Città del Vaticano , 15 December, 2020 / 2:00 PM
Sant'Alfonso Maria de Liguori, fondatore dei Padri Redentoristi, ai quali è affidata la parrocchia di San Gioacchino in Prati, fu un grande innamorato del Santo Natale.
Lo visse e lo predicò, con insistenza e slancio, in tutto il corso della sua vita.
Sul tema scrisse moltissime pagine tra cui una famosa Novena del Natale, il canto Tu scendi dalle stelle e Quanno nascette ninno.
Amò questa festa, in quanto riporta il fedele alla prima origine della fede, ovvero alla contemplazione dell'Incarnazione del Verbo nell'umanità di tutti i tempi.
La solennità ci invita ad entrare nel mistero della nascita del Cristo e nulla è più propizio, in questo periodo, che contemplare il presepio nel quale si rivive quel delicato e prezioso momento.
Di questo ve ne sono moltissimi esemplari, bellissimi e rari, tra cui uno di rara fattura esposto, appunto, nella parrocchia romana di San Gioacchino in Prati.
Lo storico manufatto, composto da più statue, rappresenta il segno dell'affetto della Congregazione del Santissimo Redentore, nei confronti della festa liturgica e del tempio romano.
Storicamente, le statue del presepio di San Gioacchino vennero commissionate dal parroco di allora, padre Giacomo Gasparini, nel dicembre del 1911.
In uno storico avviso ai parrocchiani, nel 1911, scrive: “Assecondando il desiderio di pie persone, si è determinato di fornire nel prossimo venturo Natale questa chiesa di un devoto, artistico presepio. Tutto color che vogliono concorrere ad un'opera così santa, sono pregati di far pervenire in sacrestia le loro offerte che mensilmente saranno riportate in questo bollettino. Si prega di non tardare a fare queste offerte , perché per averlo devoto ed artistico si deve ordinare subito”.
Leggendo i vari Bollettini della Parrocchia, che vanno dal 1911 al 1913, è interessante osservare che moltissimi parrocchiani parteciparono, con slancio e generosità, all'acquisto del prezioso complesso artistico
Le statue furono realizzate dalla ditta Ferdinando Stufflesser di S.Ulrico-Gradena in Tirolo.
Queste sono realizzate in legno policromo e dai colori accesi e discreti. La Vergine in atmosfera orante ha un volto, di rara bellezza, che svela la sacralità nel contemplare piccolo, davanti ai suoi occhi.
Tutti i personaggi, di eccezionale realizzazione, adorano la scena con commossa partecipazione partecipando non solo visivamente all'evento.
Pregio estetico e contenuto spirituale comunicano il significato e la grandezza del mistero che si sta celebrando, non solo umanamente.
La prima rappresentazione del nuovo complesso venne collocata nella cappella della Polonia, nella navata di destra, entrando nella chiesa.
Nel bollettino, del Febbraio del 1912, si legge: “Il S. Presepio, collocato nella cappella di Sant'Edvige (Polonia) fu continuamente visitato da numerosi fedeli, i quali ammirarono le tre devote statue di Gesù, Maria e Giuseppe, opere di egregia fattura di Ferdinando Stufflesser di S. Ulrico-Gradena (Tirolo). Speriamo che le offerte dei nostri parrocchiani possano completare il presepio per il Natale del 1912”.
Le offerte, con molta generosità, non tardarono ad arrivare e nel 1913, l'opera venne portata a compimento, con l'acquisizione dei pastori e di altri personaggi.
Tanto è bella la rappresentazione che il complesso, dal gusto antico e di altissimo pregio, è stato anche esposto, in due occasioni, in piazza San Pietro, nella prima parte degli anni Ottanta.
Davanti a questo presepio pregò in più occasioni San Giovanni Paolo II. Le statue lasciavano la parrocchia nel rione Prati per essere trasferite in Piazza San Pietro per tutto il tempo di Natale.
Attualmente, in piazza San Pietro, ogni anno, viene cambiato il complesso artistico, facendo posto ad altri stili e modelli di differenti scuole e stili.
Ma è sempre bello veder nascere il Cristo, nella santa grotta, e contemplare quanto il Padre ha amato il mondo, nel rendere sacra una famiglia che, seppur priva di aiuti materiale, fu tanto ricca da donare al mondo, la vera gioia che ha il nome di Gesù, nascosto in un piccolo infante.
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