Milano, 22 February, 2021 / 1:00 PM
Ascoltare, dare assistenza, andare oltre l'assistenza. In una parola, aiutare a ripartire. E' questa la mission del Progetto Arca, la onlus che dal 1998, con sede a Milano, si adopera per produrre cambiamento e integrazione sociale, ascoltare senza pregiudizio, intervenire negli ambiti di bisogno della persona meno presidiati. Come ? Accogliendo persone senza fissa dimora, migranti, persone con dipendenze, fornendo loro sostegno alimentare e assistenza medica di vario genere. Con idee geniali, come la colazione con una "cucina mobile". ACI Stampa ha intervistato Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca.
Progetto Arca. Cosa è? Dove nasce questo progetto ricco di iniziative?
Fondazione Progetto Arca onlus nasce a Milano 27 anni fa per portare un aiuto concreto a persone che si trovano in stato di grave povertà ed emarginazione sociale. Al centro del suo intervento, ci sono persone senza dimora, famiglie indigenti, persone con problemi di dipendenza, rifugiati e richiedenti asilo. Ogni giorno Progetto Arca offre ascolto e assistenza in strada, pasti caldi, la possibilità di dormire al riparo, cure mediche e accoglienza in case vere a migliaia di persone povere. Con i suoi operatori e volontari, accompagna ogni persona in difficoltà in un percorso di recupero personale e di reinserimento sociale, abitativo e lavorativo. Nell’ultimo anno Progetto Arca ha servito più di 1 milione e 600 mila pasti, offerto 505.000 notti di accoglienza e 4.600 visite mediche. Oltre 10.500 persone hanno ricevuto aiuto.
Ho letto della bellissima iniziativa delle colazioni per chi ne ha bisogno in strada. Di che si tratta?
L’iniziativa è recente, risale a questo mese di gennaio, e consiste nella distribuzione di una sana, completa e calda colazione alle persone senza dimora che vivono in strada a Milano. Lo facciamo attraverso la nostra nuova Cucina Mobile: un servizio di foodtruck dotato di fornelli, forno e bollitori che consegna centinaia di colazioni ogni settimana in diverse zone della città. Caffè, tè o latte caldi una brioche, un frutto di stagione, un succo e una bottiglietta d’acqua; e c’è anche un’alternativa salata e più energetica con un tramezzino con uovo sodo e barrette di frutta secca per affrontare il freddo della giornata con il corretto apporto di calorie Già dallo scorso novembre la Cucina Mobile è attiva anche la sera, per la distribuzione di 120 pasti caldi al giorno, sempre in diverse zone della città dal lunedì al venerdì. Insieme, viene consegnato un sacchetto con il pranzo per il giorno successivo e, a seconda dei bisogni, anche beni di prima necessità come sacchi a pelo, coperte, indumenti caldi, kit igienico sanitari. L’idea della Cucina Mobile è nata proprio dall’esperienza maturata sul campo, dai nostri operatori e volontari, durante l’ultimo anno trascorso in emergenza sanitaria, sociale e alimentare che ha imposto una chiusura forzata di numerosi servizi a sostegno delle persone fragili senza dimora. A questo si aggiunge la necessità di fornire un apporto nutrizionale sano ed equilibrato a coloro che non hanno i mezzi e la possibilità per accedere o prepararsi un pasto caldo e completo.
Milano, come tante altre città, è stata travolta dalla pandemia e da tanti periodi in "zona rossa". Progetto Arca come ha contribuito ad aiutare la città della Lombardia e le persone in difficoltà?
Ci siamo attivati subito nel mese di marzo, durante il primo lockdown, potenziando la nostra attività di accoglienza e assistenza in strada verso chi è più in difficoltà e non poteva stare a casa, perché una casa non ce l’ha. Con le nostre Unità mobili a Milano, Roma e Napoli abbiamo distribuito presidi sanitari, misurato la temperatura corporea ed eseguito tamponi rapidi direttamente in strada grazie al nostro team infermieristico; e a Milano abbiamo avviato anche un servizio extra con un camper per monitorare le strade della città individuando eventuali casi a rischio. A sostegno poi delle famiglie in situazioni economiche difficili, abbiamo raddoppiato e poi triplicato la preparazione e la consegna dei pacchi viveri e della spesa di alimenti freschi ogni settimana, per supportare chi non poteva uscire di casa e chi proprio non aveva la possibilità di dare un pasto a tutti componenti della famiglia ogni giorno.
Quali sono i vostri progetti futuri?
Con l’allerta sanitaria che non si placa, a cui in questi mesi si aggiunge anche il freddo invernale, certamente proseguiamo senza sosta nel dare sostegno sia alle persone senza dimora - che vivono in strada in estrema fragilità o che sono accolte nelle nostre strutture di accoglienza - sia alle famiglie indigenti, ospiti nelle nostre case all’interno del progetto di housing sociale e che sosteniamo anche dal punto di vista alimentare. Potenzieremo ulteriormente il servizio di distribuzione di pasti caldi, allargandolo magari anche ad altre città oltre a Milano se avremo la possibilità grazie ai nostri donatori di dotarci di altri foodtruck. Un piatto caldo è infatti per noi anche il modo più diretto e sincero per entrare in contatto con una persona fragile, per cominciare a instaurare un rapporto di fiducia e avviare quindi una presa in carico più strutturata, mirando al recupero completo della sua vita.
Come possiamo contribuire noi ad aiutare Progetto Arca?
Sul nostro sito www.progettoarca.org ci sono tutte le indicazioni per diventare volontario e per sostenere le nostre attività e i nostri servizi con una donazione, grazie!
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