Città del Vaticano , 18 September, 2015 / 11:36 AM
E’ di Damasco la famiglia accolta in Vaticano per volere di Papa Francesco e da alcuni giorni la Comunità parrocchiale di Sant’Anna in Vaticano se ne sta aoccupando. Mamma, papà e due figli di Rito greco-melchita cattolico, inviati dal Patriarcato di Antiochia.
“Tutti e quattro i componenti della famiglia sono stati ospitati in un appartamento del Vaticano, nelle vicinanze di San Pietro” si legge nel comunicato della Elemosinerai Pontificia.
“È stata subito avviata la procedura per la richiesta di protezione internazionale- si legge nel testo- In base alla legge per i primi sei mesi dalla presentazione della domanda d’asilo i richiedenti protezione internazionale non possono lavorare. In questo periodo saranno assistiti e accompagnati dalla comunità parrocchiale di Sant’Anna.
Fino alla decisione italiana di riconoscere o meno lo status di rifugiati non è possibile fornire altre informazioni che riguardano questa famiglia accolta dalla Parrocchia di Sant’Anna in Vaticano. Pertanto, proprio per tutelarli in questo cammino di riconoscimento, è opportuno che anche i mass media rispettino la loro volontà di non essere cercati e intervistati.”
C’è ancora una famiglia che è stata accolta ma, si legge nella nota”“non possiamo ora dare alcuna notizia fino alla conclusione dei necessari adempimenti.”
La Elemosineria, come già succede da molti anni, contribuisce “al pagamento delle tasse per il rilascio del primo permesso di soggiorno per i rifugiati per mezzo del Centro Astalli diretto dai Gesuiti (nel 2014 sono stati erogati circa 50.000 euro a tale fine). Oltre a questo, l’Elemosineria, sempre a nome del Papa, aiuta quotidianamente numerose persone e famiglie di profughi, oltre a provvedere alle prime necessità, anche sanitarie, per molti centri di accoglienza situati a Roma.
Da alcuni giorni, poi, un moderno ambulatorio mobile, donato alcuni anni fa dalla Baviera al Papa e fino ad oggi riservato solamente agli eventi da Lui presieduti, è stato messo a disposizione alcune volte a settimana per assistere i profughi nei centri di accoglienza, anche non regolari, situati nelle periferie della Città di Roma. I volontari, che sono medici, infermieri e Guardie Svizzere, sono dipendenti dello Stato Vaticano, dell’Università di Tor Vergata e membri dell’Associazione di Istituto di Medicina Solidale Onlus.”
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