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Un servizio di EWTN News

Il Cardinale Sandri: "Il credente sa cogliere in ogni situazione una occasione"

E’ stato inaugurato ieri, compatibilmente con le restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, l’anno accademico 2020/2021 del Pontificio Istituto Orientale.

Ci sono diversi modi – ha detto nella prolusione il Cardinale Gran Cancelliere Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali - per affrontare le sfide e le difficoltà dal punto di vista umano; per il cristiano, per il credente, ancor più per colui che studia e fa teologia non si tratta semplicemente di fermarsi allo scorrere del tempo ma di cogliere in ogni situazione un'occasione, essendo cioè attenti al kairos di Dio: cosa Dio voglia comunicare al suo popolo in ogni tempo della storia che Egli dona di poter vivere e attraversare”.

Questo tempo di pandemia – ha aggiunto il porporato - ci ha costretti a rimanere in ascolto dei movimenti dello spirito non soltanto nel cuore di ciascuno di noi di fronte agli eventi del presente ma rispetto a cosa questi significavano e significano per una comunità, per un popolo”.

“Siamo consapevoli – ha detto ancora il Cardinale Sandri - di trovarci tutti in un tratto di cammino, quello dell’unificazione tra Pontificia Università Gregoriana, Pontificio Istituto Orientale e Pontificio Istituto Biblico, particolarmente delicato ma non per questo meno entusiasmante: la delicatezza viene dal cambiamento che sua Santità ha approvato e che come tale necessita di essere messo in atto a diversi livelli e secondo le diverse competenze di ciascuno. Ma poiché tale cambiamento coinvolge non solo delle strutture ma diverse comunità di persone siamo certi che tutti i passi che sono già stati intrapresi e che continueranno ad essere portati avanti lo saranno non senza l'ascolto e l'attenzione a tutti coloro che sono coinvolti in questo passaggio, ai quali siamo certi non mancherà una grande docilità e apertura di mente di spirito per continuare a camminare insieme in un tratto nuovo di strada. La Congregazione per le Chiese Orientali assicura che pur nelle nuove dimensioni del rapporto istituzionale che si sta andando configurare non farà mancare non solo il supporto concreto - tanto prezioso e necessario per la vita dell'Istituto - ma anche quella attenzione, cura e vigilanza perché l'Oriente con il suo polmone continui a essere rispettato e conosciuto nella sua identità preziosa per l'essere della Chiesa Universale e la stessa missione del Successore dell’Apostolo Pietro”.

Pensando all’ultima enciclica del Papa, il Prefetto ha esortato a “una dimensione rinnovata e luminosa dell'essere e del vivere tra noi: seguendo l'esempio di Frate Francesco saremo certamente chiamati anche noi a passare singolarmente attraverso la notte delle stimmate, ma come conformazione più profonda all’essere di Cristo, Crocifisso che è il Risorto e Signore”. 

Il Cardinale Sandri ha poi ricordato il centenario della proclamazione di sant'Efrem a Dottore della Chiesa universale da parte di Benedetto XV. “Il gesto di Benedetto XV vuole donare consolazione ed indicare un faro di speranza a quei popoli a quelle chiese che uscivano non meno di quelli europei dalle ceneri dalle macerie di un conflitto sanguinoso quale fu quello del primo conflitto mondiale: oltre ai morti dei campi di battaglia, si dovette assistere al declino forzato di due grandi potenze, l’Impero Ottomano e quello Austro-Ungarico, e al ridisegnarsi delle aree di influenza e spartizione nell’area del Vicino e Medio Oriente, i cui echi hanno conseguenze anche al giorno d’oggi. In molti frangenti, lo abbiamo già affermato, sembra che il mondo non abbia imparato la lezione: per quanto la pandemia abbia interrotto o almeno limitato alcuni fenomeni bellici, tuttavia la guerra è ancora una triste realtà e un triste dramma in tante parti del mondo e in modo particolare nell’Oriente a noi tanto caro”.

“La memoria di Sant’Efrem e il ricordo della sua proclamazione a dottore della Chiesa Universale – ha concluso il presule - chiede di andare sempre più in profondità nella conoscenza delle nostre radici, perché esse siano in grado di illuminare e rendere fecondi i percorsi della vita ecclesiale di oggi, in Oriente come in Occidente”.

Prima dell’apertura dell’anno accademico è stata celebrata la Divina Liturgia di benedizione inaugurale presieduta dall'Arcivescovo Giorgio Demetrio Gallaro, Segretario della Congregazione per le Chiese Orientali, nella Chiesa di Sant'Antonio Abate all'Esquilino.

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