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Un servizio di EWTN News

CCEE, Cardinale Ayuso: “L’Europa ha conosciuto il virus dell’egoismo”

Tre momenti del webinar sul dialogo interreligioso promosso dal Dipartimento Dialogo Interreligioso del CCEE

In un mondo scosso dal coronavirus, il Cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha sottolineato che l’Europa ha conosciuto e conosce il virus dell’egoismo, ma che ha sempre saputo andare oltre attraverso la cura della solidarietà.

Il Cardinale Ayuso ha parlato lo scorso 5 novembre ad un webinar organizzato dalla Sezione Dialogo Interreligioso del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, sul tema “Il dialogo interreligioso: l’orizzonte della fraternità e le vie dell’educazione religiosa”. L’incontro si sarebbe dovuto svolgere a Sarajevo dal 21 al 23 aprile scorso, ed era stato rimandato a causa delle misure restrittive a seguito della pandemia da COVID 19. Hanno partecipato all’incontro 38 vescovi e delegati nazionali. L’incontro ha incluso due relazioni: quella del Cardinale Ayuso, su “Le religioni a servizio della fraternità nel mondo”, e quella del professor Daniele Cantini, dell’Università Martin Luther di Halle, su “L’Educazione Religiosa tra il programma formale e quello nascosto: prospettive etnografiche dell’Eurpa e del Medio Oriente”.

La relazione del Cardinale Ayuso è consistita soprattutto in una analisi dell’enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco, che è stata letta in relazione al documento di Abu Dhabi sulla Fraternità Umana.

Il Cardinale Ayuso ha sottolineato che “l’Europa ha conosciuto, e conosce, il virus antico delle divisioni e dell’egoismo, che è riuscita a superare con il vaccino sempre efficace della solidarietà”. A quel vaccino, il Papa – ha detto il Cardinale Ayuso – invita ad usare quello della fraternità umana, come spiega nell’enciclica Fratelli Tutti.

Una enciclica dai contenuti vastissimi – nota il presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso – che apre anche una strada per “camminare insieme” ai leader del dialogo interreligioso.

Sottolinea il Cardinale Ayuso che “nel mondo di oggi, segnato tragicamente dalla dimenticanza di Dio o dall’abuso che si fa del Suo nome, le persone appartenenti alle diverse religioni sono chiamate, con un impegno solidale, a difendere e promuovere la pace e la giustizia, la dignità umana e la protezione dell’ambiente”.

È una forte rivendicazione del ruolo delle religioni nella società, e in particolare del dialogo che “ha una funzione essenziale per costruire una convivenza civile, una società che includa e che non sia edificata sulla cultura dello scarto ed è una condizione necessaria per la pace nel mondo”.

Secondo il Cardinale Ayuso, “la fraternità può esercitare un ruolo dirompente sulle relazioni internazionali all’interno di un mondo multipolare e, aggiungo io, multireligioso”.

E per questo, un punto di riferimento essenziale è il Documento di Abu Dhabi, definito “un documento storico per i credenti delle varie religioni, nonché per tutte le persone di buona volontà”, in cui “Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar si sono scoperti fratelli nella promozione della giustizia e della pace, garantendo i diritti umani e la libertà religiosa”.

L’enciclica di Papa Francesco punta, appunto, ad approfondire i grandi temi del documento, da cui prende – ad esempio – il tema della “migliore politica”, la quale “deve essere posta a servizio del bene comune per poter costruire una comunità umana unita nella fraternità e nell’amicizia sociale, nel superamento di nazionalismi e populismi”.

Il Cardinale Ayuso, poi, sottolinea che un capitolo è dedicato alle “Religioni al servizio della fraternità del mondo”, in cui si ribadisce che “la violenza non trova base alcuna nelle convinzioni religiose, bensì nelle loro deformazioni. Atti ‘esecrabili’ come quelli terroristici, dunque, non sono dovuti alla religione, ma ad interpretazioni errate dei testi religiosi, nonché a politiche di fame, povertà, ingiustizia, oppressione”.

Papa Francesco riprende anche l’appello finale della dichiarazione di Abu Dhabi “affinché, in nome della fratellanza umana, si adotti il dialogo come via, la collaborazione comune come condotta e la conoscenza reciproca come metodo e criterio”.

Da qui, la necessità di “saper dialogare, in tutte le sue accezioni”, un imperativo per “aprirsi ai bisogni del mondo e costruire l’amicizia sociale”. Dice il Cardinale Ayuso: “Il Santo Padre è fermamente convinto che grazie ad un’autentica collaborazione fra credenti, si possa lavorare per contribuire al bene di tutti, individuando le tante ingiustizie che ancora affliggono questo mondo e condannando ogni violenza”.

Insomma, conclude, “dobbiamo mettere da parte pregiudizi, indugi e difficoltà. Pur non rinunciando in nulla alla nostra identità o rifacendosi ad un facile irenismo, con forza e con coraggio, si deve affermare la necessità della fraternità umana e dell’amicizia sociale quali condizioni necessarie per l’ottenimento di quella pace alla quale anela il mondo intero. La fantasia che nasce dall’amore per il prossimo bisognoso ci guiderà a compiere le azioni necessarie per costruire una società fraterna”.

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