Il patriarca greco ortodosso di Alessandria, Teodoro II, ha partecipato ad una liturgia cattolica nella cattedrale di Alessandria di Egitto, celebrata dal Cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la Promozione dell'Unità dei Cristiani.
Almeno 40 persone – la maggior parte delle quali bambini – sono morte in un incendio in una chiesa copta ortodossa nel governatorato di Giza, in Egitto, domenica, secondo quanto riportato dal governo e dalla chiesa locale.
Venticinque diverse località, 3500 chilometri di itinerario, diverse chiese conosciute da tempo immemore: si snoda così il Cammino della Sacra Famiglia in Egitto. Un percorso che ora il governo egiziano sta promuovendo, con un massiccio piano di investimenti che è stato annunciato il 7 gennaio, giorno del Natale copto, ed è perciò stato definito come “il dono di Natale che l’Egitto fa al mondo”.
“La Madonna ha poggiato i piedi in paradiso: non ci è andata solo in spirito, ma anche con il corpo, con tutta sé stessa”.
“A distanza di otto secoli siamo certi che la fatica affrontata da san Francesco non è stata vana. Venendo a Damietta egli ha attraversato i confini degli accampamenti e delle opinioni, degli interessi e del potere”. Il Cardinale Leonardo Sandri, conclude con queste parole il suo viaggio in Egitto in occasione degli 800 anni dall’incontro tra s. Francesco e il sultano Al-Malik al-Kamel.
Una nuova cattedrale per Luxur, l’impegno per lo sviluppo, il dialogo con l’Islam, ma anche con le Chiese Copte Ortodosse. Sono gli eventi che hanno segnato le scorse giornate del Cardinale Sandri in Egitto.
“Il Principe della pace doni all’Egitto, al Medio Oriente e a tutto il mondo il dono della pace e della prosperità”. È l’augurio di Papa Francesco espresso nel videomessaggio alla Chiesa Copta Ortodossa d’Egitto, nella Solennità del Natale, in occasione della dedicazione della nuova Cattedrale della Natività che sorge nella nuova capitale amministrativa vicino a Il Cairo e alla quale sono presenti anche il Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e Tawadros II, Patriarca della Chiesa copto-ortodossa d’Alessandria.
Attraverso un telegramma firmato dal Cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin e inviato al presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, Papa Francesco ha espresso il proprio cordoglio per l’attentato terroristico avvenuto ieri nei pressi delle piramidi di Giza.
Si tratta di un primo, piccolo blocco di 53 luoghi di culto rispetto ai 3 mila che ancora cercano di essere regolarizzati, ma la notizia che il governo egiziano ha fornito attestati di piena regolarità ad edifici cristiani costruiti prima della legge sullla costruzione di edifici di culto cristiani è una notizia da non sottovalutare.
Viene inaugurata solennemente oggi in Egitto nel villaggio di Al Our, a circa 250 km a sud del Cairo, la chiesa copta dedicata ai 21 martiri uccisi dai fondamentalisti islamici dell’ISIS nel 2015 in Libia.
"Gli attentati a Tanta, Alessandria e Minya e l’uccisione dei 21 copti in Libia hanno spinto in molti a convertirsi all’idea del Cristianesimo", così il patriarca copto cattolico Ibrahim Isaac Sidrak nel corso di una conferenza organizzata questa mattina a Roma presso l’Associazione Stampa estera. "Ciò dimostra che in Egitto i copti non sono soltanto vittime di attacchi, ma anche strumento della missione cristiana".
“Desidero rinnovare la mia profonda riconoscenza per l’ospitalità che mi ha offerto, così come per il nostro toccante incontro e per la preghiera comune, condivisa come fratelli in Cristo”. Con queste parole Papa Francesco si è rivolto a Tawadros II, Patriarca della Chiesa Ortodossa Copta, in occasione della giornata di amicizia tra Copti ortodossi e cattolici.
"Sono lieto di trovarmi in Egitto, terra di antichissima e nobile civiltà. Questa terra rappresenta molto per la storia dell’umanità e per la Tradizione della Chiesa, non solo per il suo prestigioso passato storico ma anche perché tanti Patriarchi vissero in Egitto o lo attraversarono". Così Papa Francesco nel discorso rivolto al Presidente egiziano Al Sisi e alle autorità politiche del paese nordafricano.
Papa Francesco è giunto in Egitto, meta del suo 18/mo Viaggio Apostolico Internazionale. Il Pontefice è stato accolto all'aeroporto del Cairo dalle autorità egiziane e dal dal Patriarca di Alessandria dei Copti Cattolici e Presidente dell’Assemblea della Gerarchia Cattolica dell’Egitto, Ibrahim Isaac Sedrak.
In Egitto la maggioranza dei cristiana è copta. Che siano cattolici od ortodossi o evangelici. Difficile conoscere il numero esatto, le cifre variano moltissimo, ma sembra che i cristiani copti siano circa 7-8 milioni di fedeli su una popolazione stimata di più di 85 milioni di abitanti. Tra loro 150-200 mila copti cattolici e circa 100 mila copti evangelici.
"Dobbiamo tutti operare per rafforzare l'impegno crescente a favore del dialogo interreligioso, un grande segno di speranza per i popoli del mondo. Le differenze di religione non hanno mai costituito un ostacolo, ma piuttosto una forma di arricchimento reciproco al servizio dell'unica comunità nazionale". Con queste parole Papa Giovanni Paolo II salutava il popolo egiziano al suo arrivo al Cairo, nel febbraio 2000.
"La pace sia con voi!". E' l'augurio che il Papa rivolge agli egiziani nel videomessaggio diffuso nell'imminenza del Viaggio Apostolico nel Paese nordafricano. L'Egitto - spiega Francesco - è "culla di civiltà, dono del Nilo, terra del sole e dell’ospitalità, ove vissero Patriarchi e Profeti e ove Dio, Clemente e Misericordioso, l’Onnipotente e Unico, ha fatto sentire la Sua voce".
Instabilità e pugno di ferro. E’ questa in sintesi la fotografia della situazione politica dell’Egitto nel 2017. Da un lato il presidente - il generale Al Sisi - governa il Paese con il pugno di ferro, dall’altro - dopo aver praticamente messo al bando i Fratelli Musulmani - gli estremisti islamici e l’ISIS in particolare con ripetuti attentati - gli ultimi sanguinari il giorno della Domenica delle Palme - cercano di destabilizzare il governo
“Le cerimonie funebri oggi in Siria di vivono con una intensità molto particolare, perché spesso si tratta di veri e propri martiri”.
È la Domenica delle Palme, e la memoria della Passione di Nostro Signore fa da sfondo a quella, attuale, della comunità cristiana in Egitto. A 20 giorni dalla visita di Papa Francesco in quella nazione, cellule dell'estremismo islamico colpiscono la minoranza cristiana, quasi 4,2 milioni di persone. Da alcuni mesi la barbarie è irrefrenabile. Ricordiamo il precedente dello scorso dicembre: 26 morti nella cattedrale copta de Il Cairo. Ricordiamo i sette omicidi, tutti ispirati all'odio religioso, nei primi mesi del 2017 nel nord del Sinai.