Varsavia, 19 February, 2021 / 12:30 AM
La Quaresima per la Chiesa in Polonia inizia con la preghiera e la penitenza per gli abusi sessuali su minori, questa mattina è stata celebrata la S. Messa dal Santuario da Jasna Góra per l'intenzione delle vittime, presieduta da padre Bogumił Kępa, delegato della Diocesi di Kalisz per la protezione dei bambini e dei giovani. Questa intenzione sarà espressa anche durante la preghiera della Coroncina alla Divina Misericordia alle ore 15.00 dal Santuario di Cracovia-Łagiewniki. Il giorno prima, l'Appello di Jasna Góra alle ore 21.00 sarà guidato da padre Łukasz Knieć, delegato per le vittime di abusi della diocesi di Opole.
Un invito a tutti i fedeli per la pa preghiera con materiale liturgico preparato da Piotr Studnicki, Direttore dell'Ufficio del Delegato della Conferenza Episcopale Polacca per la protezione dei bambini e dei giovani. Un impiegato del Tribunale Ecclesiastico, il Delegato Diocesano per la protezione dei bambini e dei giovani, rappresentanti del Punto di Consultazione Regionale per le vittime nella Chiesa con sede a Poznań, del Centro per la Protezione dei Bambini e dell'Iniziativa "Feriti nella Chiesa" - sono alcuni degli autori delle meditazioni. I testi che hanno elaborato sono una preghiera per "cuori sensibili al grido dei nostri fratelli e sorelle feriti", un incoraggiamento a "sollevare coraggiosamente chi è sopraffatto dalla croce di esperienze dolorose", ad "ascoltare con delicatezza e gratitudine coloro che vivono con il trauma dell'abuso sessuale - approfondito maggiormente dall'incredulità di ciò che hanno vissuto e dal minimizzare le loro ferite”.
In collaborazione con i padri spirituali delle persone lese e la Fondazione San Giuseppe della Conferenza Episcopale Polacca, è stato realizzato anche il sito web wspolnotazezranionymi.pl (comunità con le vittime), dove sono stati pubblicati materiali per la Giornata di Preghiera e Penitenza per il peccato di abuso sessuale su minori.
E nella Quaresima 2021 la Chiesa in Polonia chiede anche la preghiera dei missionari nel periodo del coronavirus”. L’iniziativa che si ripete ormai da 8 anni e coinvolge decine di migliaia di volontari quest’anno è dedicata alla questione della pandemia.
“L’aiuto della preghiera si sente sulla pelle, soprattutto nei momenti difficili. Sapere che tante persone pregano per noi, si ricordano di noi, ci sostiene e ne siamo grati” – ha dichiarato P. Robert Ablewicz MSF, Missionario della Sacra Famiglia in Papua Nuova Guinea da 8 anni. “La preghiera è la coperta calda che copre il corpo freddo. Arriva quando le forze umane sono esaurite, e Dio va oltre” – ha aggiunto il Rev. Ablewicz.
“Il tema della missione non è frequente nei media, ma è importante ricordare che nel mondo lavorano i missionari, non solo con l’evangelizzazione, ma anche con l’aiuto concreto” – ha dichiarato Michał Jóźwiak, redattore del portale ‘misyjne.pl’. “Mostrare questo tipo di persone è una grande opera ecclesiale e il giornalismo può essere di aiuto alla missione”.
Attualmente sono 1.892 i missionari polacchi che stanno lavorando nel mondo e che, a causa della pandemia di coronavirus e delle difficoltà che esso comporta, hanno ancora più bisogno di sostegno spirituale.
All’iniziativa nata dai padri Oblati l'anno scorso si sono unite oltre 50.000 persone, mentre quest’anno sono già iscritti oltre 39.000 persone.
Patrocinano l’iniziativa Mons. Stanisław Gądecki, Arcivescovo di Poznań e Presidente della Conferenza Episcopale Polacca, e Mons. Jerzy Mazur SVD, Presidente della Commissione per la Missione della Conferenza Episcopale.
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