Città del Vaticano , 07 February, 2021 / 12:20 AM
Il Papa torna ad affacciarsi su piazza San Pietro. Dopo un periodo di lockdown dovuto alla pandemia e alla seconda ondata di Covid19, oggi, 7 febbraio, Francesco recita l’Angelus dalla finestra del Palazzo apostolico con i fedeli, arrivati in piazza nonostante la pioggia di Roma.
"Un'altra volta in Piazza", dice subito il Papa!
Prima della preghiera mariana, il Papa ripercorre il Vangelo di oggi. "Il Vangelo di oggi presenta la guarigione, da parte di Gesù, della suocera di Pietro e poi di tanti altri malati e sofferenti che si stringono a Lui. Quella della suocera di Pietro è la prima guarigione di ordine fisico raccontata da Marco: la donna si trovava a letto con la febbre; nei suoi confronti, l’atteggiamento e il gesto di Gesù sono emblematici: Si avvicinò e la fece alzar prendendola per mano, annota l’Evangelista. Il potere risanante di Gesù non incontra alcuna resistenza; e la persona guarita riprende la sua vita normale, pensando subito agli altri e non a sé stessa – e questo è significativo, è segno di vera salute!"
"Fin dall’inizio, dunque, Gesù mostra la sua predilezione per le persone sofferenti nel corpo e nello spirito: è la predilezione del Padre, che Lui incarna e manifesta con opere e parole. I suoi discepoli ne sono stati testimoni oculari. Ma Gesù non li ha voluti solo spettatori della sua missione: li ha coinvolti, li ha inviati, ha dato anche a loro il potere di guarire i malati e scacciare i demoni - continua il Papa nell'Angelus - Prendersi cura dei malati di ogni genere non è per la Chiesa un’attività opzionale, qualcosa di accessorio, no, fa parte integrante della sua missione, come lo era di quella di Gesù: portare la tenerezza di Dio all’umanità sofferente. Ce lo ricorderà tra pochi giorni, l’11 febbraio, la Giornata Mondiale del Malato, istituita da San Giovanni Paolo II".
"La realtà che stiamo vivendo in tutto il mondo a causa della pandemia rende particolarmente attuale questo messaggio, questa missione essenziale della Chiesa", dice ancora il Papa. Vicinanza, tenerezza, compassione. Il Papa conclude il suo discorso consegnando queste tre parole a tutti i fedeli.
Subito dopo la recita dell'Angelus il Papa passa ai consueti saluti. Il primo pensiero è per il Myanmar. "In questi giorni seguo con viva preoccupaizone la situazione in Myanmar, paese che da tempo della mia visita apostolica nel 2017 porto nel cuore con tanto affetto. In questo momento cosi delicato desidero assicurare la mia vicinanza spirituale ,la mia preghiera e la mia solidarietà al popolo del Myanmar e prego affinchè e quanti hanno responsabilità nel paese si mettano con sincera disponibilità al servizio del bene comune, promuovendo la giustizia sociale la stabilità nazionale per un armoniosa convivenza democratica".
Poi l'appello del Papa per i minori migranti non accompagnati. "Sono tanti coloro che sono costretti a lasciare la loro patria, ci sono decine di ragazzi soli, senza la famiglia ed esposti a molti pericoli. In questi giorni mi è stata segnalata la drammatica situazione di quelli che si trovano sulla rotta balcanica, ma ce ne sono in tutte le rotte. Facciamo in modo che a queste creature fragili e indifese non manchino cure e canali umanitari preferenziali".
"Oggi si celebra in Italia la Giornata per la Vita, mi unisco ai vescovi italiani perchè la libertà è il grande dono che Dio ci ha dato per ricercare il bene proprio e degli altri. La nostra società va aiutata a guarire da tutti gli attentati alla vita. Mi permetto di aggiungere una mia preoccupaizone, l'inverno demografico italiano. in Italia le nascite sono calate e il futuro è in pericolo, prendiamo questa preoccupazione e cerchiamo che questo inverno demografico finisca e fiorisca una nuova primavere di bambini e bambine", Francesco pensa alla Giornata per la vita che si celebra oggi in Italia.
Infine l'ultimo pensiero del Papa. "Domani Santa Bakhita si celebra la giornata di preghiera contro la tratta di persone, quest'anno l'obiettivo è per un'economia che non faccia mai dell'uomo e della donna una merce".
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