“La guerra è un inganno, la guerra sempre è una sconfitta. Così come l’idea di una sicurezza internazionale basata sul deterrente della paura è un altro inganno”. Lo ha detto stamane il Papa, che ha ricevuto in udienza i partecipanti a #BeHuman, Meeting mondiale sulla fraternità umana organizzato dalla Fondazione Fratelli tutti.
Incontrando i partecipanti del convegno della “Cattedra dell’Accoglienza”, Papa Francesco ha messo in luce due particolari aspetti dall’enciclica Fratelli Tutti, e sottolineato che la gratuità è alla base dell’amicizia sociale, e che “l’accoglienza è uno dei tratti che caratterizzano quello che il Papa chiama “un mondo aperto”.
L’impatto dell’enciclica “Fratelli Tutti” nel mondo musulmano è minimo. Non c’è recezione perché non viene letto nelle scuole né sarà usato nelle moschee e nei centri di studio islamici. Resta materiale per specialisti del dialogo, anche nel mondo islamico, ma difficilmente toccherà il cuore delle persone.
Riprende il via il percorso 2022-23 degli "incontri culturali del martedì" al Centro universitario di Padova, che quest’anno ha come tema "Chiunque". Un tema collegato all’enciclica di papa Francesco Fratelli tutti, che ci ricorda come “chiunque” sia nostro fratello/sorella.
In Vaticano il Papa riceve in Udienza i partecipanti alla partita amichevole di calcio “Fratelli tutti”, prevista per domani, domenica 21 novembre, tra la “World Rom Organization” e la “Squadra del Papa – Fratelli tutti”, organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura.
Vescovi di Europa e Africa si impegnano in comunione e collegialità a "lavorare per promuovere la dignità umana, la fraternità e la solidarietà, che sono al centro dell'esistenza umana e di una pacifica convivenza". Lo si legge in un messaggio al termine del seminario congiunto CCEE - SECAM, che si è svolto l'1 e 2 giugno con il tema “La solidarietà nella promozione della dignità umana alla luce di Fratelli tutti”.
Il Cardinale Parolin lo aveva detto: l’enciclica Fratelli Tutti è uno strumento diplomatico. Questo approccio si è concretizzato lo scorso 15 aprile a Ginevra, quando un evento di Alto Livello alle Nazioni Unite ha messo insieme due cardinali e quattro direttori generali per discutere dell’impatto dell’ultima enciclica di Papa Francesco.
Il Cardinale Pietro Parolin sarà in visita virtuale a Ginevra il prossimo 15 aprile, partecipando all’Evento di Alto Livello presso le Nazioni Unite per presentare la Fratelli Tutti, L’evento vedrà anche la partecipazione del Cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, e si inserisce nell’impegno della Santa Sede per il dialogo e la fratellanza umano, iscritto nel DNA della diplomazia pontificia.
“Penso che la riflessione e il dialogo su questa Enciclica possa essere di aiuto non solo per la Federazione Russa, dove il dialogo tra cristiani e musulmani è chiamato a crescere, ma per la famiglia umana nel suo insieme.
In un mondo scosso dal coronavirus, il Cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha sottolineato che l’Europa ha conosciuto e conosce il virus dell’egoismo, ma che ha sempre saputo andare oltre attraverso la cura della solidarietà.
Nell'ambito della Giornata mondiale dei poveri - fissata il 15 novembre 2020 - la Diocesi di Roma ha organizzato due eventi.
Non è cominciato con Papa Francesco, l’impegno della Chiesa sulle migrazioni, ma Papa Francesco ha voluto dare al tema una enfasi particolare, arrivando persino a mettersi a capo di una sezione su Migranti e Rifugiati all’interno del dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. E, tra le realtà della Chiesa quasi sconosciute che hanno una storia e un peso, c’è la International Catholic Migration Commission. Ed è anche a questa commissione che parla la Fratelli Tutti, spiega monsignor Robert Vitillo, segretario generale dell’ICMC.
“Fratelli tutti, scriveva san Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo. Tra i suoi consigli voglio evidenziarne uno, nel quale invita a un amore che va al di là delle barriere della geografia e dello spazio.
Sabato scorso la firma ad Assisi e domenica la diffusione. Si tratta della terza enciclica di papa Francesco, “Fratelli tutti”. Otto capitoli, 287 paragrafi e due preghiere.
È una enciclica in cui “si percepiscono chiaramente i due polmoni che vogliono dare un respiro importante e diverso alla Chiesa”, che presenta una “proposta stimolante ed impegnativa” che sarà accompagnata anche da iniziative dell’episcopato italiano. Il Cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, commenta in una breve nota, arrivata nella serata del 4 ottobre, l’enciclica Fratelli Tutti di Papa Francesco.
Un enciclica con un incipit pessimista che si basa sul mettere in luce le negatività del mondo contemporaneo. Un po’ di luce arriva alla fine, ma non si tratta di “speranza cristiana” piuttosto della “dimensione universale dell’amore fraterno”.
Dalla necessità di ripensare le relazioni internazionali alla luce della fraternità al dialogo; dai progetti educativi sviluppati dall’università egiziana di al Azhar e dall’Alto Comitato per la Fratellanza Umana alla necessità di rigettare la guerra e di invece fare la guerra attraverso il dialogo. Un parterre d’eccezione presenta l’enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco. Ha detto il Papa al termine dell’Angelus: “La fraternità umana e cura del creato formano unica via nello sviluppo integrale della pace, già indicata dai Santi Papi Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II”.
Nell'Angelus di oggi il Papa riprende interamente la parabola di Gesù dei vignaioli omicidi raccontata nel Vangelo odierno.
San Francesco “non faceva la guerra dialettica imponendo dottrine, ma comunicava l’amore di Dio”. Lo scrive il Papa in uno dei primi passi di Fratelli tutti, la terza enciclica del pontificato firmata ieri ad Assisi e pubblicata oggi. Un testo – ammette il Pontefice – in un certo senso ispirato dal confronto con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb.
E’ una visita che inizia in forma privata quella di Papa Francesco ad Assisi oggi per la firma nel pomeriggio della sua enciclica sulla fraternità universale che si apre con una frase di San Francesco.