Brescia, 28 December, 2020 / 2:00 PM
San Giovanni Paolo II, il 20 settembre 1998, proclamava beato un avvocato lombardo morto ad appena cinquantacinque anni di età: Giuseppe Tovini.
Raccontare la storia di questo iscritto all'ordine della santità, è rendere gloria a Dio che ne ha ispirato la vita ed i molti gesti di bontà, nel corso della propria esistenza.
Nato il 14 marzo 1841 a Cividate di Comino, in provincia di Brescia, è figlio di una famiglia molto numerosa. Viste le buone propensioni allo studio è inviato al Collegio Mazza a Verona, nel quale consegue la Maturità classica.
Nel 1859 perde il padre e sei mesi dopo l'amata madre, divenendo il fratello chiamato ad occuparsi di quelli più piccoli.
La sua strada sembra finita e solo in salita, se Dio e la Madonna a cui il giovane è devotissimo non dovessero indicargli la strada.
La sua esistenza è piena di prove e bivi, ma ad ogni travaglio Giuseppe Tovini risponde sempre allo stesso modo, leggendo il vangelo e vivendolo con certezza e fortezza.
Lavorando e con molti sacrifici, riesce ad iscriversi all'Università. La facoltà scelta è quella di Giurisprudenza, mantenendosi da solo agli studi, sapendo provvedere alla cospicua famiglia.
Alloggiando presso l'Istituto Mazza, ha un luogo nel quale vivere la vita e la fede. Laureatosi nel 1865, da subito, inizia la pratica forense sia in uno studio legale e notarile.
Nel 1868 si abilita avvocato, prestando il proprio lavoro presso lo studio dell'avvocato bresciano Cerbolani.
Dotato di acuto spirito pratico e pensando di rendere gloria al Padre, difendendo i più bisognosi si incammina nella professione forense.
Ama il diritto e la legge, ma di più gli altri ai quali dedica il proprio tempo e cuore.
Prima di ciò aveva, lungamente, accarezzato l'idea di farsi religioso, ma dopo molte incertezze approfondì la scelta laicale, per la gloria del Regno dei cieli sul mondo.
Innamoratosi di Emilia Cerbolani, la sposò nel 1875. Dalle nozze nacquero dieci figli tutti educati allo studio, ma di più alla fede.
Nel periodo del fidanzamento, casto, dedito al vero amore ed alla reciproca conoscenza, rimangono molte lettere nelle quali emerge il desiderio di formarsi una famiglia, veramente, esemplare e religiosa.
La scelta matrimoniale, non ripiego, ma autentica vocazione, sarà il punto di partenza della instancabile opera dell'avvocato Tovini.
Da sposato e capo di una famiglia, vivrà l'esperienza della Chiesa domestica, approfondita dalla teologia del Concilio Ecumenico Vaticano II.
Avvocato, giornalista ed anche sindaco della natia cittadina, la sua attività è veramente edificante. Amando il vangelo fonda diverse realtà, tra le quali diverse cooperative per soccorrere i più bisognosi, un giornale insieme ad altri, che sarà, Il Cittadino di Brescia, tre banche come il Banco della Val Camonica, quella di San Paolo (1888) e quello Ambrosiano (1896) e di molte altre attività volte a diffondere la solidarietà e la vicinanza, ai più poveri, nella società.
Dotato di una morale, forte ed ineccepibile, volle inserire, nello Statuto del Banco di San Paolo, la clausola che i suoi amministratori dovessero lavorare, gratuitamente, ricevendo il compenso nel Regno dei cieli. Stranezza: no, solo adamantina fiducia nella bontà di Dio, che ricompensa con la sua Provvidenza, chi in lui confida.
Terziario francescano, amò la semplicità evangelica, facendosi imitatore del messaggio di laicità e fratellanza, voluto dal Poverello di Assisi per i suoi figli.
Uomo di elevata cultura, si fece interprete del messaggio della Rerum novarum (1891) che invitò i fedeli ad essere fermento e lievito, nella società.
Visse il laicato come missione e le parole del Cristo come il fondamento della propria esistenza.
Spirò, il 16 gennaio 1897 guardando al crocifisso come fine del suo amore per la Chiesa ed i fratelli.
Nel 1922 il suo corpo viene portato nella chiesa di San Luca, a Brescia, per essere venerato come modello per la Chiesa ed il mondo.
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