Il Cristianesimo è incontro.
Il Colle di Don Bosco a Castelnuovo Don Bosco è il cuore dell'infanzia di San Giovanni Bosco. E in questo luogo dei primi anni di vita del santo piemontese è festa grande in vista del 31 gennaio, solennità di San Giovanni Bosco.
Carisma, presenza, speranza. Sono le tre parole chiave per leggere e avvicinarsi al nuovo libro dei Salesiani Don Bosco "Il carisma della presenza e della speranza" ,presentato oggi in Vaticano, presso il Campo Santo Teutonico. "Un anno viaggiando con Don Angel Fernandez Artime", Rettore Maggiore dei Salesiani e decimo successore di Don Bosco.
L'8 dicembre 1920 viene ordinato sacerdote dal vescovo di Padova Monsignor Luigi Pellizzo don Renato Ziggiotti.
“Io e te faremo di tutto a metà” -si senti dire il piccolo Michele Rua- da un giovanissimo don Giovanni Bosco che gli tracciava con l'indice un segno sulla piccola manina, disegnandone la metà. Lui appena che un adolescente ed il santo già un grande educatore.
Roma, Basilica del Sacro Cuore di Gesù, a pochi passi dalla stazione Termini. La basilica del Sacro Cuore è il centro dell’attività salesiana, crocevia di storie, esperienze, biografie che si sono unite alla grande storia di Don Bosco.
"Con l’arrivo di gennaio tutta la comunità salesiana è in fermento: è il mese di Don Bosco!" Così si legge subito sul sito ufficiale della comunità Valdocco Maria Ausiliatrice di Torino. Il 31 Gennaio Torino e il resto del mondo si preparano per la festa del Santo tanto amato dai giovani, San Giovanni Bosco.
L'Ordine francescano, fondato da San Francesco di Assisi, accanto ai religiosi ed alle religiose ha anche un Terz'Ordine.
Molti santi ci hanno lasciato dei metodi per poter sviluppare l'interiorità. Il Carmelo con la sua contemplazione, il Francescanesimo con la sua giocondità e semplicità e molti altri, nella storia della Chiesa, hanno indirizzato le anime alla perfezione. Tra questi vi è anche quello della famiglia salesiana. Per i figli di don Bosco, l'allegria è uno dei cardini che fa leva sullo spirito. Il santo, attirò moltissimi giovani, allevandoli ad essere ottimi cristiani e cittadini, seminando la serenità e la gioia.
San Giovanni Bosco è ricordato come il padre della gioventù. Nessun moderno pedagogista, religioso o meno, può passare sopra al suo nome senza restare ammirato da quanto questo piccolo sacerdote del Piemonte ha fatto per i ragazzi.
È stato ufficializzato il programma dei festeggiamenti dedicati a San Giovanni Bosco per il mese di gennaio 2020 che si terranno presso la Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco a Torino, dove nacque il "progetto Don Bosco". Culmine della celebrazioni sarà il 31 gennaio, festa del Santo tanto amato dai giovani.
È la sfida della cultura la sfida più grande per i Salesiani oggi. Una sfida che si definisce in tre domande: come operare un dialogo con un mondo che va in strade diverse da quella cattolica, come fornire servizi pubblici di qualità, come formare politici di qualità. Una vocazione che viene delineata dal Rettor Maggiore dei Salesiani Miguel Angel Artime Fernandez, parlando con ACI Stampa al termine della conferenza stampa di presentazione del capitolo dei figli di don Bosco.
Il 7 ottobre 1865 a Lanzo Torinese moriva don Vittorio Alasonatti. Il suo nome è legato al ricordo di un grande santo italiano: Giovanni Bosco.
Con la lettera decretale Geminata Laetitia promulgata il 1° aprile 1934 - domenica di Pasqua di 85 anni fa - Papa Pio XI proclamava Santo Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani.
San Giovanni Bosco, un esempio di come il sacerdote deve essere, gioioso e con gli occhi di uomo e con gli occhi di Dio.
“Oggi viviamo in un mondo di super informazione, che si avvale di nuovi linguaggi affascinanti e ricchi di sempre nuovi stimoli e interessi. Questo è un dato positivo, ma rischia paradossalmente di isolare ancora di più la persona dentro un mondo virtuale e soggettivo da cui diventa difficile uscire per dialogare e rapportarsi poi con l'altro e con gli altri.”
Quello che lega i panamensi a San Giovanni Bosco è davvero un mistero. Lo racconta a Panama, ad ACI stampa, Padre Josè Francisco Romulo Gallegos, direttore dell'opera salesiana che include la Basilica di San Giovanni Bosco a Panama. Nella Basilica di San Giovanni Bosco, in uno dei quartieri più poveri della città, ogni giorno i salesiani aiutano la comunità panamense con attività scolastiche, religiose, con lo stesso amore del Santo dei giovani per eccellenza.
La Basilica di San Giovanni Bosco a Panama, in questi giorni, si è trasformata in un tripudio di colori e di festa. Sono 1500 i ragazzi accolti dai salesiani panamensi. Ad ogni ora cantano, ballano e pregano aspettando Papa Francesco per questa Giornata Mondiale della Gioventù. Sono pieni di sogni, di entusiasmo, di fede. Padre Josè Francisco Romulo Gallegos, direttore dell’opera salesiana che include la Basilica di San Giovanni Bosco a Panama, ha raccontato ad ACI stampa, l’emozione e le attività dei salesiani per questa 34esima GMG:
"Voi salesiani siete fortunati perché il vostro fondatore, Don Bosco, non era un santo dalla faccia da venerdì santo, triste, musone... Ma piuttosto da domenica di Pasqua. Era sempre gioioso, accogliente, nonostante le mille fatiche e le difficoltà che lo assediavano quotidianamente. Non a caso per lui la santità consisteva nello stare molto allegri. Possiamo definirlo quindi un portatore sano di quella gioia del Vangelo che ha proposto al suo primo grande allievo, San Domenico Savio, e a voi tutti salesiani, come stile autentico e sempre attuale della misura alta della vita cristiana". Sono le parole di Papa Francesco, contenute nella prefazione scritta dal Pontefice al volume “Evangelii gaudium con don Bosco” curato da Antonio Carriero.
Il 9 giugno 1868 don Giovanni Bosco concludeva a Valdocco, nel quartiere di Borgo Dora, i lavori della basilica di santa Maria Ausiliatrice inaugurandola e consacrandola ufficialmente. Le ‘Memorie Biografiche’ testimoniano una specifica attenzione verso l’Ausiliatrice a partire dalla ‘Buona notte’ del 24 Maggio 1862.