Rimini, 24 August, 2020 / 2:00 PM
La Special Edition del Meeting dell’Amicizia tra i popoli, svoltosi al Palacongressi di Rimini, si è conclusa con le testimonianze di quattro donne che, in altrettanti angoli del mondo, affrontano situazioni spesso disumane con ‘una speranza che non delude’, un ponte gettato verso la prossima edizione (la 42^) che si svolgerà dal 20 al 25 agosto 2021 con il titolo ‘Il coraggio di dire io’.
Nel trarre le conclusioni di questo ‘particolare’ meeting il neo presidente della fondazione del Meeting, Bernard Scholz, ha sottolineato i punti salienti di questa settimana riminese in formato post-covid 19, diffusa in 130 città di 25 Nazioni.
“Il titolo, ‘Privi di meraviglia restiamo sordi al sublime’, si è rivelato particolarmente prezioso per riflettere sui motivi di un rinnovato impegno personale e sociale. Il messaggio di Papa Francesco è stato un grande incoraggiamento a comprendere che è proprio ‘lo stupore che mette e rimette in moto la vita, consentendole di ripartire in qualunque circostanza’ e che dà ‘la forza per affrontare disagi e fatiche’. Il presidente della Cei, card. Gualtiero Bassetti, ha ringraziato gli organizzatori per aver realizzato il Meeting anche quest’anno e ha invitato i partecipanti ad essere ‘profeti della meraviglia e della speranza’.
“Speranza” è stata la parola-chiave del Meeting, appena concluso. E se le regole anti-Covid hanno consentito solo a un numero limitato di persone di partecipare ad alcuni incontri, i contenuti resi accessibili sulle piattaforme digitali del Meeting e dei media partner hanno registrato ad oggi più di 1.000.000 di accessi con visualizzazioni on demand in continua crescita e sempre a disposizione di tutti.
Un ringraziamento particolare va ai volontari a Rimini e tutti quelli che hanno organizzato le piazze, ai relatori, ai tecnici, ai partner e ai sostenitori. Tutti si sono impegnati con passione, responsabilità e creatività. Questo Meeting ha dimostrato che ognuno di noi, l’Italia stessa, può ripartire positivamente, pur nel rispetto integrale delle regole che la circostanza Covid ci impone”.
L’invito al cambiamento di stile di vita era stato fatto anche da Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, a favore di uno sviluppo sostenibile, già auspicato nel Medioevo: “Sviluppo, sostenibilità e sussidiarietà sono i tre vertici di un triangolo magico, ma non sono parole nate oggi. La sussidiarietà, per esempio, nasce nel 1200 dalla scuola francescana. Poi era stata abbandonata anche per le responsabilità di una scienza economica che ha sancito l’equivalenza tra sviluppo e crescita. Ma questo è un errore gravissimo. Non si può prendere in giro la gente”.
Infatti la prova che l’economia ‘lineare’ è fallita è stata, secondo l’economista Muhammad Yunus, padre del microcredito e Premio Nobel per la pace 2006, la tragedia del coronavirus: “Io non voglio tornare al mondo di prima; eravamo a bordo di un treno ad alta velocità che viaggiava verso il disastro. Mancavano pochi anni al punto di non ritorno. Abbiamo l’opportunità per riscattarci, scendere dal treno e andare verso un’altra direzione. O andiamo verso la morte o costruiamo un mondo per la vita”.
Questo cambiamento chiama tutti alla responsabilità: “I Governi hanno un ruolo, ma anche noi possiamo prendere una decisione fin da subito, scegliendo di cambiare i consumi, non usare più la plastica o mangiare carne di manzo, che contribuisce al surriscaldamento globale… Oltre ad agire dal lato consumatore possiamo agire dal lato business, creando imprese dedicate alle energie rinnovabili. Social business, però, è anche rifornire acqua pulita alle famiglie che non ce l’hanno o assumere disoccupati perché diventino a loro volta imprenditori”.
Ed al termine ha lanciato un appello affinché il vaccino non sia monopolio delle industrie farmaceutiche: “Le aziende che produrranno il vaccino sono in Europa e negli USA: il vaccino sia un bene globale comune, senza brevetto, come fu il vaccino contro la polio”.
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