Città del Vaticano , 11 November, 2020 / 9:25 AM
Cosa è la perseveranza nella preghiera? Il Papa lo ha spiegato nella sua catechesi di oggi nella prima udienza ripresa di nuovo dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico a causa della pandemia.
“La preghiera è come l’ossigeno della vita -dice il Papa- è attirare su di noi la forza dello Spirito Santo”.
Partendo dalle parabole nel Vangelo di Luca Papa Francesco dice che “la preghiera dev’essere anzitutto tenace” perché “Dio è più paziente di noi, e chi bussa con fede e perseveranza alla porta del suo cuore non rimane deluso.
Il nostro Padre sa bene di cosa abbiamo bisogno; l’insistenza non serve a informarlo o a convincerlo, ma serve ad alimentare in noi il desiderio e l’attesa”. E inoltre “la fede non è lo slancio di un momento, ma una disposizione coraggiosa a invocare Dio, anche a “discutere” con Lui, senza rassegnarsi davanti al male e all’ingiustizia”. E ancora “non c’è vera preghiera senza spirito di umiltà, è l’umiltà che ci porta a chiedere e a pregare.”
ìE per questo “Anche se il cielo si offusca, il cristiano non smette di pregare. La sua orazione va di pari passo con la fede. E la fede, in tanti giorni della nostra vita, può sembrare un’illusione, una fatica sterile. Ma praticare la preghiera significa anche accettare questa fatica”.
E nelle notte della fede, dice il Papa, Gesù “ci accoglie nella sua preghiera, perché noi possiamo pregare in Lui e attraverso di Lui. E questo è opera dello Spirito Santo. È per questa ragione che il Vangelo ci invita a pregare il Padre nel nome di Gesù”. E del resto “Senza Gesù, le nostre preghiere rischierebbero di ridursi a degli sforzi umani, destinati il più delle volte al fallimento. Ma Lui ha preso su di sé ogni grido, ogni gemito, ogni giubilo, ogni supplica... ogni preghiera umana. Cristo è tutto per noi, anche nella nostra vita di preghiera” . Non dimentichiamo mai, dice il Papa, che lo Spirito Santo che lo dona come maestro. E conclude “è per questo che il cristiano che prega non teme nulla”.
Al termine della udienza il Papa ha ricordato la pubblicazione del Rapporto McCarrick “Ieri è stato pubblicato il Rapporto sul doloroso caso dell’ex cardinale Theodore McCarrick - ha detto il Papa- Rinnovo la mia vicinanza alle vittime di ogni abuso e l’impegno della Chiesa per sradicare questo male".
Prima dei saluti Francesco ha ricordato la memoria di coloro che sono morti nelle guerre: "Possa la nostra preghiera per tutte le vittime della violenza nel mondo incoraggiarci ad essere strumenti di pace e di riconciliazione”.
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