Caracas, 11 May, 2020 / 9:00 AM
Medico, filantropo, uomo di pace, José Gregorio Hernandez Cisneros è conosciuto come “il medico dei poveri” in Venezuela. Un “San Giuseppe Moscati” centroamericano, vittima di un incidente stradale e morto in odore di santità. Grande gioia c’è stata in Venezuela, la scorsa settimana, alla notizia che un miracolo attribuito alla sua intercessione ha passato il vaglio della Commissione Medica della Congregazione delle Cause dei Santi.
L’annuncio è stato dato dal Cardinale Baltazar Porras, arcivescovo di Merida e amministratore apostolico dell’Arcidiocesi di Caracas. “Con immensa gioia, in mezzo a questa pandemia, riceviamo delle buone notizie”, ha detto il porporato in un video filmato vicino alla tomba del futuro beato.
Il miracolo riconosciuto è quello ricevuto da Yaxury Solorzano, bambina oggi di 13 anni che il 10 marzo 2017 fu raggiunta da un colpo di fucile dietro l’orecchio destro esploso da delinquenti che voleva rubare denaro a suo padre. La ferita aveva interessato il cervello, fratturando l’osso parietale destro e provocando un edema cerebrale. La bambina fu prima portata all’ospedale di Apure dove non c’erano nemmeno neurochirurghi per poter curare celermente la bambina, e poi trasferita in un’altra struttura. Dopo l’operazione, la bambina fu attaccata ad un respiratore.
Fu durante l’operazione che la madre chiese l’intercessione di Josè Gregorio Hernandez. Era sicuro che la bambina avrebbe avuto danni cerebrali. Invece, già una settimana dopo l’operazione, Yaxury camminava sorridente, senza complicazioni.
La guarigione è stata giudicata scientificamente inspiegabile dalla Commissione Medica della Congregazione delle Cause dei Santi. Ora, tutto passerà allo studio della Commissione dei Teologi, per poi essere sottoposto alla approvazione del Papa.
“Riceviamo questa buona notizia – ha detto il Cardinale Porras – come una grazia dall’alto che ci invita a continuare la preghiera per implorare che il nostro venerabile medico sia elevato agli altari”.
Il Cardinale ha anche invitato a pregare il venerabile Hernandez “perché cessi la pandemia che colpisce il mondo intero”.
Per il cardinale Porras, il dottor José Gregorio Hernandez “è una icona di venezuelanità molto al di là delle posizioni ideologiche. È il migliore esempio di uomo che ha posto tutte le sue capacità di scienziato e servitore per il progresso della scienza e l’attenzione ai poveri”.
Il Cardinale Porras ha anche ricordato gli sforzi del venerabile Hernandez nel curare, 102 anni fa, quanti si erano ammalati della influenza spagnola.
Ma chi era José Gregorio Hernandez Cisneros? Nato nel 1864, era un brillante studente di medicina, che fu scelto dal presidente perché si recasse a Parigi e Berlino per perfezionare i suoi studi scientifici. Lì si specializzò in microbiologia e batteriologia, istologia normale e patologica e fisiologia sperimentale.
Quando tornò in Venezuela, intraprese la carriera universitaria, che aveva affiancato alla professione medica. Ed è lì che si guadagnò il titolo di “medico dei poveri”. Non prendeva compensi, dava spesso loro soldi per la medicina.
Era profondamente cristiano, e si sentiva portato alla vita contemplativa. Divenne Terziario Francescano nel 1899. Nel 1907 decise di abbandonare la docenza per diventare religioso, e arrivò nella Certosa di Farneta, in provincia di Lucca. Ma lì, dopo poco tempo, ebbe un crollo fisico, e dovette tornare in patria su decisione dei superiori, che ne volevano salvaguardare la salute.
In Venezuela, riprese ad insegnare. Ma l’1 ottobre 1912, il generale Juan Vicente Gomez ordinò la chiusura dell’Università di Caracas, considerata avversa al regime. Herandez colse l’occasione di riprendere il suo progetto di vita consacrata, fu ammesso al Pio Collegio Latino Americano di Roma. Ancora una volta per ragioni di salute, dovette abbandonare Roma dopo otto mesi e ritornare a Caracas.
Comprese che la volontà di Dio era piuttosto quella di esercitare la professione medica, a favore dei poveri e di quanti fossero bisognosi di cure materiali e spirituali.
E così, si dedicò a studi scientifici, fondò la Scuola di Medicina Ufficiale, fu in prima linea nell’assistere i malati colpiti dall’epidemia della “spagnola” che imperversò in quell’anno.
Il 29 giugno 1919, andò in una farmacia di Caracas per comprare delle medicine ad una anziana paziente appena visitata, e fu investito appena uscito dal negozio da una automobile. In ospedale, ricevette l’unzione degli infermi e poi spirò mormorando “Oh Beata Vergine”.
La sua è una delle pochissime cause di beatificazione di persone vittime di incidenti stradali. Ma la sua fama di santità era così diffusa che i funerali videro la partecipazione di una folla innumerevole.
Tra il 1949 al 1958 si è svolto il processo informativo per la sua causa di beatificazione. Il 2 aprile 1964 si è avvenuto il decreto sugli scritti, e il 4 maggio 1972 fu promulgato il decreto sull’introduzione della causa.
La fase romana si è tenuta tra il luglio 1973 e il gennaio 1976, la “positio super virtutibus” è stata trasmessa nel 1984.
In seguito alla riunione dei Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi, il 24 settembre 1985, e di quella dei cardinali e dei vescovi membri della stessa Congregazione, il 17 dicembre 1986, il 16 gennaio dello stesso anno il Papa, san Giovanni Paolo II, ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui José Gregorio Hernandez Cisneros veniva dichiarato Venerabile.
Un primo asserito miracolo attribuito alla sua intercessione è stato indagato nell’apposita inchiesta diocesana, convalidata il 31 marzo 2007, ma la Consulta Medica della Congregazione delle Cause dei Santi del 3 luglio 2008 lo respinse. Un altro caso, un’asserita guarigione da un aneurisma cerebrale avvenuta nel 2014, è stato ugualmente scartato per scarsezza di documentazione medica.
Nel 2018, la causa di canonizzazione ha avuto un nuovo impulso con la nomina di Silvia Monica Correale a postulatore. Correale sostituiva fra’ Rodolfo Meoli, che ha cessato il suo incarico al compimento degli 80 anni.
La Pontificia Università Lateranense ha dedicato al venerabile un convegno il 3 ottobre 2019, cui ha partecipato il Cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano. Questi ha conosciuto la figura del venerabile Hernandez quando era nunzio in Venezuela.
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