Roma, 04 March, 2021 / 5:00 PM
La basilica di Santa Maria in Trastevere dove oggi si ferma il cammino stazionale è una delle parrocchie più antiche di Roma.
Si rimane quindi a Trastevere per la “statio” di oggi e si arriva alla bellissima e famosa Santa Maria in Trastevere, una delle chiese più antiche di Roma, perché fu fondata già da Papa Giulio (337-352) “trans Tiberim”. La basilica del IV secolo doveva essere molto grande, ma si conserva solo parte dell’abside in una cripta sotto la basilica attuale.
A Santa Maria in Trastevere si racconta di una prodigiosa sorgente di olio, che ai tempi dell’Imperatore Augusto improvvisamente sgorga in un ospizio per soldati in pensione, la Taberna Meritoria. Secondo la tradizione, il prodigio avrebbe preannunciato la nascita di Cristo.
Si tratta di una delle più antiche parrocchie di Roma. In un documento vaticano, scrive Mariano Armellini, si legge che il 2 agosto del 1624 la comunità era composta di 710 famiglie con 4341 anima.
Annesso alla basilica c’era un granaio come scrive la badessa di San Cosimato nel XVI secolo, frutto di una dote monastica.
La bellezza dei suoi mosaici, la purezza delle sue linee paleocristiane si affacciano su una delle piazze della “movida” romana, ma è anche il luogo dove la Comunità di Sant’ Egidio vive i suoi grandi eventi o le preghiere quotidiane.
Lo spettacolo dei mosaici della facciata è tornato magnifico dopo il restauro. Gli affreschi ottocenteschi risultavano ormai sbiaditi e il mosaico medioevale aveva perso l’originaria lucentezza, ma il restauro è riuscito a trovare il giusto equilibrio tra il recupero della decorazione ottocentesca e la conservazione dello splendido mosaico medioevale.
Domani l’appuntamento è a san Vitale in Fovea alle 18.30
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