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Un servizio di EWTN News

Cammino della Sacra Famiglia in Egitto, comincia il piano di investimenti

La chiesa di San Sergio, al Cairo, che racchiude la grotta dove si sarebbe rifugiata la Sacra Famiglia

Venticinque diverse località, 3500 chilometri di itinerario, diverse chiese conosciute da tempo immemore: si snoda così il Cammino della Sacra Famiglia in Egitto. Un percorso che ora il governo egiziano sta promuovendo, con un massiccio piano di investimenti che è stato annunciato il 7 gennaio, giorno del Natale copto, ed è perciò stato definito come “il dono di Natale che l’Egitto fa al mondo”.

Il piano non è stato fermato dalla pandemia. Anzi. Tanto che all’inizio del 2021, l’ingegner Adel al Gindy, direttore generale delle relazioni internazionali presso l’Autorità egiziana per lo Sviluppo del Turismo e coordinatore del progetto, ha spiegato nei dettagli come ci si sta muovendo.

Si è investito moltissimo per rendere ogni tappa dell’itinerario accessibile a turisti e pellegrini, secondo gli standard della Organizzazione Mondiale del Turismo. Le spese sono in gran parte sostenute da finanziatori privati e organismi internazionali.

La Sacra Famiglia andò in Egitto per sfuggire alla persecuzione di Erode, e lì si mosse in 25 diverse località, mentre al loro passaggio, racconta la tradizione, tutti gli idoli crollavano. Queste località sono in 11 diversi governatorati, e vanno dal delta del Nilo fino all’antico Egitto.

Ormai da tempo le autorità egiziane sono impegnate a promuovere anche in chiave turistica il “Cammino della Sacra Famiglia”. Il 4 ottobre 2017Papa Francesco, nel contesto dell'Udienza generale del mercoledì, aveva salutato una folta delegazione egiziana giunta a Roma per promuovere i pellegrinaggi lungo il “Cammino della Sacra Famiglia” in collaborazione con L’Opera Romana Pellegrinaggi. Non solo: lo scorso settembre è stato anche lanciato il logo per il percorso che dovrebbe portare il Cammino della Sacra Famiglia ad essere riconosciuto come patrimonio UNESCO.

Quali sono i luoghi percorsi da Gesù, Maria e Giuseppe?

Partendo da Betlemme, la Sacra Famiglia entrò in Egitto dalla parte Nord, passando dal deserto del Sinai, raggiungendo la città di Tal Basta. Lì, sorse una fonte d’acqua, da cui Gesù bevve facendo di quella una fonte miracolosa. All’ingresso nella città, gli idoli caddero a terra, suscitando l’ira dei sacerdoti pagani, e costringendo così la Sacra Famiglia ad abbandonare la città.

Dunque, Gesù, Maria e Giuseppe attraversarono il Nilo dal Ramo di Rosetta, ed arrivò a Wadi el Natrun, e quindi proseguì verso Sud, dirigendosi verso il Cairo. Intorno a el Mataria, a circa 10 chilometri dalla città, la Sacra Famiglia riattraversò il Nilo e si riposò all’ombra di un albero che oggi è conosciuto come un albero di Maria. Anche lì vicino, sgorgò una fonte d’acqua e crebbe una pianta aromatica, la pianta del “Balsamo”, che si aggiunge ai profumi e agli aromi con cui viene prodotto il crisma. Quel luogo è, dal Medioevo, uno dei posti più visitati.

Quindi, la Sacra Famiglia andò verso il Cairo Vecchio. Lì si fermò, e la testimonianza della loro presenza è data dalle molte chiese e conventi sorti in quella zona, come la chiesa di Abu Serga (San Sergio), che racchiude la grotta dove si rifugiò la Sacra Famiglia. Ma anche lì cadevano gli idoli, e così Gesù, Giuseppe e Maria dovettero ripartire.

Andarono ancora in direzione Sud, arrivarono a El Maadi, nei dintorni di Menfi, nel luogo dove c’è la chiesa della Santa Vergine costruita nel XIII secolo e dove si trova ancora la scala di pietra che la Sacra Famiglia utilizzò nella sua discesa sulla riva del Nilo.

Quindi, i tre si diressero verso Samallut, attraversando il Nilo di nuovo nella zona dove oggi si trova il monastero della Santa Vergine a Gabal el Tair, e lì si stabilì in una grotta racchiusa nell’antica chiesa.

Gabal El Tair significa “Monte degli uccelli”, perché è luogo di raduno di migliaia di uccelli di Bokirs. Ma oggi, la zona è conosciuta come monte del Palmo. Il Palmo sarebbe quello di Gesù, che stese la mano impedendo ad un roccia di cadere sulla sua famiglia, lasciandovi l’impronta.

La tappa successiva fu una grotta nel Monte Kuksam, che divenne poi l’altare dell’antica chiesa della Santa Vergine nel monastero di El Moharrak. La pietra del piano dell’altare è quella su cui dormiva Gesù, e la sua presenza compie un’altra profezia di Isaia: “Ci sarà un altare dedicato al Signore in mezzo al paese d’Egitto”. E fu da lì che la Sacra Famiglia partì per fare ritorno in Israele, perché un angelo in sogno avvertì Giuseppe che erano morti quelli che volevano la morte di Gesù.

Nella via del ritorno, fecero un percorso differente, passando dal Monte Assiut, dove ora sorge un monastero dedicato alla Vergine.

Il viaggio della Sacra Famiglia terminò con il ritorno in Palestina, tre anni dopo la loro partenza.

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