Città del Vaticano , 29 September, 2020 / 12:30 AM
Tre secoli fa, il 4 ottobre, nasceva Giovanni Battista Piranesi. L’artista veneto incisore e architetto tra il 1764 e il 1766 rinnovò la Chiesa di Santa Maria in Aventino, all’interno del complesso della Villa Magistrale, sede di governo del Sovrano Ordine di Malta. Un capolavoro architettonico che nel 2018 ha ritrovato nuova luminosità e l’antica bellezza grazie ai lavori di restauro.
Una ottima occasione per ristudiare la storia di questa chiesa che ha una storia affascinante Nel 939 Alberico principe dei Romani, trasformò il suo palazzo in un monastero per i benedettini, nel dodicesimo secolo divenne proprietà dei Templari poi nel nel 1312 dei cavalieri gerosolomitani che dedicarono la chiesa originariamente dedicata a San Basilio, alla Madonna, e che lasciarono il convento sotto il pontificato di Papa Paolo II. L'intero complesso venne radicalmente ristrutturato in forme barocche per volere del cardinale Giovanni Battista Rezzonico nella seconda metà del ‘700 su su progetto di Giovanni Battista Piranesi.
Il cardinale Giovanni Battista Rezzonico, era Gran Priore dell’Ordine di Malta, e nipote di Papa Clemente XIII, Piranesi aveva dedicato alla nobile famiglia veneziana dei Rezzonico il trattato “Della Magnificenza ed Architettura dei Romani”, nel quale esaltava il primato architettonico degli Etruschi e dei Romani.
Piranesi decora tutta la chiesa con stucchi di gesso bianco e cita l’iconografia etrusca, romana insieme ai simboli della famiglia Rezzonico e dell’Ordine di Malta, devoto a San Giovanni Battista. L’altare raffigura, il primo titolare della chiesa, San Basilio in gloria sopra un globo. Sotto l’altare nella cripta riposano i resti mortali di quattro Gran Maestri.
Una architettura che non ebbe molto successo popolre anche se la strada che un tempp passava davanti alla chiesa e colloegava con la piazza oggi separata ma legata dalla arcitettura del Piranesi fece innamorare gli architetti europei.
Sulla facciata Piranesi inserì i simboli della vittoria cristiana sui turchi, con lo sguardo alla battaglia di Lepanto, ma anche i simboli della medicina secondo uno stile classico.
Lo stucco bianco curatoin ogni minimo dettaglio, anche dove nessuno può vederli, rafforzano il gioco di luci ed ombre che Piranesi riporta dalla carta all'architettura.
La piazza che oggi è lo sfondo per i turisti che fanno la fila per vedere dal buco sul portone della Villa Magistrale lo scorcio della Cupola di San Pietro era ai tempi romani un luogo per l' armilustrium, il giorno della purificazione delle armi, e la cerimonia della lustratio, si svolgeva sul'Aventino. Piranesi la decora con quei motivi, armi rivisitate a modo suo.
Nella chiesa di Santa Maria dell'Aventino alla fine della sua vita Piranesi fu sepolto, una statua lo rappresenta con un'espressione assorta, appoggiato a un'erma sulla quale sono raffigurati strumenti da incisore, e prorpio sopra la tomba una elegante ancora simbolo cristiano della speranza.
A due secoli e mezzo dalla sua realizzazione, questo capolavoro del Settecento romano ha ritrovato in buona parte l’aspetto immaginato dal suo artefice grazie ad un restauro iniziato nel 2017 e terminato alla fine del 2018.
L’approccio metodologico ha permesso di ristabilire le superfici degli interni della chiesa nei suoi colori originali sia nelle parti decorate in stucco, che in quelle degli sfondi.
Nel complesso della Villa, che gode del diritto di extraterritorialità, hanno sede il Gran Priorato di Roma, istituzione che riunisce i membri dell’Ordine di Malta residenti nell’Italia centrale, e l’Ambasciata dell’Ordine presso la Repubblica Italiana. La Villa è oggi spesso utilizzata come sede di rappresentanza: qui il Gran Maestro riceve le visite di Capi di Stato e di governo e gli ambasciatori accreditati presso il Sovrano Ordine di Malta. La chiesa è tuttora utilizzata come luogo di culto, in modo speciale per la festa di San Giovanni Battista, Patrono dell’Ordine di Malta, che si festeggia ogni 24 giugno.
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