Nantes, 20 July, 2020 / 2:00 PM
C’è il sospetto che si sia trattato di un rogo intenzionale, e c’è un sospettato, un 39enne volontario della cattedrale che avrebbe appiccato il fuoco, che è stato arresto e rilasciato. Certo è che l’incendio divampato nella cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Nantes lo scorso 18 luglio ha riportato alla memoria il rogo della cattedrale di Parigi, e ha concluso un anno che è stato difficilissimo per le chiese in Francia.
Non solo Notre Dame il 15 aprile 2019. Nei dieci mesi prima dell’incendio della cattedrale di Parigi, la chiesa di Nostra Signora delle Grazie di Revel, la chiesa di Saint-Jean-du-Bruel di Rodez, la cattedrale di Saint Alain di Lavaur e la chiesa di St. Sulpice a Parigi erano state colpite della fiamme.
Poi c’era stata la dissacrazione della Basilica di St. Denis, e vari strani incidenti che avevano provocato incendi, per esempio a Villeneuve d’Amont nel Doubs, nella chiesa di Sainte-Thérese a Rennes e di Saint-Jacques a Grenoble. Il 13 gennaio 2019, un rogo colpì anche la chiesa di Angouleme, rimasto senza spiegazione.
Gli attacchi alle chiese in Francia hanno raggiunto un picco negli ultimi due anni, con una lista, puntualmente messa in luce dall’Osservatorio per la Cristianofobia, che va dall’imbrattamento dei muri alla dissacrazione, con una serie di attacchi che avvengono nel silenzio. Persino France24, tv all news francese, dopo l’incendio di Nantes ha dedicato un intero servizio allo strano caso delle chiese incendiate in Francia.
Il rapporto 2019 del Ministero degli Interni francese del 2019 indica che il numero degli atti anti-cristiani era "stabile" rispetto all'anno precedente, e contava 1052 atti identificati (erano 1063 nel 2018), che secondo il ministero consisteva in 996 azioni e 56 "minacce".
Anche l’omicidio di Padre Jacques Hamel, nel 2016 arrivò al culmine di una serie di attacchi alle chiese di cui pochi avevano dato conto.
L’incendio alla cattedrale di Nantes colpisce per la sua vastità. Secondo Laurent Ferlaym, direttore dei vigili del fuoco del dipartimento della Loire-Atlantique, i danni sono concentrati sull’organo maggiore che sembra essere andato interamente distrutto. La piattaforma sulla quale è situato è molto instabile e minaccia di crollare”.
La cattedrale ha due organi: l’organo maggiore, realizzato tra il XVII e XVIII secolo, e l’organo corale, che è il più grande organo d’accompagnamento di Francia, risale al 1897 e fu realizzato da Louis Debierre. Entrambi subirono pesanti danni, soprattutto l’organo maggiore, che fu ricostruito dalla manifattura Beuchet-Debierre e inaugurato nel 1971. Quell’organo è ora andato perduto.
La Conferenza Episcopale Francese ha detto, in un comunicato, di sostenere con la preghiera i fedeli della diocesi di Nantes, e ha sottolineato che “dopo l’incendio di Notre Dame a Parigi ad aprile 2019, e quello della stessa cattedrale di Nantes nel 1972, non è solamente una parte del patrimonio religioso che resta distrutto, ma anche un simbolo della fede cattolica che è attaccato, colpendo al cuore tutti coloro per i quali questi edifici sono luoghi di preghiera, rifugi spirituali, e ripari della propria fede.”
E subito i vescovi hanno fatto sapere che “da Bruxelles, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha avuto una conversazione con l’arcivescovo Eric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza Episcopale Francese, esprimendo la sua compassione, e sottolineando l’unione della comunità nazionale alla comunità cattolica davanti a questo nuovo dramma”.
La sottolineatura sui luoghi di culto, e l’accenno al sostegno della presidenza francese, non sono casuali. Dopo l’incendio di Notre Dame, si era arrivati a proporre di ricostruire la cattedrale con “un gesto architettonico contemporaneo”, vale a dire inserendo di novità nella struttura gotica che l’architetto Viollet le Duc aveva poi rimesso al mondo nel XIX secolo, dopo la crisi e l’abbandono che avevano fatto seguito alla Rivoluzione Francese.
E non a caso, l’arcivescovo di Parigi Michel Aupetit, un mese dopo l’incendio, celebrò Messa nella cattedrale e, con l’elmetto in testa, ci tenne a sottolineare che la cattedrale era prima di tutto un luogo di culto, e la pietra angolare di quella cattedrale era Cristo. E la questione fu ribadita da Monsignor Francesco Follo, osservatore permanente della Santa Sede all’UNESCO, in un intervento nella agenzia culturale delle Nazioni Unite che ha sede a Parigi.Il dibattito sulla ricostruzione di Notre Dame era proseguito, fino ad arrivare alla proposta di farne semplicemente un Museo.
I vescovi francesi non vogliono ovviamente questo dibattito per quanto riguarda la ricostruzione della cattedrale di Nantes, la cui struttura ha in qualche modo ispirato anche Notre Dame.
E allora sembra provvidenziale che ogni dibattito su Notre Dame sia stato spazzato via proprio la settimana prima dell’incendio di Nantes. Il 9 luglio, infatti, la Commissione sul Patrimonio Nazionale e l’Architettura Francese si è riunita e ha deliberato che la ricostruzione della guglia della cattedrale di Parigi sia “fedele all’originale”, rispettando anche l’uso dei materiali originali per il telaio e il tetto.
Una decisione che ha visto la protesta di un gruppo di architetti francesi, ancora convinti di dover dare un qualche segno di modernità alla storica cattedrale di Parigi.
Il dibattito sarà lo stesso per la ricostruzione della cattedrale di Nantes? È tutto da vedere, anche perché la travagliata storia della cattedrale dedicata ai Santi Pietro e Paolo ha visto già diverse ricostruzioni. Edificata a partire dal 1434 e terminata nel 1891, la cattedrale di Nantes fu pesantemente bombardata nel 1944 e fu colpita da un devastante incendio nel 1972, che consumò il tetto e costrinse a tenere la cattedrale chiusa per 13 anni.
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