Roma, 04 December, 2020 / 4:00 PM
"Compie cent'anni quel bambino che nacque in una famiglia numerosa della provincia di Buenos Aires, apparso come un dono di Dio per i suoi genitori, per l'Argentina e per la Chiesa". Con queste parole il Cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, presso la Chiesa Nazionale Argentina a Roma, ha aperto, ieri sera, la Celebrazione Eucaristica nel centenario della nascita del Servo di Dio Eduardo Francisco Cardinale Pironio.
Ha concelebrato con il Porporato Monsignor Sanchez Sorondo, Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, Monsignor Fernando Vergez Alzaga, Segretario Generale del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e già Segretario Personale del Servo di Dio.
Alle santa Messa, organizzata dal Rettore della Chiesa, era presente l'Ambasciatore di Argentina presso la Santa Sede, e quattordici altri diplomatici di Paesi Latino Americani.
"Quale modo migliore modo come questo di ricordarlo oggi qui nella sua amata Roma, ripetendo il Vangelo che abbiamo appena ascoltato, meditato, annunciato attraverso la sua parola e la sua testimonianza di vita?", dice il Cardinale.
"Il discernimento e l'obbedienza alla volontà del Padre sono la chiave per comprendere l'eredità che il nostro Cardinale ha lasciato alla Chiesa e il mondo", commenta ancora Il Prefetto nell'omelia.
Eduardo Francisco Pironio fu eletto vescovo ausiliare di La Plata nel 1964 e vescovo di Mar del Plata nel 1972. Dal 1968 al 1975 fu dapprima segretario generale e poi presidente del Consiglio Episcopale Latinoamericano (CELAM). Nel 1974 fu invitato da Papa Paolo VI a predicare gli esercizi spirituali alla Curia Romana. Chiamato a Roma da Papa Paolo VI, come prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, fu creato cardinale nel 1976. Nel 1984 fu nominato, da Giovanni Paolo II, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, dove collaborò all'ideazione delle Giornate mondiali della gioventù.
Nel suo testamento spirituale il cardinale Pironio scrisse, fra l'altro: "Rendo grazie al Signore per il mio ministero di servizio nell'episcopato. Quant'è stato buono il Signore con me! Ho voluto essere padre, fratello e amico dei sacerdoti, dei religiosi e delle religiose, di tutto il popolo di Dio. Ho voluto essere semplicemente presenza di Cristo, speranza della gloria". Ho voluto esserlo sempre, nei diversi servizi che Dio mi ha chiesto come Vescovo. "
Perché ammiriamo e amiamo così tanto il Cardinale Pironio? Lo spiega Sandri: "Perché è un monumento di sapienza che scaturisce dall'ascolto umile della Parola di Dio. Il suo testamento, quel Magnificat ripetuto e ripetuto come un inno esistenziale, testimonia la sua fede incrollabile nella promessa di Gesù e ci mostra che lo straordinario itinerario della sua vita è stato un andare al Padre, attraverso Gesù, nello Spirito e per mano di Maria".
"Come battezzato, come sacerdote, come vescovo e come cardinale, il nostro fratello ha testimoniato la sua fede con gioia, con dolcezza e pazienza, preludi obbligatori per saper ascoltare e trovare i fratelli", dice il Cardinale Sandri.
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