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Un servizio di EWTN News

Mattarella a Papa Francesco: "Tutti abbiamo sentito il suo incoraggiamento"

“Migliaia di donne e di uomini hanno vissuto nel corso dell’anno che volge al termine - e continuano a sperimentare al momento presente - il dramma della pandemia e delle sue gravissime ricadute sanitarie, economiche e sociali. Un anno di incertezze, talvolta financo di angosciose paure, che hanno scosso nel profondo le abitudini, le consolidate sicurezze e le prospettive di futuro sulle quali innumerevoli nostri concittadini costruiscono la loro quotidianità personale e familiare. Ad alcuno, tuttavia, è mai venuta meno la vicinanza partecipe e solidale di Vostra Santità”. Lo scrive il Presidente della Repubblica, Mattarella, nel messaggio di auguri al Papa in occasione del suo 84/mo compleanno.

“Persone di fedi diverse - o che non ne professano alcuna - nei momenti della prova e della solitudine – ha sottolineato il Capo dello Stato - hanno potuto costantemente avvertire il sostegno e l’incoraggiamento del Papa. I cattolici, in particolare, hanno trovato consolazione e speranza nella salda certezza della Sua generosa preghiera”.

Dopo aver espresso apprezzamento per l’enciclica Fratelli tutti, Mattarella ha ricordato l’imminente Natale che “sarà celebrato in circostante del tutto particolari. Pur nel disagio che esse possono comportare, tali limitazioni dischiudono un richiamo agli aspetti più autentici ed essenziali di questa festa e del suo universale messaggio di fratellanza e di pace. Un messaggio di cui quest’anno le nostre comunità avvertono ancor più acutamente il bisogno”.

Anche la Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha inviato al Papa un messaggio di auguri in occasione dell’84/mo genetliaco del Pontefice.

I Vescovi italiani citano l’enciclica Fratelli tutti ribadendo che l’amore è “la radice della nostra fede. È per amore che Dio s’incarna nella nostra storia. È per amore che prende la nostra natura umana. È per amore che muore in croce. E lo fa proprio per donare questo tesoro prezioso: l’amore. Ciò che mai dev’essere messo a rischio è l’amore”: è il principio che muove ogni nostra azione. Se l’amore viene tradito, il sentiero del nostro cammino diventa tortuoso. L’amore non è semplice segnaletica, ma è la stessa strada su cui siamo chiamati a camminare”.

Sempre citando il Papa, la Presidenza della CEI ribadisce che “il pericolo più grande è non amare: chiudere i cuori è aridità; è alimentare la cultura dello scarto. L’amore sostiene una Chiesa che accorcia le distanze, che è vicina alle persone, che s’incarna nella loro storia, ora così segnata dalla pandemia, che s’inginocchia, fascia e cura le ferite”.

 

 

Articolo aggiornato alle ore 13:45 del 17-12-2020

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