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Il Terz'Ordine Francescano e San Giovanni Bosco

L'Ordine francescano, fondato da San Francesco di Assisi, accanto ai religiosi ed alle religiose ha anche un Terz'Ordine.

Questo è composto da quelli che desiderano vivere l'esperienza del grande di Assisi, pur rimanendo nel mondo. Il Serafico padre volle questa forma di aggregazione proprio per far parte la collettività del proprio ideale.

La scelta fu delle migliori, in quanto nella mentalità medioevale il laicato era molto attivo nella vita della Chiesa, senza ancora un vero e proprio legame di stabilità.

Leggendo le Fonti francescane e le diverse biografie del Poverello di Assisi si scopre che appena qualche laico chiedeva, al santo, di poter vivere da francescano, questo lo invitava alla penitenza e gli dava una Regola , che poteva seguire, continuando a svolgere le quotidiane incombenze.

Non possediamo, purtroppo, questi documenti, però, sappiamo che i Primi terziari praticavano, con assiduità: le opere della comune solidarietà; non indossavano le armi; rifiutavano gli incarichi di prestigio nella propria città e vivevano il vangelo integralmente.

Far parte di questa schiera significava diventare discepoli del Cristo ed essere pronti a testimoniare la coerenza della scelta assunta, nel mondo.

Il punto di incontro fra il convento e l'ascesi, era la povertà ma di più l'umiltà, ovvero quella virtù che rende grandi proprio abbassandosi. E San Francesco pensò che, proprio, vivendo in tal modo si potesse entrare nel Regno: questo visse ed insegnò a vivere.

I Terziari, pur non essendo religiosi, praticavano una vita di intensa pietà accresciuta da alcuni atti tra cui la recita del piccolo ufficio alla Madonna, il santo rosario e la meditazione.

Tra loro ci fu anche San Giovanni Bosco.

Animo forte ed innamorato della semplicità, nel corso della sua esistenza, guardò a San Francesco di Assisi come ad un comune ispiratore di bene.

Leggendo la biografia del santo piemontese, si apprende che, nel 1834, pensava di entrare fra i Minori francescani, ma per uno di quei sogni, che furono sempre le direttrici del suo futuro, optò per il clero diocesano, entrando  nel Seminario di Chieri, però, quel legame con il santo di Assisi continuò nel suo essere parte della famiglia francescana.

Forse non a caso, la sua opera ebbe iniziò, l'8 dicembre 1841, nella chiesa di San di Francesco di Assisi, a Torino, raccogliendo i giovani, in cerca di un punto di aggregazione e di istruzione.

Da Terziario, visse la semplicità, l'umiltà e quell'allegria che fu la bandiera che lo accompagnò tutti i giorni della sua esistenza.

Terziari francescani furono anche la serva di Dio Giuseppina Berettoni, San Giovanni XXIII, San Leonardo Murialdo,i beati Giuseppe Toniolo e Contardo Ferrini, il servo di Dio Giorgio La Pira e molti altri che, seguendo San Francesco, hanno vissuto la loro vita all'insegna della squilla serafica.

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