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Un servizio di EWTN News

Il Beato Pietro Donders ed il carisma redentorista

Il 26 marzo 1865 Monsignor Swinkels giunge a Paramaibo, con i primi tre confratelli redentoristi. La gioia è grande per l'arrivo dei figli di Sant'Alfonso nel Suriname.

In quel luogo, da diversi anni, vive anche Don Pietro Donders (1809-1887). È un sacerdote diocesano che, giunto dall'Olanda, presta il proprio servizio nel lebbrosario di Batavia.

La situazione non è delle più semplici. Alle difficoltà sanitarie si aggiunge la cura pastorale dei tanti malati che vi sono racchiusi.

Tra degenti e bisognosi, il piccolo prete spende tutta la propria esistenza. Ben quarantaquattro anni donati al prossimo, fra prove varie ed in un ambiente che sarebbe risultato ostile anche al più volenteroso, ma Don Donders riesce a superare tutto, con quella fede che edifica e quell'amore che si fa dono per gli altri.

Nella vita di difficoltà ne ha incontrate molte e nulla lo ha fermato. Tribolazioni economiche e  pratiche gli hanno reso arduo il cammino verso il sacerdozio. Ma nulla lo accasciò, riuscendo a valicare i confini della realtà, con lo sguardo sempre proteso al futuro di Dio.

Il 1 novembre 1866, finalmente, corona il sogno di una vita, vestendo l'abito redentorista. E' un momento di felicità e di grande soddisfazione per un uomo che, fin da giovane, aveva tentato invano di essere accolto in una Congregazione religiosa.

I Missionari redentoristi, figli di Sant'Alfonso Maria de Liguori, rappresentano una famiglia  missionaria.

La loro Regola chiede la predicazione del vangelo, vivendo le Missioni al popolo ed ogni altra attività che riguardi tale apostolato.

Il fondatore, da uomo attento al prossimo, fondò l'Istituto guardando alla dura esistenza che vivevano i pastori, sulle montagne della costiera amalfitana, nelle quali si era recato per vivere un periodo di ritiro spirituale.

Per loro fondò la Congregazione, con lo scopo di portare, ai più poveri, il lieto annuncio della salvezza. Era il 9 novembre 1732.

La stessa storia si stava ripetendo nel Suriname, dove i Missionari redentoristi giungono per prendersi cura dei più bisognosi. Fra questi Don Donders, già presbitero, chiede di esserne parte.

Il 24 giugno 1867 emette la professione religiosa, tornando a Batavia per riprendere il proprio posto nello stesso luogo che lo aveva visto valido sacerdote ed attento ai bisogni dei malati di lebbra.

I testimoni, al processo di beatificazione, raccontano che il suo ritorno fu salutato dai degenti in ginocchio che lodavano Dio, per avere, di nuovo, tra loro non solo un valido testimone della buona novella, ma un fratello che li aiutava a vivere la malattia e la speranza della fede che solo il Cristo può dare.

La generosità e l'altruismo fu il marchio del suo essere, che servì come ministro di Dio ed infermiere, fasciando le ferite e curando le tante piaghe con quell'affetto che lascia il segno in chi lo riceve.

Per un periodo predicò le missioni, alle popolazioni locali ma, tempo dopo, per il gran bene fatto torno nel nosocomio.

Chi visse con il beato lo ricorda innamorato del carisma redentorista, di cui si sentì sempre figlio.

La semplicità dei modi, l'amore al prossimo e tanto altro lo resero un autentico Redentorista ed uno strenuo annunciatore del vangelo in quel luogo di dolore. Riportò la gioia dell'incontro con il Padre, donando quel giorno che in lui fu fede.

Spirò il 14 gennaio 1887 nel lebbrosario di Batavia, dopo una vita spesa per i fratelli.

San Giovanni Paolo II lo beatificò, il 23 maggio 1982, nella gloria del Bernini, raggiante di luci per quell'esempio, coerente e luminoso, che il beato Pietro Donders visse e testimoniò con la vita e con l'amore al prossimo.

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