Città del Vaticano , 17 August, 2020 / 1:00 AM
“Dare priorità alla preghiera in mezzo a tutte le nostre attività, certi che chi tiene fisso lo sguardo di Gesù impara a vivere per servire”. Papa Francesco scrive a consacrati e consacrate del Brasile, in occasione della Settimana della Vita Religiosa Consacrata che si celebra dal 16 al 22 agosto e che ha come tema “Amate e amati, chiamate e chiamati da Dio”. E ritorna, nelle sue parole, la raccomandazione ad evitare la mondanità, e la considerazione che stiamo vivendo un “cambiamento di epoca”.
Il Papa ha destinato la sua lettera alla Conferenza dei Religiosi del Brasile, organismo che ha organizzato questa settimana dedicata alla vita consacrata. Una settimana iniziata con una messa celebrata nel Vespro del 15 agosto dal Cardinale Odilo Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo, con la richiesta di suscitare sempre più vocazioni.
Papa Francesco scrive che “il cammino vocazionale ha la sua origine nell’esperienza di sapere che si è amati da Dio”. Si tratta, per Papa Francesco, di una chiamata alla gioia, che si trova “solo nel dono di sé agli altri”.
Papa Francesco sottolinea anche che “di fronte alle sfide imposte dalla società odierna, che sta attraversando un cambiamento di epoca, dobbiamo essere vigili per evitare la tentazione di avere una visione mondana, che ci impedisce di vedere la grazia di Dio come protagonista della vita e ci porta ad andare alla ricerca di qualsiasi sostituto”.
La preghiera – spiega poi il Papa – è il “migliore antidoto” a questo rischio di mondanità. E nella preghiera, aggiunge, ci si deve fare una domanda, che era già centrale nella sua Lettera Apostolica alle Persone consacrate del 2014: “Gesù è veramente il primo ed unico amore, come abbiamo proposto quando abbiamo professato i nostri voti?”
Solo facendosi questa domanda, afferma Papa Francesco, saremo in grado, come è nostro dovere, di amare veramente e misericordiosamente ogni persona che incontreremo nel nostro cammino, perché avremo imparato da Lui cos'è l'amore e come amare: sapremo amare, perché avremo il suo cuore”.
Papa Francesco aveva salutato i religiosi brasiliani presenti a San Pietro al termine dell’Angelus del 16 agosto, incoraggiandoli ad andare avanti. Si trattava di una rappresentanza di una cinquantina di religiosi, che sono parte del gruppo più grande di “Religiosi Brasiliani a Roma” – non un gruppo regionale, ma un gruppo che si riunisce periodicamente in amicizia portando avanti varie attività.
Nella Messa di apertura della settimana, il Cardinale Scherer aveva sottolineato che “le persone consacrate, nei diversi carismi della vita religiosa, si consacrano a testimoniare ai fratelli e al mondo la vita nuova che viene dal Vangelo e che è già possibile in questo mondo”, e che è proprio dalle Congregazioni religiose che è arrivata la risposta della Chiesa alle diverse crisi della storia.
Per questo, in una società che vive diverse crisi – ha concluso il Cardinale – è possibile “aspettarsi una rinascita della vita religiosa, grazie all’azione dello Spirito Santo.
Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica
Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.
La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!
La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Donazione a CNA