Città del Vaticano , 27 May, 2020 / 5:00 PM
Una delle questioni da affrontare specialmente nel nostro paese in questa pandemia è la gestione e la fruizione dei Beni Culturali. Oltre i grandi musei che possono permettersi delle squadre per la sanificazione ci sono anche tanti piccole realtà diocesane legate al territorio che sono la vera forza dell’ Italia.
Come fare? Il Ministero dei Beni culturali ha dato le sue indicazioni, ma anche il Musei Vaticani, che hanno la funzione di sovrintendenza, hanno preparato delle linee guida.
Si rivolgono “a tutti coloro che devono gestire ambienti con beni culturali mobili e immobili, e zone confinanti. L’intento è fornire consigli di ordine pratico per poter eseguire, ove necessario, le sanificazioni senza esporre le opere ad alcun pericolo di danneggiamento. Le indicazioni qui riportate recepiscono le misure di contenimento e prevenzione dal contagio da SARS-COV-2 suggerite dalla Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano”.
Vediamo insieme i punti fondamentali.
La prima indicazione è il necessario ricambio d’aria “tenendo in considerazione le esigenze conservative specifiche dei materiali costitutivi delle opere d’arte”.
Una sanificazione dei luoghi che sono stati chiusi “in considerazione della spontanea inattivazione del virus dopo 9 giorni, basta una “pulizia con uso di detergenti neutri.”
Da adesso in poi però con la riapertura occorre “pulire con cadenza giornaliera gli ambienti di uso comune e/o di passaggio, le superfici e gli oggetti inclusi maniglie, corrimano, tavoli, interruttori della luce, inginocchiatoi, panche, confessionali, tablet e audioguide individuali, etc., utilizzando acqua e detergente neutro. Si potrà poi disinfettare con panni in microfibra inumiditi con soluzioni di alcol etilico al 70% che si può ottenere o diluendo in acqua potabile soluzioni concentrate o utilizzando alcol etilico denaturato”.
Attenzione però a che tipo di detergenti si usano per gli oggetti artistici: “Si deve assolutamente evitare di operare sulle superfici di opere d’arte come dipinti, sculture, tavole, etc.: non è infatti necessario perché queste non influiscono sulla diffusione del contagio da COVID-19, al contrario potrebbero risultarne seriamente danneggiate”. Niente varichina “perché possono produrre effetti dannosi (non solo per contatto diretto, ma anche attraverso i vapori) su molti diversi materiali come metalli, sostanze organiche, pigmenti, etc”.
Anche gli UV sono pericolosi “possono essere pericolose per la salute delle persone e dannose per i materiali organici costitutivi delle opere, in quanto inducono fenomeni rapidi e pericolosi di degrado, come lo scolorimento e l’infragilimento strutturale”.
Altra indicazione pratica per gli oggetti sacri: “In caso di necessità di movimentazione o esposizione, per processioni o altre funzioni liturgiche, toccare gli oggetti di interesse religioso e artistico solo se muniti di guanti adeguati e DPI necessari. In caso di rischio di contaminazione, ricoverare l’oggetto in un ambiente isolato per i 10 giorni successivi. Delimitare l’area intorno a balaustre, acquasantiere o altri manufatti di culto non strettamente necessari, per impedirne l’accesso ai fedeli e così evitare di dover procedere a ripetute operazioni di sanificazione, le quali devono essere eseguite da personale specializzato”.
Per qualunque dubbio e per la necessaria assistenza la La Direzione dei Musei e dei Beni Culturali resta a disposizione.
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Ecco il testo integrale
Questa breve guida si rivolge a tutti coloro che devono gestire ambienti con beni culturali mobili e immobili, e zone confinanti. L’intento è fornire consigli di ordine pratico per poter eseguire, ove necessario, le sanificazioni senza esporre le opere ad alcun pericolo di danneggiamento. Le indicazioni qui riportate recepiscono le misure di contenimento e prevenzione dal contagio da SARS-COV-2 suggerite dalla Direzione di Sanità e Igiene dello Stato della Città del Vaticano.
-Si consiglia di garantire un buon ricambio d’aria tenendo in considerazione le esigenze conservative specifiche dei materiali costitutivi delle opere d’arte, avendo cura di rispettare i parametri termoigrometrici idonei per la corretta conservazione dei beni.
-Non è necessario eseguire una sanificazione alla riapertura di ambienti museali, culturali, basiliche, luoghi della cultura in considerazione della spontanea inattivazione del virus dopo 9 giorni.
-Non è necessario procedere alla sanificazione di superfici calpestabili con prodotti chimici disinfettanti ma è necessaria solo una pulizia con uso di detergenti neutri.
-Pulire con cadenza giornaliera gli ambienti di uso comune e/o di passaggio, le superfici e gli oggetti inclusi maniglie, corrimano, tavoli, interruttori della luce, inginocchiatoi, panche, confessionali, tablet e audioguide individuali, etc., utilizzando acqua e detergente neutro. Si potrà poi disinfettare con panni in microfibra inumiditi con soluzioni di alcol etilico al 70% che si può ottenere o diluendo in acqua potabile soluzioni concentrate o utilizzando alcol etilico denaturato (Es. Alcol Locatelli o Alcol bianco 70, etc.), evitando di produrre schizzi e spruzzi e avendo cura di stare lontano da fiamme libere come candele, lampade etc..
