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Papa Francesco: "La preghiera è un’arte da praticare con insistenza"

Riprendono le Udienze Generali in diretta dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico a causa dell'impennarsi dei casi di Covid-19 in Italia. Papa Francesco, senza i suoi fedeli, continua il ciclo di catechesi sulla preghiera, incentra la sua meditazione sul tema “Gesù maestro di preghiera”.

"Purtroppo siamo dovuti tornare a questa udienza in biblioteca questo per difenderci dai contagi del Covid, questo ci insegna pure che dobbiamo essere molto attenti alle prescrizioni delle autorità politiche e sanitarie per difenderci da questa pandemia. Offriamo al Signore questa distanza per il bene di tutti e pensiamo tanto agli ammalati, coloro che entrano già come scarti, pensiamo ai medici, ai volontari a tanta gente che lavora con gli ammalati che rischiano la vita ma lo fanno con vocazione per l'amore del prossimo", dice il Papa.

"Gesù fa costantemente ricorso alla forza della preghiera. I Vangeli ce lo mostrano quando si ritira in luoghi appartati a pregare. Si tratta di osservazioni sobrie e discrete, che lasciano solo immaginare quei dialoghi oranti. Esse testimoniano però chiaramente che, anche nei momenti di maggiore dedizione ai poveri e ai malati, Gesù non tralasciava mai il suo dialogo intimo con il Padre", dice subito il Papa.

Per il Pontefice "la preghiera di Gesù è una realtà misteriosa, di cui intuiamo solo qualcosa, ma che permette di leggere nella giusta prospettiva l’intera sua missione".

"È la preghiera il timone che guida la rotta di Gesù. A dettare le tappe della sua missione non sono i successi, non è il consenso, non è quella frase seducente tutti ti cercano”, aggiunge Francesco.

Dall’esempio di Gesù possiamo ricavare alcune caratteristiche della preghiera cristiana. Ne è convinto il Papa.

Per Francesco questa "è il primo desiderio della giornata, qualcosa che si pratica all’alba, prima che il mondo si risvegli". In secondo luogo, "la preghiera è un’arte da praticare con insistenza". Un’altra caratteristica della preghiera di Gesù è la solitudine. "Chi prega non evade dal mondo, ma predilige i luoghi deserti. Là, nel silenzio, possono emergere tante voci che nascondiamo nell’intimo: i desideri più rimossi, le verità che ci ostiniamo a soffocare", dice ancora il Papa.

"Infine, la preghiera di Gesù è il luogo dove si percepisce che tutto viene da Dio e a Lui ritorna. L'abbandono nelle mani del Padre. Quando noi stiamo un pò agitati lo Spirito Santo ci trasforma da dentro e ci porta a questo abbandono nelle mani del Padre. A volte noi esseri umani ci crediamo padroni di tutto, oppure al contrario perdiamo ogni stima di noi stessi. La preghiera ci aiuta a ritrovare la giusta dimensione, nella relazione con Dio, nostro Padre, e con tutto il creato", conclude Papa Francesco dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico.

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