaming sul sito della diocesi – dalla Chiesa di San Giuseppe dei frati Cappuccini di Fermo – le catechesi del percorso “Il mondo ha bisogno di padri” in collaborazione con la Vicaria di Fermo. Nella diocesi di Acqui riflessioni sulla figura di San Giuseppe da parte del vescovo Luigi Testori trasmessi sulla piattaforma Zoom. Ieri si è svolto il secondo incontro su “San Giuseppe uomo obbediente” mentre la riflessione del prossimo venerdì, 12 marzo, sarà su “San Giuseppe lavoratore”. A Catanzaro, giovedì 4 marzo, il convegno diocesano sul tema: “San Giuseppe nella Bibbia, negli apocrifi, nella liturgia e nell’arte”. Un anno speciale dedicato dalla Chiesa cattolica a san Giuseppe «riporta all’attenzione della devozione popolare e della riflessione filosofico-teologica questa grande figura della Bibbia, della teologia e della devozione popolare». «Davanti ad un problema o ad un ostacolo ci si può fermare e abbandonare il campo, oppure ingegnarsi in qualche modo. A volte, sono proprio le difficoltà che tirano fuori da ciascuno di noi risorse che nemmeno credevamo di avere».

E in un tempo come questo «c’è bisogno di padri come San Giuseppe, che con coraggio creativo si inventano qualcosa», scrive Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro, nell’editoriale del settimanale diocesano “Il momento”. Un cammino di conversione e penitenza in compagnia di San Giuseppe, per riscoprire il volto paterno di Dio, «fonte inesauribile di tenerezza, di accoglienza e di perdono». Ma anche un cammino per imparare a sognare, proprio come il falegname di Nazareth che ha saputo «armonizzare quanto la sua coscienza gli reclama con le istanze che la sua fede gli suggerisce», spiega il vescovo Francesco Marino, vescovo di Nola nella lettera “Nei sogni di San Giuseppe Dio rivela il suo progetto sulla famiglia”: la «ricorrenza giubilare ci chieda di affidare allo Sposo della Vergine Maria il cammino delle nostre comunità domestiche in un periodo storico che – segnato dalla crisi pandemica – se da un lato ha fatto riemergere in maniera vistosa difficoltà relazionali ed economiche, dall’altro ci stimola a comprendere che proprio dalle nostre case può ripartire quella ripresa spirituale e sociale che da più parti è evocata e attraverso l’intercessione di San Giuseppe vogliamo da credenti invocare come dono dello Spirito Santo». 

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