Diluizione di alcol etilico 95°-96° (tipologia che con maggiore frequenza si trova in commercio): 4 parti di alcol etilico e 1,5 di acqua. Es. : 400 ml di alcol etilico + 150 ml di acqua.
Tempo di contatto: max 1 minuto.
-Si sconsiglia di provare la compatibilità dei prodotti per la pulizia (detergenti) o per la disinfezione (soluzioni idroalcoliche) su superfici con finiture organiche (vernici, smalti ..), o sulle dorature. Si deve assolutamente evitare di operare sulle superfici di opere d’arte come dipinti, sculture, tavole, etc.: non è infatti necessario perché queste non influiscono sulla diffusione del contagio da COVID-19, al contrario potrebbero risultarne seriamente danneggiate. Qualora le superfici da sanificare siano sensibili all’alcol come es. il plexiglas, le vernici o lacche e le finiture superficiali di arredi lignei potranno essere impiegati prodotti “disinfettanti” a base di Sali ammonico quaternari (ammoniaca al 50%) anche in miscela con alcol etilico diluito .
Diluizione Cloruro di Benzalconio 50% (in commercio con marca PHASE ): 1 parte di Cloruro di Benzalconio 50% (in commercio con marca PHASE) e 99 di acqua (soluzione all’1%). Es. : Cloruro di Benzalconio 50% 10 ml + 990 ml di Acqua.
In commercio Diluizione Alcosan Diversey : pronto all’uso
Tempo di contatto: max 3-5 minuti
(La storia continua sotto)
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-Non utilizzare per la pulizia e la sanificazione degli ambienti oggetto della presente guida prodotti a base di ipoclorito di sodio (come il prodotto commerciale noto come Varechina o Ace) neanche a basse concentrazioni, perché possono produrre effetti dannosi (non solo per contatto diretto, ma anche attraverso i vapori) su molti diversi materiali come metalli, sostanze organiche, pigmenti, etc.
-Non utilizzare prodotti a base di ipoclorito di sodio, neppure a basse concentrazioni, per la pulizia di ambienti che non contengono beni culturali mobili/ immobili ma sono a questi confinanti, ad esempio toilette o uffici limitrofi agli ambienti sensibili .
-Non utilizzare prodotti a base di perossido di idrogeno (acqua ossigenata) anche a basse concentrazioni, per la pulizia e la sanificazione di ambienti in cui sono conservati beni di interesse culturale o parti di essi, perché si possono produrre fenomeni di degrado. Non utilizzare miscele di prodotti diversi.
-Non utilizzare sistemi che producono ozono, che pur agendo sul COVID-19, ha un forte potere ossidante fortemente dannoso per molti materiali come i metalli, la pellicola pittorica dei dipinti (specie se con leganti organici), i pigmenti, la carta, il cuoio, la pergamena, etc... Se i sistemi di ozonizzazione sono impiegati in ambienti privi di beni culturali, verificare che non ci sia comunicazione con ambienti dove sono invece sono presenti.
-Evitare procedure di sanificazione che impieghino radiazioni UV. Esse possono essere pericolose per la salute delle persone e dannose per i materiali organici costitutivi delle opere, in quanto inducono fenomeni rapidi e pericolosi di degrado, come lo scolorimento e l’infragilimento strutturale.
-Eseguire le procedure di sanificazione evitando tassativamente la nebulizzazione dei prodotti detergenti e delle soluzioni alcoliche, con dispersione di goccioline, in ambienti dove si trovano beni culturali.
-Durante la manipolazione di detergenti e delle soluzioni alcoliche si abbia cura di seguire le informazioni inerenti la sicurezza degli operatori e di indossare i DPI (Dispositivi di protezione individuale previsti) come guanti, mascherine e occhiali previsti, nonché di rispettare i tempi di contatto consigliati.
-Per le superfici di uso comune come tappeti, moquette, divani ecc. procedere a regolare aspirazione con aspiratori con filtro HEPA 14 e utilizzare sistemi a vapore, verificando che siano compatibili con la natura del tessuto.
-Negli ambienti in cui ci sia la compresenza di mobili, arredi o altre attrezzature di uso comune e non di pregio in zone comunicanti con opere d’arte, arredi storici e beni di qualsiasi natura di interesse culturale, prima di procedere con le operazioni di pulizia e disinfezione si consiglia vivamente di proteggere le opere di interesse culturale con teli di polietilene o altro dispositivo efficace o di spostarle in ambiente isolato e idoneo.
-In caso di necessità di movimentazione o esposizione, per processioni o altre funzioni liturgiche, toccare gli oggetti di interesse religioso e artistico solo se muniti di guanti adeguati e DPI necessari. In caso di rischio di contaminazione, ricoverare l’oggetto in un ambiente isolato per i 10 giorni successivi .
-Delimitare l’area intorno a balaustre, acquasantiere o altri manufatti di culto non strettamente necessari, per impedirne l’accesso ai fedeli e così evitare di dover procedere a ripetute operazioni di sanificazione, le quali devono essere eseguite da personale specializzato.
La Direzione dei Musei e dei Beni Culturali resta a disposizione per fornire utili delucidazioni ed assistenza.
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